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Società alternative

Bruna wrote: "Ho iniziato per una sfida Un oscuro scrutare di Dick e nell'introduzione lo dichiarano "rappresentazione di un mondo distopico". Per il momento a me non sembra una distopia. Qualcuno..."
Non sembrerebbe nemmeno a me...
Non sembrerebbe nemmeno a me...

anzitutto ringrazio Roberta per avermi fatto conoscere questa discussione molto interessante e affine alle mie letture. Mi prendo un po' di tempo per leggere tutto quello che è stato scritto e poi spero di poter dare anch'io il mio contributo attivo!
p.s.
Letta tutta la discussione, molto interessante! Penso che nella lista potrebbe starci anche "Il gregge alza la testa" di John Brunner che è da tempo nella mia lista dei libri da leggere.
Che lettura piacevolmente irritante che ho scelto. Temo che il libro non sia invecchiato benissimo, più che altro perché molti aspetti negativi dal pdv dell'autore sono stati nel tempo così esasperati da diventare uno scherzo (la massoneria che governa il mondo) e altri, che credo dovrebbero mostrare forza di carattere, sono socialmente tristi. (view spoiler)

Bruna wrote: "Io sono all'inizio, ma per il momento lo trovo piuttosto divertente, per ragioni che l'autore non condividerebbe certamente. Questi "laici" che sono andati al potere sembrano tra l'altro aver risol..."
Idem, l'idea di questa nazione ordinata e posata e silenziosa è così allettante!
Idem, l'idea di questa nazione ordinata e posata e silenziosa è così allettante!
In ogni caso l'intento didascalico è fortissimo fin dalle prime pagine. Saltuariamente incontro libri di questo tipo, che mi fanno evocare il fantasma della mia prof del liceo.

Concordo su tutto, anche sulla prof del liceo. Ma devo dire che non mi ha turbato molto.
Riguardo agli umanisti (laici?) al potere: certo che di cose buone ne hanno fatte e non riesco proprio a non farmeli piacere, con buona pace dell'autore!
Ok, voglio fare il punto sul primo terzo del romanzo. Ho sottolineato molti passaggi, a volte solo gruppi parole, ma con l'arrivo di Felsenburgh il pathos è aumentato.
Dubito fortemente che, in un continente ateo, massone e comunista da lustri, i giornalisti paragonassero con tale veemenza la sua persona a quella di Gesù. Finora la narrazione presenta il cattolicesimo come uno stile di vita in via d'estinzione, ma non esplicitamente perseguito. Sì, il credo viene blandamente deriso come una sorta di antico folklore, ma non risulta che il governo in carica discrimini o ghettizzi per legge i cattolici rimasti. Uscirsene quindi con quel paio di battute proprio contro il cattolicesimo quando la notizia del giorno è l'arrivo di un diplomatico che ha sventato quella che, ai nostri occhi, potrebbe essere una guerra nucleare, suona forzata. Anche paragonarlo a una divinità mi pare forzato: dubito che una popolazione atea non avesse altri punti di riferimento, per esaltarlo. Qualche statista precedente, qualche grande condottiero del passato, ma questa ossessione dei non cattolici per il cattolicesimo (e solo per quello, le altre forme di cristianesimo non sono minimamente prese in considerazione) è sicuramente utile al narratore, ma poco credibile.
Davvero l'uomo ha bisogno di un superiore per regolarsi? Davvero non esiste etica, se non di fronte alla possibilità di una punizione futura? Davvero non possiamo comportarci bene semplicemente perché l'intera società se ne avvantaggia?
Dubito fortemente che, in un continente ateo, massone e comunista da lustri, i giornalisti paragonassero con tale veemenza la sua persona a quella di Gesù. Finora la narrazione presenta il cattolicesimo come uno stile di vita in via d'estinzione, ma non esplicitamente perseguito. Sì, il credo viene blandamente deriso come una sorta di antico folklore, ma non risulta che il governo in carica discrimini o ghettizzi per legge i cattolici rimasti. Uscirsene quindi con quel paio di battute proprio contro il cattolicesimo quando la notizia del giorno è l'arrivo di un diplomatico che ha sventato quella che, ai nostri occhi, potrebbe essere una guerra nucleare, suona forzata. Anche paragonarlo a una divinità mi pare forzato: dubito che una popolazione atea non avesse altri punti di riferimento, per esaltarlo. Qualche statista precedente, qualche grande condottiero del passato, ma questa ossessione dei non cattolici per il cattolicesimo (e solo per quello, le altre forme di cristianesimo non sono minimamente prese in considerazione) è sicuramente utile al narratore, ma poco credibile.
Davvero l'uomo ha bisogno di un superiore per regolarsi? Davvero non esiste etica, se non di fronte alla possibilità di una punizione futura? Davvero non possiamo comportarci bene semplicemente perché l'intera società se ne avvantaggia?

