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Società alternative

Curioso che nel libro (view spoiler) e che per altri motivi la situazione attuale dell'Italia sia attanagliata dalla stessa incertezza.
Sono rimasta stupita dal fatto che provo una forte sensazione di disagio (non so come spiegarlo in altre parole) leggendo di un'Italia in cui il fascismo ha vinto e in cui si inneggia alla Nostra guerra probabilmente l'essere cresciuta fin da piccola in una società antifascista e all'ombra della di una Costituzione che sancisce che l'Italia ripudia la guerra mi porta inconsapevolmente a rigettare questo scenario come qualcosa che non può e non deve esistere.
Dal punto di vista linguistico non riesco a capire perché sia ripetuto sono venuto all'Asmara per ...: Asmara è una città esattamente come Ancona quindi mi aspetterei sono venuto ad Asmara per ..., solo a me suona strano?

Il disagio sul fascismo lo condivido: inoltre non mi sembra che ci sia una critica al regime nei suoi valori fondamentali (e si, io mi aspetto che ci sia anche se la situazione italiana in effetti non è delle migliori neanche nella realtà): (view spoiler)
Forse la posizione dell'autore è che l'Italia e gli italiani saranno sempre gli stessi indipendentemente dal governo che c'è, ma sarebbe la stessa tesi di Gli anni del riso e del sale. Comincio a pensare che i romanzi ucronici corrano il rischio di essere banali; l'unico che mi è piaciuto è stato L'uomo nell'alto castello nonostante sia un'opera incompiuta.
Riguardo alla grammatica e alla sintassi, ho trovato diversi strafalcioni.

@Pao: "sono venuto all'Asmara per ..." a me suona tanto di video dell'Istituto Luce, magari e' una scelta stilistica?
@Patryx: ma L'uomo nell'alto castello è un titolo alternativo per La svastica sul sole? Non sapevo fosse incompiuto (ma sapevo che esiste un sequel che non e' mai stato scritto).

Si, è il titolo originale: immagino che sia stato pubblicato anche in Italia così dopo la serie tv.
In effetti sono stata imprecisa: è incompiuto nel senso che doveva essere parte di un progetto più ampio e in effetti alcuni elementi della trama non sono sviluppati in maniera completa.


Condivido ma nonostante questo, secondo me, è molto più originale di Gli anni del riso e del sale e L'inattesa piega degli eventi che non mi sembra aggiungano molto alla riflessione sugli avvenimenti storici come effettivamente si sono svolti.

Curioso e perfettamente in tema: oggi la Newsletter della Stampa aveva questo trafiletto:
"La prima volta di Balotelli capitano azzurro?
Stasera la Nazionale scende in campo a Nizza per l’amichevole contro la Francia. Con Bonucci la fascia di capitano è assegnata, ma è in dubbio e i gradi potrebbero andare a Balotelli: Mario diventerebbe il primo giocatore afro con un ruolo così delicato e importante."
A me sembra una grande idea utilizzare il punto di vista calcistico in Italia. Lo inizio a fine mese, appena finisco il GdXL.

Bè sì! Calcio e politica sono stati due pilastri dell'identità nazionale italiana. Utilizzare il calcio per parlare di Italia è sicuramente una bella idea. Tocca da vedere come viene sviluppata. Anche io inizio appena finisco un altro libro.

Anche se non posso definirlo un capolavoro, a me è piaciuto (4 stelline). Brizzi è riuscito a creare un personaggio verosimile, che si interessa solo di calcio e di donne e che viene toccato dalla politica solo di striscio (che sa, almeno a me, tanto di Italiano Medio), ma, allo stesso tempo, sa qual è la linea tra "il giusto" e "lo sbagliato", (view spoiler) .
Dissento qui un po' Patryx che diceva (view spoiler)
Anche gli altri personaggi sono, si un po' caricaturali, ma verosimili nella quintessenza del loro ruolo narrativo e me li ricorderò senza dubbio per un po'!
Ho anche scoperto che esiste un "prequel", La nostra guerra, che ora sono curiosa di leggere.


Anche se non posso definirlo un capolavoro, a me è piaciuto (4 stelline). Brizzi è riuscito a creare un personaggio verosimile, che si interessa solo di calcio e di donne e che ..."
Si, in effetti il mio giudizio è stato affrettato ma non posso dire che mi sia piaciuto perché non mi sembra che aggiunga qualcosa di più o di nuovo rispetto alla storia come si è effettivamente svolta. O forse sono io che non apprezzo il genere ucronico.

