A chi non piacerebbe vivere nella Londra di inizio ’800, tra balli, feste e inviti a corte? Di certo lo vorrebbe Rebecca Sheridan, perché a lei il ventunesimo secolo va stretto: vita frenetica, zero spazio personale e gli uomini... possibile che nessuno sappia corteggiare una ragazza? Brillante studentessa di Egittologia e appassionata lettrice di romance Regency, Rebecca ama partecipare alle rievocazioni storiche in costume e, proprio durante una di queste, accade qualcosa di inspiegabile: si ritrova sbalzata nella Londra del 1816. Superato lo shock iniziale, Rebecca realizza di avere un'occasione unica: essere la debuttante più contesa dagli scapoli dell’alta società, tra un tè e una passeggiata a Hyde Park. Mentre è alla ricerca del suo Mr Darcy, Rebecca attira però l’attenzione dell’uomo meno raccomandabile di Londra: Reedlan Knox, un corsaro dal fascino oscuro e la reputazione a dir poco scandalosa. Insomma, il genere d’uomo che una signorina per bene non dovrebbe proprio frequentare. Ma quando Rebecca scopre segreti inconfessabili e trame losche dell’aristocrazia, il suo senso di giustizia le impone d’indagare. Nessuno però pare intenzionato a mettere a rischio il proprio onore per aiutarla. Non le resta che rivolgersi all’unico che un onore da difendere non ce l’ha: Reedlan Knox. E se, dopotutto, il corsaro si rivelasse più interessante del gentiluomo che Rebecca ha sempre sognato? Decidere se tornare nel presente o restare nel 1816 potrebbe diventare una scelta difficile...
È nata nel 1987, vive in provincia di Modena e lavora come architetto. Coltiva la passione della scrittura dall’età di dodici anni, va dove la fantasia la porta e non è raro che si perda nei suoi pensieri e nelle sue storie mentre qualcuno le sta parlando. Il suo romanzo, inizialmente autopubblicato, ha riscosso grande successo sul web. Per saperne di più, la sua pagina Facebook è www.facebook.com/feliciakingsleyofficial
"Courting" zu lesen, hat vor allem Spaß gemacht😍! Es war ein Buch, zu dem ich ständig greifen, eine Welt, in die ich zurückkehren wollte. Es handelt sich hierbei nicht um eine klassische Zeitreise-Geschichte, da die Protagonistin nur einmal in die Vergangenheit springt & sich erst gegen Ende des Buchs mit den Folgen auseinandersetzen muss. Gleichzeitig war die Umsetzung einer modernen Protagonistin (die einiges an Geschichtswissen mitbringt) in einem historischen Setting für mich so charmant gelöst. Kulisse & Setting wurden atmosphärisch beschrieben, sodass ich das Gefühl bekam, ebenfalls vor Ort zu sein. Besonders gefallen haben mir die Charaktere, die durch ihre Eigenheiten so viel Persönlichkeit mitbrachten, dass ich mit ihnen fühlen konnte. Die Handlung gestaltete sich unter anderem durch den Suspense-Fall als abwechslungsreich. Trotz der vielen Seiten hätte ich die Szenen nicht kürzen wollen - vielmehr habe ich mich gefreut, so viel von den Figuren mitzubekommen. Ein Grund, weshalb sich das Buch dennoch kurzweilig anfühlt, ist der große Anteil an Dialogen im Text. War alles in diesem Buch perfekt umgesetzt und durchweg logisch? Nein, absolut nicht. Besonders was die Zeitreise betrifft, blieben bei mir Fragen offen. Mich persönlich hat das jedoch nicht gestört, Weil es einfach ein Teil der ✨Magie✨ war. Somit war es für mich ein 100%iger Spaß-Read, den ich weiterempfehlen kann😍!
Iniziare un libro di Felicia Kingsley per me è sempre come giocare d’azzardo: può piacermi tantissimo come può deludermi immensamente. E qui non ce l’abbiamo fatta.
Una ragazza di altri tempi vede la protagonista, Rebecca, studentessa di archeologia, venire sbalzata nell’Inghilterra del 1816. Qui si ritroverà a tentare di risolvere il mistero di una morte sospetta, il tutto insieme a un corsaro poco raccomandabile.
Sono partita carichissima. Io amo la tematica del viaggio nel tempo, amo i romanzi storici ed ero anche curiosa di vedere come sarebbe stato sviluppato il mistero di fondo. Purtroppo già verso metà ho cominciato a perdere le speranze. Il viaggio nel tempo si basa su poco e niente. Ed è ovvio, non mi aspettavo un trattato di fisica. Ma perché andarsi a complicare la vita, inserendo una linea temporale dove tutto quello che fai nel passato influenza il futuro? Per questa storia non sarebbe stato più semplice inserire una linea del tempo “circolare”, dove tutto quello che succede è già successo? Non so, magari sono io che mi complico la vita, ma non potevo fare a meno di urlare ogni volta che la protagonista si ritrovava a conversare amabilmente con il principe reggente d’Inghilterra, COME FA QUESTO A NON INFLUENZARE MINIMAMENTE IL FUTURO??
Per quanto riguarda l’ambientazione, si vede chiaramente che c’è stata una grande cura dei dettagli. L’Inghilterra della reggenza non viene esaltata e romanticizzata (almeno, non all’estremo), insomma la gente puzza e si sente. Però, secondo me, bisogna anche ricordarsi il tipo di libro e di storia in cui ci stiamo muovendo. Da un lato va bene mostrare anche i lati oscuri di questa epoca, ma secondo me almeno una scena in particolare è stata davvero eccessiva. Raccapricciante. E alla fine serve quasi solo per avvicinare i due protagonisti.
A proposito dei due protagonisti, sono probabilmente la nota più dolente del libro, a parer mio. Soprattutto perché si tratta di un romance e il loro rapporto dovrebbe essere il centro di tutto. Sono due personaggi che, anche divisi l’uno dall’altra, non mi dicono niente. Lei è molto molto basic, non vi saprei dire un tratto della sua personalità. Ci viene presentata come timorosa e passiva nel presente e APPENA arriva nel passato cambia completamente. Non ho trovato una crescita graduale. Per non parlare del corsaro Reedlan. I famosi corsari rispettosi, pulitissimi, femministi, i predecessori degli studenti universitari bolognesi. E il peggio è che ce lo vogliono spacciare come personaggio “grigio”. È il personaggio più beige che io abbia mai incontrato. Tutto fumo niente arrosto, un cartonato. Mettili insieme e ottieni…il nulla! L’attrazione non è immediata, questo è vero, ma non ho capito le ragioni del loro avvicinamento. Lui già a metà parte con le dichiarazioni di amore eterno. Ma se è lo stereotipo del donnaiolo, allora rendilo tale! Mi sarebbe stato antipatico, ma almeno sarebbe stato qualcosa! E invece niente.
Purtroppo non è andata bene per niente. Dovrei provare con i suoi romanzi più “easy”, perché per esempio La verità è che non ti odio abbastanza mi era piaciuto molto. Vedremo!
Da bambina avevo il terrore di fallire, eppure volevo disperatamente diventare una scrittrice. Così, un po’ per immaturità un po’ perché mi dava sicurezza, scrivevo quello che conoscevo. E intendo, scopiazzavo. Perché i classici sono classici, e quello che piace una volta piacerà anche dopo dieci volte. Mi sembra il caso di questo libro: un’accozzaglia di elementi di mille, amatissime storie diverse, tutte tagliate e cucite insieme a formare questo ibrido.
