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640 pages, Paperback
First published January 1, 1960
Al di là di questo tema (dibattuto a lungo nella cultura europea e con interventi di altissimo livello, che sarebbe bene conoscere nello specifico per seguire la linea dell’argomentazione dell’autore – non è ahimè il mio caso), sto trovando davvero interessante le analisi preliminari che Gadamer conduce di una serie di concetti quali quelli di gioco, gusto, opera d’arte; del rapporto fra l’esperienza estetica e la storia e la cultura in cui questa si colloca; dell’atteggiamento, in particolare, che è più corretto e proficuo assumere di fronte all’opera d’arte: «ricostruire nella comprensione la fisionomia originaria di un’opera», ricreando il «mondo a cui l’opera appartiene» e la «situazione originaria che l’artista creatore aveva di mira», oppure venire a patti con la coscienza della perdita e del distacco, accettare il fatto che ogni restaurazione del rapporto originario con l’opera è impossibile e che il frutto del passato che i secoli ci porgono può invece essere occasione per comprendere con più chiarezza noi stessi, il presente, la nostra cultura?
E così via.
Si delinea, attraverso questa rassegna, una sorta di grammatica dell’esperienza umana; e si attraversa la cultura europea dalle sue origini al Novecento. Affascinanti squarci di storia delle idee, dunque.