Forse abbiamo aspettative diverse. Per me un'ucronia ha un'ambientazione dove la Storia è stata deviata da un "se" o da un "ma" ma senza presupporre necessariamente grandi stravolgimenti - cosa a mio parere verosimile: per esempio un governo gialloverde o la Brexit non me li immagino come eventi chiave capaci di sconvolgere il mondo, ma sicuramente in grado di influenzare in qualche modo alcuni aspetti del nostro futuro.

Sono al capitolo 5, l’inizio mi ha convinto. Mi aspettavo una introduzione, una premessa che raccontasse la fine di questa diversa guerra, ma va bene anche così. Procedo.

Sto leggendo ora il prequel (La nostra guerra, pubblicato dopo L'inattesa piega degli eventi), un mattonazzo (sono circa a meta') che descrive l'ingresso nell'adolescenza del Pellegrini, la sua famiglia fascista in uno stato fascista, e lo svolgimento della "Nostra guerra".
Per il momento lo stile allegro ma con una punta di tristezza (mi ricorda il film "La guerra dei bottoni, che pero' ho visto piu' di 20 anni fa, quindi potrebbero essere anche ricordi sbagliati) mi sta piacendo e nonostante le millemila avventure non lo sto trovando affatto noioso (ma forse ho bisogno di libri leggeri)

Tuttavia ci sono stati degli aspetti che non mi hanno convinto sia dal punto di vista dei contenuti che dello stile.
A parte il brivido iniziale nel leggere di un fascismo ancora in vita, la storia che immagina Brizzi non mi è sembrata credibile: va bene il successo nella campagna d'Africa ed essere scesi in campo nella seconda guerra mondiale fin da subito dalla parte giusta ma un'Italia in cui i beni della Chiesa sono stati espropriati e in cui non ci sono state le leggi razziali non mi sembra realizzabile, troppo forte la presa della Chiesa nelle istituzioni e nell'immaginario collettivo e troppo forte la componente violenta e razzista del fascismo (verso qualsiasi cosa che non fosse allineato con l'ideale o l'interesse fascista) per risparmiare gli ebrei. L'unico elemento che mi ha davvero convinto è stata (view spoiler) .
Inoltre ho avuto l'impressione che lo stravolgimento politico immaginato alla fine sia stato un po' un accrocchio venuto male magari l'autore aveva in mente di osare di più e poi ha perso coraggio (oppure il libro era già troppo lungo e l'editore ha imposto una semplificazione), spia di questo fatto mi sembra l'aver inserito (view spoiler) .
Dal punto di vista del linguaggio mi sembra che ci sia stata poca attenzione: e passi l'ipotesi che "venire all'Asmara" sia un'espressione da istituto luce ma se da una parte metti Chenia perché il fascismo rifiuta le lettere straniere poi non puoi mostrare un pannello che riporta Nuova York, no?
Nei ringraziamenti finali l'autore cita il libro Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo: questa biografia ha davvero permesso di ricostruire la vicenda di una famiglia che era semplicemente svanita da un giorno all'altro da Bologna nonostante il capofamiglia fosse un allenatore di calcio di successo, se qualcuno vuole provare a leggere una storia legata al mondo del pallone lontana anni luce dall'immagine patinata a cui siamo abituati è il libro giusto.
@alesssia mi raccomando facci sapere come è il prequel