La storia scivola molto velocemente, la prosa è estremamente carezzevole, ma per tutta la lettura non posso liberarmi della sensazione di “già visto”. Cinquecento pagine di “già visto”. Se non conoscete niente della letteratura classica (Jane Austen, principalmente) o del periodo Regency (come la saga dei Bridgerton) probabilmente lo troverete un capolavoro, io penso che sia molto facile fare successo sul successo già collaudato e confermato. Detto ciò, è comunque una carina lettura estiva, poco impegnativa, dai toni un po’ cringe (le Converse sotto l’abito da ballo, Taylor Swift come musica da camera) ma non la cosa peggiore che abbia mai letto.
Salvo la scena dell’ospedale psichiatrico (o “manicomio” visto che di ospedaliero non ha nulla) perché è stata molto suggestiva, e anche le indagini, unica cosa davvero originale del libro. Se non fossero state intervallate da infinito smut forse me lo sarei goduta di più. Non mi capacito di come la stessa autrice possa accostare scene come quella del manicomio e Taylor Swift nel giro di qualche capitolo. Altalenante è il termine che userei per descrivere questo romanzo.
Non lo consiglio ai veri appassionati dei classici storici, è un pugno in un occhio per chi desidera l’accuratezza storica e chi, come me odia le citazioni (e plagi) ai grandi romanzi solo per fare hype. Per citare un’altra brava bookstagrammer: “poteva essere, e non è stato”.
ORA SPOILER
Allora, il romanzo si apre con la presentazione della protagonista, la classica auto-celebrazione mascherata da autocommiserazione dove lei afferma di essere “nata nell’epoca sbagliata”. Già qui, capisco che Felicia ha visto Midnight in Paris e ha pensato di adattarlo per il suo pubblico.
Tutta la dinamica per la quale Rebecca viene catapultata nel 1816 è troppo rapida per dare al lettore il tempo di crearsi una vera differenza tra la sua vita prima e dopo, ma allo stesso tempo viene prolungata per troppe pagine in un mare di fraintendimenti alla “dove mi trovo?! Cosa succede?!” che sono a dir poco noiosi, visto che il viaggio nel tempo non è certo un plot twist all’interno del romanzo. In più, si capisce che questo libro è stato creato per un pubblico che, in realtà, di letteratura classica non sa niente o meglio, ne sa abbastanza da cogliere le citazioni (a romanzi comunque già famosissimi) ma non abbastanza da sapere che nel 1816 lo stile del parlato era completamente diverso. Sono pignola? Assolutamente sì. La prima cosa che dice uno dei presunti, ricchi, altolocati e raffinati parenti del passato è “stare a stecchetto”, per forza me la prendo sul personale.
Tutto il resto del romanzo è un insieme di cliché cuciti insieme, l’aspetto più interessante (e l’unico davvero originale) riguarda l’omicidio di Emily che però troppo spesso viene posto in secondo piano per dare spazio alle scene melense tra Rebecca e Reed, troppo numerose e troppo esplicite per essere credibili vista l’epoca. Questa è la prova che non è tanto interessante, per Felicia, scrivere una storia accurata quanto cavalcare l’onda dello smut gratuito, reso ancora più piacevole dal senso di proibito che suscita in questo caso.
I personaggi sono tutti estremamente stereotipati, o buoni o cattivi, e generalmente questi ultimi sono sempre esplicitamente sgradevoli, persino per la loro epoca. Nello scrivere questi personaggi Kingsley si è dimenticata che uno degli aspetti che rende così enigmatiche le relazioni dell’epoca è quel costante senso di “non detto” che aleggia tra i dialoghi, invece qui è tutto chiaro e presentato come uno scambio da scuole elementari: “questo è brutto e dice cose cattive, quindi non va ascoltato, bambini. Quest’altro è bello e dice cose buone, quindi bisogna aprirgli le gambe”.
La cosa che davvero salva il libro sono le scene del manicomio e l’indagine, entrambe davvero ben fatte e suggestive. Se non fossero state alternate dal sesso o dalle cringiate alla Camp Rock (Who says/I can’t wear my Converse…) avrebbero composto un romanzo molto più godibile. Finale scontato, agevolato dal fatto che anche se prevedibilissima, comunque la chimica tra Reed e Rebecca è buona (principalmente perché nessuno dei due ha dei veri difetti, solo qualche incertezza che viene smussata in pochissimo tempo).
Eccessivi riferimenti alle celebrità moderne e alle storie classiche (sfiorando il plagio), una lettura piuttosto mediocre, anche se leggera e sicuramente spensierata; questo libro aveva moltissimo potenziale che è andato sfumato in virtù dell’ acchiappa-like istantaneo. Tra cinque anni questo libro già sarà outdated. Un peccato, ma non posso dirmi sorpresa.
“Una sterlina per ogni volta che mi sono sentita dire: «Sei vecchia dentro». Io non sono vecchia dentro. Sono vintage, c’è della differenza. Sottile, ma c’è.”
Rebecca Sheridan è una ragazza d’altri tempi, un’egittologa appassionata della Regency Era inglese, sognatrice e abile scrittrice.
Un giorno, durante una rievocazione storica in costume, si ritrova sbalzata indietro nel tempo e finisce proprio in quel periodo storico da lei tanto sognato e studiato: è la Londra del 1816 e la città è in fermento dopo la recente sconfitta di Napoleone.
Rebecca, con le sue Converse rosa e il paracetamolo nella borsetta, scopre di essere la perla di spicco di questa frizzante stagione dei debutti.
Tra corteggiamenti “chaperonati”, visite dalla modista e un tenebroso corsaro che le ruberà il cuore, Lady Rebecca si gode la sua nuova vita nel passato, dove pizzi e merletti non la fanno più sentire fuori posto.
“Una ragazza d’altri tempi” è un libro divertente, che fa sognare (e sognare in grande), ma anche riflettere: la Kingsley descrive l’epoca della Reggenza inglese con occhio realistico, trasportando il lettore tra la sfarzosità dei balli delle debuttanti, ma senza tralasciare gli aspetti decisamente più crudi di quei tempi arretrati - scelta che ho enormemente apprezzato.
La parte romance funziona molto bene: Rebecca e Reed hanno un’ottima chimica, e l’aggiunta della storyline thriller permette al lettore di godere di interazioni tra i personaggi che vanno oltre il lato sentimentale – lato che, a tratti, ho trovato un po’ troppo stucchevole rispetto agli standard della Kingsley.
Ciò detto, il libro è veramente godibile, un romance “diverso” che gli amanti dei viaggi del tempo (come la sottoscritta) non potranno che adorare.
E poi, i continui rimandi alla cultura pop attuale sono stati geniali, ed è stato bello vederli riversati nel rigido contesto della Regency: dopotutto, quando vi ricapita di veder spiegato cosa sia Amazon a un uomo dell’Ottocento?
Mais coup de coeur en fait ???? Le côté Regency apporte une vraie tension entre les personnages mais le fait que l'héroïne vienne de notre époque rend le tout plus savoureux. L'intrigue, le style, l'humour, les références, l'esprit, les personnages, LEURS RELATIONS ??? Vraiment pépite de bout en bout, j'ai tout aimé, j'aurais aimé ne jamais terminer ma lecture !
Sinceramente mi ha deluso tantissimo e mi spiace. Ogni volta che l’autrice sperimenta qualcosa di nuovo.. boh, mi addormento. È come se tutte le idee fossero TROPPO. Apprezzabile sicuramente l’impegno e le ricerche, ma il romanzo non mi ha trasmesso nulla. Non mi ha divertito, non mi ha incuriosito e la coppia amorosa non mi ha detto nulla di nulla. Forse mi aspettavo grandi cose, ma il viaggio nel tempo è irrealistico a livelli estremi. È come se in un libro si siano buttati in mezzo tutti gli elementi che piacciono solo alle ragazzine di oggi. Preferisco sicuramente la Felicia vecchio stampo, con le sue storie divertenti e le sue coppie frizzanti e piene di battibecchi. Peccato!
