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165 pages, Hardcover
First published January 1, 1917
Per i ragazzi dell’era moderna, scevri di qualsiasi traccia dei valori del Confucianesimo che avevano forgiato le generazioni passate, l’unica cosa che contava veramente era il successo, raggiungere il proprio obiettivo, e Yoshioka non aveva mai avuto l’inclinazione o il tempo libero per mettere in dubbio i mezzi che lo avevano portato fin dove era arrivato. Non c’era davvero nulla per cui sentirsi in colpa: si trattava semplicemente dell’inevitabile tendenza dei tempi. (pag. 61)
Ma i tempi stavano cambiando, soprattutto nel primo ventennio del Ventesimo secolo. Novi sviluppi caratterizzavano la letteratura, l’arte, il teatro, la musica popolare e persino le cose della vita quotidiana. Lungi dal volerne prendere parte, Kurayama trovò sempre maggiori motivi di indignazione. (pag. 141)
«Per qualche motivo non penso che potrei. Non con il mondo di adesso. Non c’è più nessuno che desidera rimanere fermo abbastanza a lungo da ascoltare vecchie storie.» (Gozan)
Non importava quanto si fossero occidentalizzati i costumi e le maniere: finché si continuavano a sentire le campane di una notte d’estate o a vedere il flusso della Via Lattea in una sera d’autunno, finché sopravvivevano gli alberi e le piante tipiche di ogni regione, fino ad allora era cero che il dolore sarebbe rimasto sempre al centro delle relazioni tra uomini e donne, come dicevano le vecchie ballate. (pag. 140)