Il libro copre, in 640 pagine, tre anni di conflitto mondiale (1942-44), raccontando l'abbandono dell'innocenza infantile di Lorenzo Pellegrini, la sue avventure familiari (padre fascista maneggione, madre dolce ma con carattere, zie, zii e cugini), e quelle dei suoi amici vecchi e nuovi (esoteristi sparafandonie, profughi veneziani, giovani avanguardisti esaltati) e mischiando cronache del conflitto e lunghe parentesi che includono non solo un dettagliato diario di guerra, ma anche colloqui sia tra Churchill, Stalin, Roosevelt , e Mussolini, e tra Mussoline e Hitler e i loro gerarchi.
Prende molto dalla guerra partigiana, ma qui i partigiani sono le camice nere, e, come per L'inattesa piega degli eventi, cambiare la Storia non ne ha cambiato i protagonisti, con l'Italiano medio che resta quello che e'. Non sono sicura che questa esaltazione per i fascisti vincitori mi stia proprio a genio, ma in generale il messaggio pacifista e' abbastanza chiaro per non farmi urlare all'apologia del fascismo (anche se...).
Ultimo pensiero: il Lorenzo Pellegrini che viene fuori da questo libro non e' per niente quello dello sciupafemmine cinico che ritroviamo nell'L'inattesa piega degli eventi, quindi mi piacerebbe sapere cosa sia successo nel mezzo. Che mi tocchi leggere anche Lorenzo Pellegrini e le donne?
Salve, sono tornata.
Ho letto L'inattesa piega degli eventi nella metro di Mosca e mi è piaciuto parecchio. Ho già messo in lista La nostra guerra.
Appena trovo un po' di tempo lo recensisco anche, ma per il momento mi limito ad estrarre il nome che sceglierà il libro per luglio e agosto:
Bruna
Ho letto L'inattesa piega degli eventi nella metro di Mosca e mi è piaciuto parecchio. Ho già messo in lista La nostra guerra.
Appena trovo un po' di tempo lo recensisco anche, ma per il momento mi limito ad estrarre il nome che sceglierà il libro per luglio e agosto:
Bruna

Comunque, se per voi va bene, io sceglierei Sottomissione. Mio marito lo ha letto, ma non me lo ha voluto prestare, sentenziando: "A te non piacerebbe!" A questo punto sono proprio curiosa di capire da dove gli viene quest'idea e colgo la palla al balzo.
Per me va bene tutto. Volete per caso fare una pausa più lunga e arrivare ad agosto invece che luglio, per il nuovo libro?

In ogni caso credo che lo leggerò prima della fine di giugno in modo da inserirlo in diverse challenge :P
Ho un nuovo titolo, fresco di libreria: La terza guerra civile europea 2064-2067. Cronache dal fronte orientale
Roberta wrote: "Per me va bene tutto. Volete per caso fare una pausa più lunga e arrivare ad agosto invece che luglio, per il nuovo libro?"
Siamo finiti un po' lunghi, in effetti...
Mi adeguo alla maggioranza, ma se aggiungiamo un mese estivo in mezzo non posso che esserne contenta.
Siamo finiti un po' lunghi, in effetti...
Mi adeguo alla maggioranza, ma se aggiungiamo un mese estivo in mezzo non posso che esserne contenta.

Per quanto riguarda il prossimo titolo, anch'io mi adeguo alla maggioranza.
@Roberta, interessantissima la tua ultima scoperta. Mi fa un po' paura visti i punti in comune con la realtà attuale ma penso debba essere inserito senza dubbi nella nostra lista.

Per la pausa, mi adeguo anche io alla maggioranza!
Aggiunto La terza guerra civile europea 2064-2067. Cronache dal fronte orientale alla lista dei libri da leggere!

Per quanto riguarda il pross..."
Pensavo di essere l'unica a non aver apprezzato questo libro :)
Io ho trovato questo titolo che mi sembra interessante: La scuola dei disoccupati


Ieri sera vado a letto depressa dopo la partita e per associazione di idee inizio L'inattesa piega degli eventi, che sono riuscita a chiudere al 20% solo verso le due del mattino al grido di "devo andare a lavorare".
Confermo che la scelta del punto di vista calcistico è geniale per un'ucronia ambientata in Italia e sto apprezzando molto il fatto che non ci sia una critica aperta al fascismo da parte del protagonista (adoro i punti di vista opposti ai miei).
Sì, okay, lo stile è abbastanza terra terra, ma immagino che sia un effetto voluto, dal momento che il narratore è un giornalista sportivo. Il fatto che mi piaccia il calcio forse mi aiuta, la prima partita di Serie Africa cui assiste Lorenzo è magnifica, immaginavo le azioni come se stessi guardando 90° minuto.
Confermo che la scelta del punto di vista calcistico è geniale per un'ucronia ambientata in Italia e sto apprezzando molto il fatto che non ci sia una critica aperta al fascismo da parte del protagonista (adoro i punti di vista opposti ai miei).
Sì, okay, lo stile è abbastanza terra terra, ma immagino che sia un effetto voluto, dal momento che il narratore è un giornalista sportivo. Il fatto che mi piaccia il calcio forse mi aiuta, la prima partita di Serie Africa cui assiste Lorenzo è magnifica, immaginavo le azioni come se stessi guardando 90° minuto.