Questo romanzo ha tutto quello che manca nei telefilm di Bridgerton: sana e crudele verità. Il lavoro fatto da Felicia con la ricostruzione storica è incredibile. La trama scorre con continui colpi di scena. Impossibile finire un capitolo senza voler iniziarne subito un altro!
Parliamo dei personaggi: Rebecca e Reed sono tanta roba insieme. Scoppiettanti, divertenti e innamorati! Il loro però è un amore che nascerà pagina dopo pagina e senza che ve ne accorgiate farete il tifo per loro.
Devo però avvisarvi: il romanzo ha tre filoni principali. Il primo è l’aspetto “Mistery”, una morte (non posso svelarvi di chi) su cui i protagonisti indagheranno. Il secondo è il love interest ed il terzo è proprio la ricostruzione storica in tutte le sue sfaccettature; non solo quelle scintillanti fatte di balli e bei vestiti ma soprattutto, di tanta crudeltà, di poco rispetto verso il genere femminile e di quanto poco potesse valere la libertà del singolo.
Questo libro potrebbe tranquillamente raggiungere le due stelle e mezzo per la parte centrale della storia che fa salvagente al resto, ma la confusione è tanta. Devo dire che non ero molto fiduciosa all’inizio , perché Felicia Kingsley come autrice non mi ha mai ispirato, in realtà nella parte centrale la storia è anche molto gradevole. Ma i problemi sono tanti, a partire dalla narrazione in prima persona, che a me personalmente non piace in generale, figurarsi con una protagonista che a tratti connette due neuroni e a tratti è stupida da far salir il nervoso. Una confusione totale sul sistema del viaggio nel tempo, anzi non è confusione… semplicemente non c’è un sistema, non ci sono regole. Tutto avviene come fa più comodo. Un aspetto così basilare trattato con tanta superficialità lascia un sacco di dubbi sul finale. Io ancora non ho capito se la protagonista ha fatto un viaggio nel tempo reale oppure se è entrata all’interno della storia che lei stessa stava scrivendo. Non si capisce se per viaggio nel tempo si intende passare da un slot di vita presente a uno slot di vita passata: perché quando i protagonisti si muovo tra un’epoca e l’altra ottengono una vita già precostituita in cui loro si ritrovano. Come se prendessero il posto di un loro alter ego che si trovava in quel tempo. Ma sono tutte supposizioni, perché non si capisce niente e non viene specificato niente. La parte centrale è molto carina , perché la sottotrama giallo - thriller dell’omicidio di Emily da risolvere è coinvolgente , le indagini sembrano proseguire su un filo abbastanza lineare, anche se giunti già al terzo indizio praticamente è tutto prevedibile. E dico sottotrama , perché la trama principale palese è la romance tra Rebecca e Knox. Che è pure carina nel momento in cui flirtano durante le indagini , quando ormai si dichiarano amore eterno diventa di una pesantezza assurda. L’altro elemento noiosissimo è che Knox non ha rivali: lui è perfetto e il resto degli uomini dell’800 fanno schifo. Quindi non è che ci siano dubbi, l’intento dell’autrice di creare della suspence è inutile. Fanno giri immensi ma tanto si sa che finiranno assieme. Ad un certo punto verso la fine le indagini passano completamente in sordina, tutto si concentra su Rebecca e il suo povero destino di sposare un uomo che non ama per dovere quando in realtà vorrebbe stare con Knox. Questa cosa non ha senso. Rebecca viene dal tempo presente , non dovrebbe avere inculcata la mentalità del dovere, dovrebbe fregarsene lo zero assoluto e fare quello che desidera. Potrebbe essere ripudiata dalla famiglia e disonorare tutti quanti per generazioni? Bene , Knox è ricco già di suo anche se non ha titolo e la famiglia la conosce letteralmente da meno di un mese. Problema risolto. Qualsiasi cosa facciano i protagonisti in questo libro non ci sono conseguenze. Rebecca si introduce in casa di Knox dal tetto e non c’è un’anima viva che mai una volta li abbia visti, fanno scandali uno dietro l’altro in pubblico e a nessuno importa realmente. Anzi, ancora imperterriti ci sono altri pretendenti per Rebecca. La famiglia di Rebecca sono una serie di personaggi stereotipati , forse l’unico momento in cui il suo tutore è sembrato ciò che doveva essere è stato quando l’ha ripresa sui suoi doveri matrimoniali. Coincidenze su coincidenze senza senso. Una fine frettolosissima , lei ancora dilaniata fino all’ultimo tra il rimanere nel passato o il tornare nel futuro. Spoiler: tornerà nel futuro e lascerà indietro Knox. Ora , stiamo tutti pensando che viste le inesistenti regole spazio temporali lei poteva portarsi Knox con se evitandoci questo momentino inutile e strappalacrime? Lei decide di tornare nel futuro perché il passato è già stato scritto e lei ormai lo conosce perfettamente e ha bisogno di superare le sue paure e riprendere in mano la sua vita. Quindi quando tornerà nel futuro dovrà rimboccarsi le maniche e iniziare a costruire la sua realtà passo dopo passo, dimostrerà di essere ancora la Rebecca che ha sventrato un complotto nel 1816, vero? Nada. Torna nel futuro ed è magicamente diventata una contessa, per via delle sue azioni nel passato , quindi lei si ritrova in una vita nuova dove è ricca ed ha anche delle nuove amicizie (cosa che per lei in passato era un problema perché non aveva amici stretti). Quindi è tornata nel futuro e Dio le ha fatto piovere dal cielo la vita perfetta, come vincere facile. Certo, ha compiuto dei cambiamenti nel 1816, la metà dei quali grazie a Knox, classica retorica. Ma da qui alla vita idilliaca nel futuro senza sforzi ne passa di acqua sotto i ponti. E poi la ciliegina sulla torta, ha una vita perfetta ma non sarà mai lo stesso senza Knox , giusto? Spoiler: Knox torna dal passato. E qui la confusione più totale: questo tipo si è portato dietro tutta la famiglia di Rebecca , non si capisce da quanto siano arrivati ma ognuno ha un suo lavoro , una sua vita in questo presente già costituita. Archie , il tutore di Rebecca del 1816, suo cugino, viene catapultato negli anni 2000 e sviluppa app. Un uomo dell’800 che sviluppa app. E poi , come ha fatto Knox a convincere un’intera famiglia di aristocratici a gettarsi in un portale e abbandonare la loro vita e andare nel futuro ? Neanche i cartoni animati della Disney hanno dei lieto fine così lieto fine. Perché lei adesso ha tutto : è passata dal suo passato presente ad essere orfana , sola e povera ad essere ricca, con famiglia e quasi sposata. Perfetto, facciamo tutti un viaggetto nel 1816. Forse l’unico personaggio reale e degno di nota è la vipera , che poi non era tanto vipera , di Ausonia. Alla fine il libro è molto coinvolgente nella parte centrale e aveva alzato le mi aspettative .. poi però le ha sfracellate al suolo a partire forse dal capitolo 60.
