La portalettere in Lo Scaffale Tematico

Jul 21, 2024 Anna [Floanne] rated it really liked it

Shelves: _italia

Avevo ricevuto qualche parere contrastante su questo romanzo d’esordio della Giannone ma in realtà a me la storia di Anna è piaciuta veramente molto. Ambientata in un paesino della Puglia degli anni’30, la vicenda segue le sorti di una donna del Nord che si trasferisce al Sud per seguire il marito Carlo. Il paesino le sta subito stretto e la gente la etichetta immediatamente come “la forestiera” per le sue idee troppo moderne e femministe per quell’epoca e per quella mentalità. Abituata a lavora ...more

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Oct 11, 2023 Francesca kikkatnt rated it liked it

Credo che darò un 3 stelle politico. Partivo già un po' prevenuta, considerato il fatto che non amo le saghe familiari, ma ero comunque incuriosita dal libro. Incuriosita perché è (o era) in classifica dei libri più venduti (non so se anche letti) nel mese precedente, stando a quanto indicato da IBS.
La storia per fortuna è stata scorrevole e quindi non ho fatto fatica a leggerla. Sta di fatto che a tratti è stato alquanto noioso, soprattutto verso la fine con la casa delle ragazze. I personaggi ...more

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Jul 16, 2024 Elisewin rated it liked it

Shelves: italy

La mia preoccupazione era che questo libro fosse stato solo ben pubblicizzato e devo ammettere che la mia impressione non si è del tutto dileguata.
Mossa commerciale o no però, a me è piaciuto. Mi ha tenuta incollata alle pagine - metaforiche perché letto in ebook - e oltre alla curiosità per la storia in sé, ho apprezzato i messaggi inscritti nella trama. Forse, più che di messaggi, bisognerebbe parlare di situazioni e argomenti: la differenza sentita da Anna tra nord e sud (il caldo in primis a ...more

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Mar 06, 2024 Silvia Devitofrancesco rated it really liked it

Recensione presente nel blog www.ragazzainrosso.wordpress.com
Lizzanello, 1934. Dopo aver lavorato al Nord, in Liguria, finalmente Carlo torna a casa. Assieme a lui vi è il figlio Roberto e la moglie Anna, la forestiera, come non smetteranno di chiamarla in paese. La donna attira da subito l’attenzione delle poche anime che popolano le vie di Lizzanello per il suo essere diversa dalle donne del luogo, cognata in primis. Anna, infatti, non crede in Dio né nelle superstizioni, non si accontenta di Recensione presente nel blog www.ragazzainrosso.wordpress.com
Lizzanello, 1934. Dopo aver lavorato al Nord, in Liguria, finalmente Carlo torna a casa. Assieme a lui vi è il figlio Roberto e la moglie Anna, la forestiera, come non smetteranno di chiamarla in paese. La donna attira da subito l’attenzione delle poche anime che popolano le vie di Lizzanello per il suo essere diversa dalle donne del luogo, cognata in primis. Anna, infatti, non crede in Dio né nelle superstizioni, non si accontenta di essere solo una brava moglie e madre, ma desidera essere indipendente, lavorare, ha idee che vuole mettere in pratica. Nel 1935 finalmente per lei arriva l’occasione che stava aspettando: riesce a superare un concorso pubblico e a diventare la portalettere del paese.
“«C’è solo una persona che può salvarti» […] «Sei tu. Solo tu puoi salvare te stessa. Non c’è principe che tenga, credimi.»”
Vincitore del Premio Bancarella 2023, “La portalettere” si ispira alla vita della bisnonna dell’autrice. Suddiviso in tre parti, il romanzo occupa un arco temporale lungo (dagli anni ʻ30 agli anni ʻ50) e denso di avvenimenti storici e sociali, che hanno cambiato il modo di vivere della gente.
Affermare che si tratta della storia di Anna è riduttivo. Ci troviamo dinanzi a un romanzo corale che segue le vicissitudini della famiglia Greco e del paese tutto. Pagina dopo pagina si assiste a un susseguirsi di eventi, si conoscono personaggi che, con il loro agire, lasciano il segno nella narrazione.
Sono molteplici le tematiche affrontate, tutte abilmente incastrate dall’autrice: si va dalla condizione femminile del tempo, sino al matrimonio, alla famiglia, al tradimento, alla malattia.
Anna, il personaggio principale, colei che muove le redini del romanzo, è capace di farsi ricordare. Sin dalla sua entrata in scena lascia una scia dietro di sé. Ci si rende subito conto di quanto lei sia diversa, non solo per una questione puramente geografica, legata quindi alle tradizioni o al modo di approcciarsi alla vita, ma per la mentalità. Anna è estremamente moderna per l’epoca e, per questo, le risulta difficile integrarsi con la gente di Lizzanello. Una donna che lavora a quei tempi era un evento straordinario, quasi da temere. Anna è pronta a sfidare i preconcetti e lo fa anche con gesti simbolici. Di indole determinata e battagliera, sa cosa vuole, se lo va a prendere ed è pronta a non cedere (quasi) mai allo sconforto.
Lo stile della prosa è semplice e scorrevole, non mancano alcune frasi in dialetto salentino che rispecchiano il contesto nel quale sono state inserite. Pur trattandosi di un romanzo corale, non si crea alcuna confusione nel lettore non solo perché le diverse vicende all’interno di uno stesso capitolo sono separate graficamente ma anche perché ogni personaggio è un tipo a sé, al quale non ci si può non affezionare.
Un romanzo colmo di alti e bassi, specchio della vita. Una lettura che sa essere decisamente incisiva.
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