Allora, visto che c'è chi ha appena iniziato Brizzi direi che possiamo prenderci un mese di pausa e iniziare Sottomissione ad agosto invece che a luglio.
Intanto aggiorno il primo post. Commentate sereni e se trovate altri titoli papabili suggeriteli.

Per lo stesso motivo, io l'ho trovato abbastanza indigesto :P

Quale partita?

Allora, visto che c'è chi ha appena iniziato Brizzi direi che possiamo prenderci un mese di pausa e iniziare Sottomissione ad agosto invece che a luglio.
Intanto aggiorno il pri..."
Ottimo, io devo ancora andare a ritirare Brizzi in biblioteca!
Bruna wrote: "Roberta wrote: "
Allora, visto che c'è chi ha appena iniziato Brizzi direi che possiamo prenderci un mese di pausa e iniziare Sottomissione ad agosto invece che a luglio.
Intanto..."
A me Brizzi è piaciuto molto, pur essendo indifferente al calcio. Trovo che sia riuscito a caratterizzare bene una versione (plausibile) di italiani, più che di Italia.
Leggilo
Allora, visto che c'è chi ha appena iniziato Brizzi direi che possiamo prenderci un mese di pausa e iniziare Sottomissione ad agosto invece che a luglio.
Intanto..."
A me Brizzi è piaciuto molto, pur essendo indifferente al calcio. Trovo che sia riuscito a caratterizzare bene una versione (plausibile) di italiani, più che di Italia.
Leggilo
Bruna wrote: "Quale partita?"
Ehm... Trattavasi dell'Argentina che ha passato il turno ai mondiali.
Ho superato la metà e non riesco a smettere di leggerlo. E niente, io questo libro sugli italiani e il calcio lo adoro proprio. Certo, ci sono siparietti e personaggi un po' forzati o inutili, ma trovo che la metafora calcistica su razzismo e fascismo e corruzione politica sia geniale, dal momento che parliamo di Italia. Mi sorprende, però, (view spoiler) . Non mi sorprende, invece, (view spoiler)
Ehm... Trattavasi dell'Argentina che ha passato il turno ai mondiali.
Ho superato la metà e non riesco a smettere di leggerlo. E niente, io questo libro sugli italiani e il calcio lo adoro proprio. Certo, ci sono siparietti e personaggi un po' forzati o inutili, ma trovo che la metafora calcistica su razzismo e fascismo e corruzione politica sia geniale, dal momento che parliamo di Italia. Mi sorprende, però, (view spoiler) . Non mi sorprende, invece, (view spoiler)