Ho un debole per i libri con i viaggi nel tempo, li colleziono e li tengo come dei piccoli tesori nella mia libreria e devo ammettere che è stato soprattutto questo trope a destare inizialmente la mia attenzione, poi il fatto che fosse anche un romance con la copertina viola mi ha conquistato definitivamente, spingendomi a divorare questa lettura in appena 2 giorni. Il libro sa intrattenere e nonostante tutto alla fine dei conti mi è anche piaciuto; tuttavia questo poteva essere IL LIBRO se solo l'autrice si fosse impegnata un pelino di più e questo unito alla mia passione per i viaggi nel tempo me l'ha fatta detestare un pochino lo devo ammettere... :< Ma veniamo ai difetti che ho trovato in questa lettura: 🪻I buchi di trama importanti; Tra cui in primis con mio enorme dispiacere il viaggio nel tempo che non ha senso per come è stato descritto, perché com'è possibile che la protagonista abbia viaggiato nel "passato" e guarda caso si ritrovi giusto giusto nel racconto che aveva inventato su una sua ipotetica vita nel 1800 ? Come ha fatto a indovinare la quotidianità, i parenti, i nomi, gli affetti di una sua ipotetica "antenata" ? Perché doveva già esistere una Rebecca Sheridan a cui rubare l'identità, sennò come si è ritrovata ad essere una lady con una famiglia e degli amici nella società del 1800...avrebbe dovuto essere una sconosciuta senza passato o famiglia o tantomeno titolo nobiliare per avere senso, quindi dov'è finita la sua antenata mentre lei ne vestiva i panni? Non ha senso, non viene spiegato e né la protagonista si pone il problema...avrebbe avuto più senso se avesse viaggiato dentro al suo racconto. Gwenda è un'altro buco di trama, la porta con sé nel 1800 senza però avendolo mai fatto o porsi il problema su come tornare indietro; cade proprio dalle nuvole quando Rebecca le chiede se sapeva come tornare indietro, sembrando pure traquilla e fiduciosa. Inizialmente viene presentata come una semplice professoressa di fisica con la passione per i romanzi regency poi improvvisamente diventa una scienziata. Giudica e condanna Rebecca per voler restare nel 1800, quando poi a sorpresa si scopre che lei stessa aveva deciso da tempo di restare (un po' a presa per i fondelli)...insomma non é un personaggio molto piacevole o che ha molta coerenza, per non dire nessuna. 🪻La protagonista incoerente; Viene descritta come una ragazza d'altri tempi come da titolo e quando si ritrova catapultata nel 1800, per tutta la durata del suo "viaggio" non si lamenta mai veramente del suo soggiorno o di voler ritornare al suo presente... tanto è vero che quando dice a Reed di voler rimanere lí con lui, insiste che tanto non ha niente nel suo presente...anzi sembra anche contenta di aver trovato una famiglia quando a casa non aveva nessuno. Quindi per tutto l'amore che aveva trovato nel 1800 e a maggior ragione per la sua passione per il passato era coerente e logico che volesse rimanerci...tuttavia una volta risolto il caso e aver trovato finalmente il modo di stare con il suo amato allo scoperto decide di voler lasciare tutto e tutti per tornare nel suo presente... perché doveva uscire dalla sua confort zone del passato già conosciuto e viversi il futuro...come se casomai già conoscesse giorno per giorno cosa sarebbe accaduto nel 1800 e non solo i fatti storici importanti. Senza senso e inaccettabile. 🪻Non è vero amore; La protagonista accetta senza alcun problema di sposare un'altro per la reputazione della sua famiglia; Non si ribella, non piange o tantomeno cerca di inventarsi un'altro modo per stare con Reed (a differenza di quest'ultimo ) Poi ritorna al suo presente lasciandosi indietro Reed sempre senza alcun problema, nonostante si sia finalmente trovato un modo per stare insieme alla luce del sole. Reed fa qualunque cosa per passare anche solo del tempo insieme a lei in barba a tutta la società aristocratica del 1800 (tipo l'episodio della mongolfiera) e cerca persino di farsi ammazzare quando Rebecca gli comunica la sua decisione di sposare un'altro...insomma quando leggo romanzi rosa mi aspetto di trovarci il vero amore almeno lì, perché è questo che si fa quando si legge... si ci perde in un mondo fantastico e mi dispiace ma Rebecca non ci tiene abbastanza per essere vero amore 💔 🪻La narrazione troppo veloce; Personalmente la narrazione l'ho trovata troppo veloce, succedono mille cose nel giro di poche pagine, senza dare l'opportunità di approfondire l'intimità dei personaggi. Sembra quasi un riassunto I pro d'altro canto sono altrettanti, tra cui: 💜 Reed; Corsaro dal cuore d'oro, riesce perfettamente a far innamorare il lettore 💜 La famiglia Sheridan; Nonostante sia poco approfondita l'ho trovata ben caratterizzata 💜 La suspence dell'investigazione del caso di omicidio; 💜 La coerenza storica (escludendo la coerenza storica nel parlato 😒); 💜 Il viaggio nel tempo; Nonostante il grave buco di trama, la mescolanza di una ragazza moderna con gli aristocratici del 1800 è assolutamente esilarante, il ballo con le canzoni di Taylor Swift poi é stupendo 💜 La copertina viola; Amo il viola è uno dei miei colori preferiti in assoluto, sono stata attirata come una lucciola solo dalla copertina...seriamente perché non si stampano più libri viola ? 😒🥺💜💜 Voto 3 lunette e mezzo 🌕🌕🌕🌙
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Rebecca è una cliente fissa delle bancarelle di Portobello che setaccia in cerca di ventagli o timbri commemorativi della famiglia reale. Con nastri, pizzi e perline poi, si diverte a creare gioielli in stile Reggenza.
Perché?
Perché ama il passato, quel luogo certo e prevedibile nel quale si sente protetta da eventi inattesi, e dalle odiose sorprese che cerca di evitare in tutti i modi.
Un’esperta egittologa che annota su un diario la sua vita. Non la vera però, ma quella che vorrebbe: è Lady Rebecca Sheridan, di ventun anni, e vive nella Londra del 1816.
🖋️Un Regency romance mystery che mi è piaciuto moltissimo, soprattutto perché mi ha sorpresa. Un Rivals to Lovers appassionante che racconta le vicende di una “moderna” Lady e di un corsaro dalla dubbia reputazione che vi farà lo stesso innamorare di lui.
Ho adorato l’ambientazione, raffinata e curata nei dettagli, frutto di studi e ricerche, e la perfetta rievocazione de Regency Revival, con sfarzosi abiti d’epoca, inviti a corte e balli sontuosi.
Rebecca è un’attenta osservatrice che ama raccontare la vita di altri, mentre la sua è come fosse in stand by. Preferisce permettere alle sue paure di chiudere la vita fuori dalla porta anziché viverla.
Ma l’autrice le farà compiere un viaggio straordinario, un’esperienza unica che le stravolgerà l’esistenza.
*Ringrazio la CE per la copia digitale in Anteprima e per avermi invitata a partecipare al Review Party
Un pò diverso dal solito romance di Felicia Kingsley, ma non per questo meno bello degli altri, anzi! Come suo solito, Felicia ci regala una storia divertente e briosa, con personaggi memorabili (certo, Rebecca e Reed sono fantastici, ma che dire di zia Calpurnia e zio Algernon? Una coppia perfetta!) e una trama con un bel pò di colpi di scena, il tutto ambientato nella Londra della Reggenza. Ottima la descrizione della cultura e della società dell'epoca, accurata e sicuramente non sdolcinata (raramente ho trovato una descrizione così verosimile del sanatorio di Bedlam)...bella l'epoca Regency, eh, ci mancherebbe, ma giusto se sei un nobile oppure se – chiuso il libro – torni dritta nel 2023! *** A little different from Felicia Kingsley's usual romance, but no less beautiful than the others, on the contrary! As usual, Felicia gives us a fun and lively story, with memorable characters (sure, Rebecca and Reed are fantastic, but what about Aunt Calpurnia and Uncle Algernon? A perfect couple!) and a plot with quite a few twists scene, all set in Regency London. The description of the culture and society of the time is excellent, accurate and certainly not corny (I have rarely found such a realistic description of the Bedlam sanatorium)... the Regency era was beautiful, of course, but only if you are from a noble family or if – once the book is closed – you go straight back to 2023!
