Roberto Vecchioni

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Roberto Vecchioni



Average rating: 3.55 · 2,642 ratings · 287 reviews · 26 distinct worksSimilar authors
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“La parola non è un oggetto casuale, una merce di scambio, un codice di comodo: è la storia, l’intelligenza che adatta o reinventa, l’emozione che dà accenti, ritmi, soavità e burrasca, aspetto, volto alla muta condizione del cuore.”
Roberto Vecchioni, Il libraio di Selinunte

“Perché la felicità è lì, a portata di mano, lì che non dobbiamo nemmeno farci chissà quali viaggi con la mente o frustrarci l'anima per essere più in là, guardare il mondo dall'alto, metterci sopra le mani per crederci padroni. E a volte serve un capitano che raddrizzi un sogno ingannevole.”
Roberto Vecchioni, La vita che si ama

“- Adoro il caso. Mi piace pensare che, voilà, possa capitare qualcosa che non era previsto. Il caso è ovviamente una mia distrazione, ma in apparenza, perché io so cosa significano tutte le cose che avvengono per caso. Io conosco tutte le tegole che cadon giù inspiegabilmente dai tetti fin dalla preistoria; i numeri dei biglietti vincenti di qualsiasi lotteria, tutte le combinazioni di tutti i casinò del mondo.
[...] Non ti è mai venuto il sospetto che l'errore imprevisto, inimmaginabile, sia proprio la prova della mia esistenza? Se le vicende degli uomini rispondessero sempre a una concatenazione mai disillusa di cause ed effetti, ciò dimostrerebbe che il mondo è regolato solo ed esclusivamente dalla meccanica della materia, dalla sua fisica, dalla sua chimica, ogni atto non potrebbe essere che la conseguenza di una precisa premessa: non spunterebbero, dietro la curva, camion contromano; non esisterebbero malattie inguaribili; non finirebbe, da un giorno all'altro, un grande amore. Un mondo perfetto dimostrerebbe l'inutilità di Dio, ne negherebbe l'esistenza. Un mondo di apparenti errori, di inaspettate eccezioni ci dà al contrario la certezza della sua esistenza. In una natura che si è generata da sé ogni casualità è fuor di discussione, solo Dio mette in conto il caso: «La casualità è soltanto il travestimento assunto da un Dio che vuol passeggiare in incognito per le strade del mondo».
- Ma perché?
- Il caso è variazione, fantasia, umiltà della ragione; il caso ridimensiona il rigore dei fatti, il senso della storia, la presunzione umana di aver afferrato per le ali l'aquila del mistero. E così, ogni volta si ricomincia da capo, ogni volta torna tutto in discussione. Perché? Perché la felicità per gli uomini è nel non arrivare mai: trovare un limite, che da lì non c'è più niente da scoprire, sarebbe per loro la fine; e se il mondo si fosse creato da solo, le sue leggi, incalcolabili ma non infinite, prima o poi verrebbero tutte svelate e calerebbe la notte della ragione e dell'anima.”
Roberto Vecchioni, Scacco a Dio



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