Lo stile terra terra secondo me dipende dall'autore stesso che è un bravo scrittore ma non penso che passerà alla storia come autore fondamentale della letteratura italiana.
Non ha nulla a che vedere con la professione del protagonista visto che fino alla abbastanza recente trasmissione di tutti gli eventi sportivi in diretta (e accessibili anche dopo via internet) giornalisti e cronisti erano quasi gli unici (a parte i pochi spettatori) ad assistitere agli incontri e quindi dovevano al tempo stesso raccontare cosa era successo (con la possibilità anche di esagerare perché tanto non si poteva controllare su youtube) e farlo in modo avvincente così che il lettore si sentisse coinvolto e partecipe. Una prosa piatta o troppo asciutta avrebbe annoiato i tifosi facendo perdere acquirenti ai giornali.
Basta pensare a Gianni Brera che con i suoi articoli ha arricchito la lingua italiana di parecchi neologismi.
Se ti piacciono le avventure calcistiche scritte in uno stile originale dovresti provare Azzurro tenebra di Giovanni Arpino
Perché mi ero persa il tuo commento, Pao? Anyway, Zuàn Brera non è sicuramente il giornalista sportivo medio (e lo dice anche Lorenzo Pellegrini), ma mi sa che hai ragione tu su Brizzi. Voglio leggere anche gli altri due della serie, ma per il momento non voglio esagerare col Pellegrini e inizio Sottomissione.
Ciao, amici.
Ho finito Sottomissione qualche giorno fa ed ero talmente piena di input e frastornata dalle sensazioni che ho preferito aspettare qualche giorno per commentare. Tuttavia, la situazione non è molto migliorata, le idee non mi si sono schiarite, quindi butto giù qualche reazione in attesa che qualcuno di voi mi raggiunga e ne discutiamo insieme.
Inizio col dire che non capisco che libro hanno letto quelli che lo hanno definito razzista e anti-islam. Io ho letto una critica lucida alla società "occidentale" che si bea del suo essere liberale (non liberista, anche se, insomma...) e socialdemocratica, appiattita dal suo nichilismo.
François, il protagonista insegnante di letteratura alla Sorbona, è l'allegoria di questa società che non riesce a trovare motivazioni e valori (la sua erotomania - da molti liquidata come "c'è troppo sesso gratuito" - e l'incapacità di creare o mantenere legami affettivi ne sono un esempio lampante). François non trova in sé uno straccio di ideale per cui vivere e cerca risposte nella religione. Le troverà? (view spoiler)
Certo, il romanzo è un'unica, ininterrotta ironia e come tale va letto, quindi mi si potrebbe obiettare: essendo ironico, l'abbandono all'islam da parte delle democrazie occidentali sta a significare quanto sia sbagliato questo abbandono. Ni. Perché l'abbandono a ogni forma di estremismo è sbagliata. Non per niente l'unico motivo per cui l'islam prende piede è per arginare la deriva delle destre. Meglio un islam moderato o il fascismo? E l'islam sarà davvero moderato come si dichiara? Boh.
Lo stile è accattivante, lo si legge di corsa. Non mi aspettavo chissà quale prosa, quindi per me ha fatto il suo sporco lavoro. Il testo è disseminato di perle di sarcasmo e ironia che, probabilmente, me lo hanno fatto amare più del dovuto. Scopro oggi che Baricco l'ha recensito negativamente e questo non fa che confermare il mio giudizio positivo.
Ho finito Sottomissione qualche giorno fa ed ero talmente piena di input e frastornata dalle sensazioni che ho preferito aspettare qualche giorno per commentare. Tuttavia, la situazione non è molto migliorata, le idee non mi si sono schiarite, quindi butto giù qualche reazione in attesa che qualcuno di voi mi raggiunga e ne discutiamo insieme.
Inizio col dire che non capisco che libro hanno letto quelli che lo hanno definito razzista e anti-islam. Io ho letto una critica lucida alla società "occidentale" che si bea del suo essere liberale (non liberista, anche se, insomma...) e socialdemocratica, appiattita dal suo nichilismo.
François, il protagonista insegnante di letteratura alla Sorbona, è l'allegoria di questa società che non riesce a trovare motivazioni e valori (la sua erotomania - da molti liquidata come "c'è troppo sesso gratuito" - e l'incapacità di creare o mantenere legami affettivi ne sono un esempio lampante). François non trova in sé uno straccio di ideale per cui vivere e cerca risposte nella religione. Le troverà? (view spoiler)
Certo, il romanzo è un'unica, ininterrotta ironia e come tale va letto, quindi mi si potrebbe obiettare: essendo ironico, l'abbandono all'islam da parte delle democrazie occidentali sta a significare quanto sia sbagliato questo abbandono. Ni. Perché l'abbandono a ogni forma di estremismo è sbagliata. Non per niente l'unico motivo per cui l'islam prende piede è per arginare la deriva delle destre. Meglio un islam moderato o il fascismo? E l'islam sarà davvero moderato come si dichiara? Boh.
Lo stile è accattivante, lo si legge di corsa. Non mi aspettavo chissà quale prosa, quindi per me ha fatto il suo sporco lavoro. Il testo è disseminato di perle di sarcasmo e ironia che, probabilmente, me lo hanno fatto amare più del dovuto. Scopro oggi che Baricco l'ha recensito negativamente e questo non fa che confermare il mio giudizio positivo.

LOL

Bruna wrote: "Ieri ho ritirato il mio paio di occhiali / ausili per lettura e ieri sera ho finalmente iniziato L'inattesa piega degli eventi. Mi sta divertendo, soprattutto mi fanno morire da ride..."
Oh, ti divertirai! I riferimenti sono tanti e ben disseminati, i nomi ben scelti e le vicende, considerandolo appunto un divertissement, sono plausibili.
Oh, ti divertirai! I riferimenti sono tanti e ben disseminati, i nomi ben scelti e le vicende, considerandolo appunto un divertissement, sono plausibili.
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Ne ho letto un terzo e ancora non so bene cosa pensare."
Devo restituire delle graphic novel..."
Roberta spero tu lo legga in elettronico perchè l'edizione che ho preso io in biblioteca non è proprio comoda da portarsi in giro!
Comunque io conto di iniziarlo domani o dopodomani al massimo.