Sarà probabilmente una recensione controcorrente ma mi aspettavo così tanto da questo romanzo e da questa trama che ne sono rimasta delusa a livelli altissimi. Premetto che ero in un blocco del lettore di ben due mesi, e Felicia mi sembrava l’unica che potesse aiutarmi. Sotto un certo punto di vista è stato così ma non mi ha entusiasmato di per se il romanzo e la storia per come è stata sviluppata. Rispetto a tutti gli altri suoi romanzi non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi, viene dato poco peso all’introspettività del personaggio femminile. Per non parlare dell’irrealismo della storia in generale… avrei preferito un’ambientazione continua nel 1816 e non questo ritorno al passato e poi al futuro in una maniera così irrealistica. Insomma, un po’ la copia di Bridgerton.
«Io ti amerò sempre, Rebecca. Non importa quanto lontana nello spazio o nel tempo sarai; il mio amore arriverà fin lì.»
“Verso qualunque punto sull'orizzonte.” ❤️🩹
Pronto polizia? Sì ecco, vorrei denunciare una persona. Proprio TU, mia cara Felicia. Mi hai fatto dannare fino alla fine, fino alle ultime pagine. Sono arrivata ad una certa che ho lanciato un mezzo urlo strozzato, piena di lacrime. Avrei quasi voluto lanciare il libro, ti giuro.
Ma partiamo dall’inizio: Posso confermare che quest’ultimo romanzo della Zia Fely si aggiudica il primo posto sul podio tra i suoi romanzi che ho letto. Mi spiace mio caro Blake, ma fai spazio a Reed. Unico, il solo e inimitabile.
Non sono solita a leggere questo genere di romanzi: il Regency, per intenderci. Bei vestiti, bei balli, si magna tanto. Bello tutto, o quasi, solo se si è qualcuno. Ma preferisco restare in quest’epoca di oggi, anche se tremenda: ad ognuno il suo, insomma.
Fely ti rendi conto vero che, grazie a questo libro, mi hai fatto iniziare la serie tv sulla Regina Carlotta?! Adoro, grazie tante. Mi hai dato proprio questa spinta e tante vibes scoppiettanti💥
Ma torniamo a noi, al libro: Me ne sono innamorata dopo qualche pagina, ammetto non da subito, ma chi ci capisce qualcosa dopo aver conosciuto Reedlan Knox?! Io fuori di testa🫠🫠🫠
La tua penna è sensazionale, davvero. Mi hai fatto catapultare nel 1816 tra capo e collo, insieme a Rebecca. Ho riso (tanto) e ho pianto altrettanto. Ho amato i personaggi, sia principali che secondari (attenzione: non tutti eh). I capitoli corti ormai sono l’eccellenza e i colpi di scena?! CHE COLPI DI SCENA💣 Non mi sarei mai voluta staccare gli occhi dalle pagine ma, ahimè, la mia vista mi stava quasi abbandonando a una certa🥲
Leggete questo libro amici lettori, anche se non siete amanti delle storie Regency. Qui, in queste pagine, c’è tanto da scoprire e assaporare. C’è amore e mistero, quest’ultimo vi tiene incollati alle pagine grazie anche all’amore.
l’ho iniziato con le più alte aspettative che potessi avere per un libro, e forse dovevo scalare un attimo la marcia.
le prime 100 pagine mi hanno mandata in blocco, in un tempo di due settimane, poi però dopo l’iniziale smarrimento di Rebecca in questa nuova (vecchia) epoca e con l’aumentare delle scene tra lei e Reed le pagine sono scivolate via in un giorno e mezzo.
oggettivamente non si può discutere sul fatto che sia il libro meglio strutturato e ideato da zia Felicia, questo mistery regency romance mi mancava nella sua collezione.
quello tra Reed e Rebecca è un’amore che va, in qualsiasi senso possibile, contro i limiti del tempo, contro ogni regola della società nel 1816.
un amore proibito, irraggiungibile per Lady Sheridan e il Sir Knox, troppo diversi, una figlia di un marchese e un pirata. non ci sono possibilità, non in un mondo fatto di matrimoni combinati tra famiglie altolocate.
è bastato però essere vicini di finestra per scavalcare ogni ostacolo sociale ed è con un pizzico di forbidden, nell’atmosfera della Londra dell’’800 che Felicia ci spiana la strada verso la nostra storia preferita.
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«Non saprei definire l’amore, Rebecca, ma la mia pelle sente più di quanto le parole possano dire»
«…Tu sei diventata la mia priorità, Rebecca»
«Reed, guardami», gli ordino. «Occhi fissi su di me». «È quello che faccio in continuazione, ogni volta che compari nel mio campo visivo»
Premessa: ho letto e apprezzato quasi tutti i libri di Felicia e, di conseguenza, avevo grandi aspettative per quest'ultima uscita. Purtroppo, non sono state soddisfatte. Anzi, sono stata profondamente delusa. Questo libro contiene tre generi che si intrecciano tra loro: -romance, soddisfatto ma non al livello dei libri precedenti; -mystery, abbastanza ma non pienamente; -fantasy, completamente bocciato; Partiamo dall'ultimo, il più tragico, per arrivare al primo.
FANTASY: Il trope principale di questo libro "dovrebbe" essere il viaggio nel tempo. Dico "dovrebbe" perché alla fine non lo è. È un viaggio nella storia di fantasia che Rebecca, una ragazza del XXI secolo, si è creata per sfuggire alla monotonia della sua vita. Una storia in cui lei finge di essere Lady Rebecca, una ricca debuttante del 1816 con tanto di cugino, zii, migliore amica, balli eccetera. E già nel primissimo capitolo, Rebecca finisce in questa storia. Tuttavia non ci viene data alcuna spiegazione di cosa effettivamente sia successo (viene messa in mezzo la fisica quando in realtà si tratta di pura magia). E qui arriva il bello. Gwenda, la donna con cui Rebecca ha intrapreso il viaggio, le spiega che non si trovano nella sua storia ma nella vera Londra del 1816 perché il tempo si è piegato su se stesso, per farla breve. E qui la domanda sorge spontanea: come diavolo è possibile che queste persone (cugino, zii e amica del cuore) esistano se sono il frutto della sua fantasia? Come è possibile che tutta la città la conosca se Lady Rebecca non esisteva fino a qualche attimo prima? È forse Dio e ha creato una realtà alternativa? O magari ha assunto l'identità di una Lady Rebecca preesistente al suo arrivo (e che poi è scomparsa senza motivo)? Ma, se così fosse, come faceva a conoscere i suoi amici e familiari se, ripeto, è stata lei stessa a inventarli di sana pianta nel suo diario? Queste domande non troveranno risposta perché Rebecca, a differenza mia, non se le pone. Anzi, dopo dieci pagine, la vediamo già ambientata in questa nuova vita come se ci fosse cresciuta (conosce tutti i balli grazie a due tutorial di YouTube, certo). Ma non è tanto questo il problema. Il vero buco di trama si ripresenta a metà storia circa, quando escono fuori delle lettere che la sua migliore amica, Emily, le aveva inviato nel 1815 (quindi prima dell'arrivo di Rebecca) e alle quali lei stessa ha risposto. Ripeto: come cavolo è possibile visto che Emily è un personaggio inventato da Rebecca che "ha preso vita" quando lei è arrivata nel 1816? Non ha senso. Col progredire della storia, anche se non sembra possibile, la componente fantasy peggiora sempre di più. Arriviamo quindi al finale, quando Rebecca decide insensatamente di tornare nel presente (ne riparlerò dopo) e, magia magia, ha una nuova vita. Non è più la povera Rebecca dell'inizio, ma una ricca contessa che vive in un appartamento di lusso, con tante amiche (di cui lei conosce il nome benché non le abbia mai viste prima). Non è tanto questo il vero problema ma il fatto che, qualche giorno dopo il suo ritorno, Rebecca trova il ritratto della sua antenata: Lady Rebecca, una contessa vissuta nella Londra del 1816 (proprio come lei), che si è poi sposata ed è morta a 29 anni e che, cito testualmente, "mi somiglia un po' ma non sono io." Di nuovo: cosa cavolo è successo? Aveva una sosia nascosta nell'armadio che ha preso il suo posto non appena lei se n'è andata? Non è dato saperlo. Mi piace pensare che Rebecca abbia un clone che ha vissuto a Londra prima del suo arrivo e dopo la sua partenza e che compare come Tata Matilda quando ce n'è bisogno. Arriviamo al pezzo forte: oltre a lei, nel presente giungono il suo innamorato, suo cugino e i suoi ziii che, messi a conoscenza della verità, hanno deciso di raggiungerla. Ok, va bene ma il bello è che, attraversando questo portale, si viene forniti di una nuova identità, con tanto di lavoro, soldi, appartamento e Porsche inclusi. Un po' alla Once Upon a Time, per intenderci. Anche qua tante domande e nessuna risposta. Come è possibile che un uomo del 1816 sia diventato un creatore di app? Si è mangiato una laurea in informatica mentre attraversava il portale? E di nuovo, i ricordi di tutte le persone che nel presente li conoscono sono stati modificati? Ancora una volta, sta al lettore trarre le sue conclusioni su quanto successo.
MYSTERY: La trama è sicuramente intrigante e ti invoglia a continuare. Purtroppo, la risoluzione del caso non ha soddisfatto a pieno le mie aspettative perché, oltre a essere un finale abbastanza prevedibile, mi aspettavo quel "Wow" che però non è arrivato.
ROMANCE: Storia carina, ma non al livello dei romanzi precedenti. Tutta colpa del finale che per me è un grande, grandissimo NO. Già da metà storia, si capisce che c'è un dislivello abissale tra l'amore che Reed prova per lei e quello che Rebecca prova per lui. Reed fa di tutto per "rubare" degli attimi da trascorrere insieme a lei, mentre Rebecca accetta di sposare un uomo che non ama dopo essersi opposta a questa scelta con la forza di un pulcino appena nato. Ma arriviamo al finale. Lei, proprio lei che da pagina 1 si lamenta di non aver ancora trovato l'uomo giusto, abbandona Reed nel finale senza alcuna spiegazione logica. Uscire dalla tua comfort zone, sul serio? Non ha il minimo senso. Ha finalmente trovato una famiglia, l'amore e tutto quello che una persona potrebbe desiderare, ma ci rinuncia volontariamente di punto in bianco per tornare in un tempo in cui, invece, non ha niente e nessuno. Perché? Mi è sembrata una grande forzatura, tanto per aggiungere quel pizzico di melodramma utile a far commuovere i lettori. A me ha solo fatto arrabbiare. Che cavolo, almeno nei romance mi aspetto che i protagonisti lottino a vicenda per restare l'uno al fianco dell'altra nonostante le avversità che li tengono separati (penso a Claire di Outlander che sceglie di restare nel passato perché innamorata del suo Jaime). E invece Rebecca, a un passo dal matrimonio con l'uomo che "ama", fa le valigie perché ha capito che il 1816 non è l'epoca adatta a lei. In che senso? Mi dispiace doverlo dire ma questo non è amore, né nei confronti di Reed né nei confronti della famiglia che dice tanto di amare (e poi nemmeno saluta prima di partire, vabbè). Sarò strana io a pensarla così ma quando ami qualcuno faresti il possibile e l'impossibile per poter restare al suo fianco. Esattamente quello che fa Reed (e compagnia bella), il quale, dopo essere stato abbandonato senza motivo, abbandona a sua volta la sua famiglia e i suoi amici per raggiungere la donna che ama (io l'avrei lasciata lì da sola, così ti impari). Va bene che uno dei due sia più innamorato rispetto all'altro, ma non in modo così evidente. Ripeto, questo finale mi è sembrato una grande, grandissima forzatura acchiappalacrime mal riuscita.
In conclusione, come già detto all'inizio, il libro mi ha delusa perché, avendone già letti altri dell'autrice, mi aspettavo molto, molto di più. Soprattutto da una trama che prometteva bene. In generale, ci sono stati degli aspetti che ho apprezzato (l'accurata e indiscutibile ricerca storica, la Londra "negativa" del manicomio che mi ha fatto venire i brividi, particolari curiosi che ignoravo e mi hanno fatto sorridere come l'ok) ma non sono serviti a dimenticare quelli negativi sopracitati. Il potenziale per renderlo un libro indimenticabile c'era, ma purtroppo lo è diventato per il verso opposto.
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Die 21-jährige Rebecca liebt die Regency Zeit. Natürlich nimmts ei dann am Regency Revival Festival teil - nur landet sie dabei unerklärlicherweise im London des Jahres 1816! Plötzlich ist die mittellose Studentin eine waschechte Lady. Dass dies nicht nur Positives mit sich bringt, muss sie bald erfahren. Zum Glück gibt es auch den Piraten Reed, der ihr ganz schön den Kopf verdreht.
Ich hatte so gehofft, dass mir das Buch gefallen würde, weil es viel zu selten vorkommt, dass eine starke junge Frau sich in der Regency-Zeit behaupten muss. Die Bridgerton und Wallflower-Bücher haben Protaginistinnen, die sich am Ende doch immer wieder unterordnen.
Rebecca, die Protagonistin, nennt sich selbst „nicht altmodisch, aber vintage“, was mir leider sehr schlimm „I’m not Like other Girls“-Vibes beschert hat. Ich verstand ihre Einsmakeit, weil sie ihre Eltern früh verloren hat und ihr Geschichte, sprich Dinge, die schon passiert sind, ihr Halt geben. Allerdings ist sie sehr distanziert und hat kaum Freunde, bis auf ihre Kollegin in der Bibliothek, welche Rebecca unbedingt verkuppeln MUSS, weil Rebecca noch Jungfrau ist. All ihre Dating-App-Dates sind katastrophal, aber da frage ich mich: Warum datet sie nicht an der Uni? Dort findet man ja sehr oft Leute, die die gleichen Interessen haben und einen Mangel an Partys zum Kenennlernen gibt es auch nicht. Sie studiert weiteres Ägyptologie, will aber nicht wirklich an Konferenzen in Kairo teilnehmen. Warum dann Ägyptologie studieren? Wenn sie sich dem London des 19. Jahrhunderts gewidmet hätte, wäre sie enger an ihren Wohnort gebunden und könnte hier auch selbstständig Forschung betreiben. Leider hört es hier nicht auf, denn, als Rebecca in der Vergangenheit landet und ihr auch erklärt wird, dass sie sich wirklich im London des Jahres 1816 befindet, schwenkt sie vor ihrer Zofe ihr Tampon umher und erklärt ihr, wofür es da ist. Ich sag es mal so: Dass diese sich um die Unversehrtheit ihrer Herrin Sorgen macht ist doch logisch? Ja, ich finde es gut, dass Rebecca ihr Leben aus dem 21. Jahrhundert mitgenommen hat, aber eine so kluge Frau, würde sich in diesem Fall doch zurückhalten oder lügen, oder? Um vor meinen größten Kritikpunkt noch etwas Positives zu sagen: Reed, ihr Love Interest, der als Freibeuter unter der Krone segelt, war wirklich süß. Aber auch hier: Warum wird das Buch als spicy vermarktet, wenn sogar eine wichtige Sexszene am Ende fade to black ist? Das Buch besitzt also etwas spice, aber - wie ich finde - an den falschen Stellen. Was mir aber sehr viel zerstört hat war das Ende und das damit einhergehende Konzept des Zeitreisen. Vorab: Wenn man sich fragt, warum Rebecca in der Vergangenheit gelandet ist und wie sie zur Lady wurde: Sie ist praktisch in ihrer eigenen Fanfiktion aufgetaucht. Ihre Familie hat sie sich selbst erschaffen, aber dennoch ist alles wie im London des Jahres 1816. Ergibt das irgendwie SInn? Leider nicht.
ACHTUNG! SEHR STARKE SPOILER! Ein großes Problem habe ich mit dem Konzept des Zeitreisens. Ich weiß, dass dies ein Liebesroman ist, aber da das Zeitreisen die ganze Handlung am Laufen hält, muss ich jammern. Mir ist bewusst, dass es kein richtiger Sci-Fi oder Fantasyroman ist, aber dennoch darf man nicht einfach irgendetwas schreiben! Man erfährt zu Beginn, dass Dinge, die man in der Vergangenheit ändert, sich auf die Zukunft auswirken: Durch ein paar Änderungen von Rebecca in der Vergangenheit ist sie in der Zukunft eine Adelige, reich und hat Freundinnen. Also wie ändert sich die Zukunft dann, wenn gleich 4 (!!) Personen aus der Vergangenheit für immer in die Zukunft gehen? Die Verantwortliche für das Zeitreisen sagt explizit, dass Rebecca nicht schwanger werden und niemanden umbringen sollte, aber 4 fehlende Leute gehen klar? Beziehungsweise mit Rebecca sind es 5. Wiederrum existierte Rebecca und ihre Familie nicht, weil Rebecca sie ausgedacht hat, aber was ist mit Reed? Fragen über Fragen. Die einfach nicht geklärt werden.
O carte publicată în anul 2023, care îți dă senzația că citești o carte clasică. Asta până când începe să îți dea detalii explicite din actul intim al unor personaje. Și nu doar o dată! La un moment dat se concentrează mai mult pe asta decât pe elementul detectivistic (personajele încearcă să descopere misterul unei crime), așa că pe mine m-a dezamăgit. Până să ia totul o astfel de turnură chiar am simțit că citesc o carte scrisă în anii 1800. Numai ce terminasem de citit "Mândrie și prejudecată" și parcă eram din nou acolo. Dar mai apoi...
O ficțiune istorică romantică în care se vorbește despre Regență și despre planul secret de a-l elibera pe Napoleon de pe insula Sfânta Elena.
Sinceramente l'ho trovato poco originale, e mi ha ricordato una serie TV di anni fa Lost in Austen se nn sbaglio.... Mi aspettavo altro, mi ha davvero deluso....anche la protagonista non mi ha conquistato, è come aprire una bella scatola infiocchettata e trovarla vuota, un vero peccato
Stiamo parlando di Felicia che incontra il mondo di Bridgerton e ci aggiunge lo spicy - non guarderò mai più una vasca come prima - cosa dobbiamo volere di più?
Rebecca Sheridan si è trasferita a Londra per frequentare l’università dopo che è rimasta orfana, ormai maggiorenne. Per pagarsi l’affitto lavora al desk della Main Library; certo, non è la vita che sogna. Piuttosto, preferirebbe tornare indietro di duecento anni e godere dei balli fasciata da abiti eleganti e corteggiata come al tempo. Forse è proprio questo il problema: sogna l’amore romantico e questo non arriva mai. Rebecca d’altronde non ha una “spiccata” vita sociale, ma un’improvvisa botta di fortuna le permette di recarsi a una rievocazione storica in costume con la vicina di casa, Gwenda. E qui accade l’impensabile…
“[…] Un risucchio e un abbaglio violento quanto un riflettore sparato in faccia mi acceca, impedendomi di vedere dove vado e… Mi ritrovo stretta da due braccia solide, il viso premuto contro un torace ampio e tutto ciò che percepiscono i miei sensi è ovattato, tranne un inebriante aroma di menta e liquiriza.”
Pian piano si stagliano davanti a suoi occhi figure sconosciute in abiti poco appropriati… vabbé, ma è svenuta a una festa a tema Regency, che altro aspettarsi? Invece no, Rebecca non è più l’esperta egittologa ma Lady Rebecca, circondata dal cugino Archie, dai suoi zii… già, personaggi che lei conosce bene, ma ora in carne e ossa!
11 maggio 1816, ripartiamo da qui.
Rebecca rientra nei panni che le appartenevano, un po’ frastornata e con “accessori” del futuro, tipo le Converse rosa. Seppur conosca a menadito le regole del Ton, trova comunque scomodo adattarsi a ciò che sembra “sorpassato” e non godere di una sana doccia rinfrescante.
Tuttavia, l’odioso vicino – un certo Reedlan Knox – e la scomparsa della cara amica Emily la distraggono dall’intento di tornare al futuro finché non si fondono in un unico scopo: trovare l’assassino, e per questo solo un corsaro di dubbia reputazione protetto dal re – ma con tante conoscenze – può aiutarla. Stringono un patto, che a quanto pare prendono anche “troppo sul serio”: la connessione mentale e qualche complicazione dal lato fisico li avvicinano per poi condurli alla soluzione del caso…
Sul più bello, però, carrozze si trasformano in zucche e pareti si riaprono, mettendo fine al sogno. Come sarà il loro futuro, su due dimensioni diverse?
Come fa Felicia Kinglsey a non risultare mai banale? Semplice, perché nelle sue storie ci sono sempre temi attuali e importanti che meritano approfondimento, ma con la giusta leggerezza. La cosa che mi ha colpito di più è sicuramente una pecca che abbiamo tutti: non accontentarci mai. Non possiamo dire che la nostra Rebecca sia stata fortunata nella vita, per cui è chiaro che cerchi uno stimolo o un salto di qualità; e si rifugia nei libri, in storie che non potrà mai avere. Vorrebbe vivere nel periodo Regency e quando ci si trova con le scarpe e tutto inizia a notare delle differenze con il futuro. Esempio: non sarebbe bello l’indomani di un ballo ritrovarsi con il salone di casa traboccante di fiori? Ma cosa si nasconde dietro a tutto ciò? Un matrimonio di interesse – tranne qualche raro caso. E pensiamo alla figura della donna, così messa all’angolo… Quanto abbiamo lottato per ottenere dei diritti? Rebecca, nel vecchio mondo, ha tirato fuori la sé moderna, riuscendo a trovare un equilibrio… ma che non coincide appieno con libertà. La donna in qualche modo doveva essere messa a tacere, come è successo – nel caso estremo – a Emily. Felicia tratta anche il tema dell’omosessualità con molta delicatezza.
Non c’è un punto del romanzo che non mi sia piaciuto o che non mi abbia fatto divertire. Ho stra-amato Rebecca e sono super affascinata da Reed. Ogni personaggio ha molto da dire, anche il più insospettabile; vedrete che colpo di scena! Ho amato entrambe le ambientazioni, soprattutto l’inaspettato finale.
Quando la fantasia si unisce a una grande ricerca dei dettagli nasce un piccolo capolavoro!
Correte a divertirvi e innamorarvi tra le pagine di Una ragazza d’altri tempi.
Rebecca è una ventunenne laureanda in Egittologia, che lavora alla biblioteca della UCL per potersi mantenere e sopravvivere in un minuscolo monolocale di Londra; si autodefinisce “vintage” poiché si sente quasi a disagio nel suo tempo ed è una grande appassionata del periodo della Reggenza. Tant’è vero che, delusa dalle sue esperienze e ancora traumatizzata per la perdita dei genitori in un drammatico incidente d’auto, preferisce rifugiarsi nella scrittura, inventando per sé stessa un’esistenza privilegiata, nella quale è sia Lady Rebecca, figlia (orfana) di un marchese con nobile e antico lignaggio, sia la Sfinge, autrice di racconti del mistero, della quale, però, nessuno conosce la vera identità. Ed ecco che, in modo inaspettato quanto fantascientifico, durante il Regency Revival, Rebecca viene catapultata nella Londra del 1816 e si ritrova a vivere proprio ciò che descrive nel suo diario. Incontra gli stessi personaggi così scrupolosamente delineati, la famiglia che si è costruita su misura per sentirsi meno sola, ma qualcosa non torna: pare che la sua migliore amica, Emily, sia fuggita con l’amante… Con l’intento di investigare su cosa è accaduto veramente ad Emily, Lady Rebecca si troverà alle prese con il suo debutto in società, dovendosi destreggiare tra balli, promenade, serate musicali, corteggiamenti indesiderati, scandali e pericolose indagini, che la condurranno a scoprire intrighi politici e a trovare l’amore. “UNA RAGAZZA D’ALTRI TEMPI” è stato un romanzo davvero piacevole, sia per la trama intrigante (un mix tra fantasy, mistery e romance, con un pizzico di occultismo) ma soprattutto per il coinvolgente stile di Felicia Kingsley. L’unico elemento che ha suscitato la mia perplessità ha riguardato il fatto che gli atteggiamenti anticonformisti e i comportamenti anacronistici (perché non conformi al tempo storico in atto) di Rebecca siano passati fin troppo inosservati e non abbiano destato il dovuto scalpore. Infine, avrei preferito che il finale fosse stato approfondito maggiormente, soprattutto per quanto concerne le modalità del “viaggio” e quelle di adattamento/integrazione nel nuovo “ruolo” dei vari personaggi. Insomma, non ero pronta a mettere la parola “fine” a questa storia!
Riconfermo tutte le mie sensazioni della prima lettura. Adoro lo stile di scrittura dell'autrice e ho compreso che questa accoppiata romance e mystery è un qualcosa che mi attira da morire. C'è sempre quel momentino cringe (ma non troppo) quando si giunge allo spicy in italiano... Mi fa troppo strano e, per fortuna, la Kingsley riesce ad equilibrare il tutto. Reedlan, poi, è come il vino... Migliora col tempo. ❤️ Se posso dire qualcosa di vagamente negativo è che alla rilettura quell' epilogo mi è mancato di completezza. In un libro tanto ampio magari qualche pagina in più dopo la reunion dei protagonisti mi avrebbe resa più appagata nel chiudere il libro.
﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌﹌ 4.8⭐
Mi è piaciuto veramente molto questo romanzo, gli elementi erano prevedibili il giusto ma nondimeno tutti piacevoli. Ho amato i protagonisti, entrambi, ed è già un grande passo avanti rispetto all'ultimo personaggio femminile con cui ho avuto a che fare. Ho apprezzato molto il fatto che "Una ragazza d'altri tempi" non è il solito romanzo rosa sulla Regency Era: il giallo inserito nell'intreccio, la presenza di personaggi meno stereotipati come il nostro pirata, anzi corsaro, e i suoi amici mi ha stupito positivamente così come le critiche ai tempi fatti da una ragazza dei giorni nostri. Piacevole anche vedere svilupparsi le diamiche tra eroi e villains in maniera ondulante, a dimostrazione che la vita non è in bianco e nero, ma una moltitudine di sfumature di grigio.
"Courting: Be Mine Through All Time" war großartig und ist definitiv ein hidden Gem für mich. Ich bin sooo froh, dass ich dieses Buch durch Zufall entdeckt habe! ✨
Ich liebe alles was mit der Regency Era zu tun hat, bin ein riesengroßer Bridgerton und Romance Fan und Courting hat hier einfach viele Dinge vereint, die ich gerne mag. Doch nicht nur das, denn Courting hält noch viel mehr bereit; einen ehemaligen Piraten im Dienst der Krone als Love Interest, eine unglaublich herzliche Familie, die typischen Bälle und schönen Kleider, Skandale und Gerüchte, ein spannendes und gut durchdachtes Murder Mystery und ein Einblick in die Schattenseiten der damaligen Zeit.
Die Protagonistin Rebecca ist dabei eine perfekte Mischung aus Daphne (denn sie ist quasi the diamond of the season), Eloise (denn sie hat einen ebenso starken wie rebellischen Charakter) und Audrey Rose von Stalking Jack the Ripper (denn sie ist furchtlos und will unbedingt, dass die Gerechtigkeit sieht). Ich liebe alles daran!!
Und Reed? Nun, sagen wir mal so, er ist vielleicht kein vollendeter Gentleman, aber ein Mann mit Ehre und Werten ist er allemal. Er ist charmant, frech, neckisch und sexy as heck, aber gleichzeitig ist er auch beschützerisch und verdammt verrückt nach Rebecca und er würde alles für sie aufgeben. 💘💘💘
Meine einzigen beiden Kritikpunkte wären Rebeccas Smartphone und die offenen Fragen am Ende, denn wieeee soll das alles funktionieren. 😂 ABER das ist nur meine persönliche Neugierde und ändert absolut nichts an meiner Bewertung oder meiner Begeisterung für dieses Buch. Man kann immerhin nicht alles bis ins kleinste Detail beschreiben. 🙏
4,5 Sterne Ein ganz ganz süßes, fluffiges und dennoch überraschendes Buch, das einfach nur Spaß macht zu lesen. Zeitreise, Regency, Romance und Crime in einem, eigentlich hat es alles was man braucht für eine gute Lesezeit. Ich habe mich in den lockeren, lustigen Schreibstil verliebt und natürlich auch in die Charaktere. Ist es perfekt und macht alles perfekt Sinn? Nein, das darf man nicht erwarten. Ist es trotzdem Fun? Total! Mir persönlich war das Ende leider eine Spur zu over the Top kitschig. Aber das war auch das einzige, was ich als störend empfunden habe. Ich finde das Lesen lohnt sich trotzdem absolut 🥰
Il romanzo mi è piaciuto, sì, ma non tanto come mi aspettavo. Il fatto che l’autrice abbia fatto delle ricerche serie prima di scrivere traspare in modo evidente ed è una cosa mooolto apprezzata. Ancora di più mi è piaciuto il fatto che abbia parlato anche delle ombre dell’epoca Regency senza quindi romanticizzare troppo l’atmosfera di questo periodo storico. Quello che mi è piaciuto meno è che ci sono troppi dialoghi (per quel che concerne i miei gusti). Per quanto poi Reedlan sia di vedute più ampie, in alcune cose l’ho trovato troppo moderno per essere comunque un uomo del suo tempo. Rebecca non l’ho né amata né odiata, diciamo che è ok per gran parte del libro anche se ha delle idee non proprio super intelligenti (tipo voler far suonare all’orchestra le canzoni di Rihanna ed Ed Sheeran. Ma perché?) Vorrei poi sapere che telefono ha lei visto che il suo è rimasto operativo, senza scaricarsi, per quasi un mese 😂 Il finale per me è un ní. Diciamo che non mi è proprio piaciuto moltissimo. Detto ciò ci sono delle scene divertenti che non potevano non mancare! Nel complesso è carino, leggero, se non avete mai letto un historical romance penso sia un buon libro per cominciare ad approcciarsi al genere.