Più che come un libro su pericolosi sviluppi futuri della società, io l'ho trovato uno specchio delle paure dell'epoca: in questo modo sono riuscita a leggerlo con un certo interesse "socio-culturale", riuscendo a dare un senso logico a tutte le ingenuità rilevate da Roberta. Quello che proprio non mi è piaciuto riguarda la struttura del romanzo, ma anche qui non dico nulla e aspetto le vostre opinioni conclusive.
Ho rivisto l'elenco dei libri e, se non ho visto male, manca Divergent: non è uno dei libri migliori che abbia mai letto, ma è certamente una distopia.


Simona wrote: "Concordo con quanto detto da Roberta e poi Patrizia. Quello che non sto sopportando io è l'idea che l'uomo, credente o ateo, abbia necessariamente bisogno di qualcosa "da adorare", che questa carat..."
Vedete, so perfettamente di dover tener presente l'epoca in cui è stato scritto, che mi è arrivata principalmente attraverso i libri e non certo per esperienza diretta. Tuttavia, appunto, mi chiedo: per quale motivo una coalizione di stati, per esempio, faceva così paura? Dalla seconda guerra mondiale sono usciti l'Onu e l'unione europea, imperfetti quanto volete, ma è innegabile che abbiano contribuito grandemente a evitare ulteriori guerre (almeno nel primo mondo).
Vedete, so perfettamente di dover tener presente l'epoca in cui è stato scritto, che mi è arrivata principalmente attraverso i libri e non certo per esperienza diretta. Tuttavia, appunto, mi chiedo: per quale motivo una coalizione di stati, per esempio, faceva così paura? Dalla seconda guerra mondiale sono usciti l'Onu e l'unione europea, imperfetti quanto volete, ma è innegabile che abbiano contribuito grandemente a evitare ulteriori guerre (almeno nel primo mondo).

Simona wrote: "L'ho finito! il viaggio di rientro dalle vacanze è servito a questo. Credo che gli assegnerò 2 stelle per l'argomento interessante. Rilevo anch'io un forte intento didascalico e non posso negare ch..."
Sì, la premessa era proprio questa, mi spiace che forse ti sei persa qualche commento iniziale. Volevo vedere cosa costituisse "il male" dal pdv di un autore cattolico, solo che a rimanerci male sono io. Non mi aspettavo questo immediato "ostruzionismo" nei confronti di una società che parte subito con tratti estremamente positivi, come banalmente quelli di aver incanalato traffico e rumore sotto terra e aver ridotto l'inquinamento.
Sì, la premessa era proprio questa, mi spiace che forse ti sei persa qualche commento iniziale. Volevo vedere cosa costituisse "il male" dal pdv di un autore cattolico, solo che a rimanerci male sono io. Non mi aspettavo questo immediato "ostruzionismo" nei confronti di una società che parte subito con tratti estremamente positivi, come banalmente quelli di aver incanalato traffico e rumore sotto terra e aver ridotto l'inquinamento.


Ah, mi stavo dimenticando: mi ha colpito molto, sempre negativamente, anche la descrizione di Roma, unico luogo immutato sul pianeta. Immagino che l'autore volesse trasmettere solidità, attaccamento alle uniche e vere tradizioni, usare la pietra come metafora dell'incorruttibilità e del distacco dal mondo reale: la cupola di san Pietro è bellissima, ma certo non si interessa dei casi umani.
Tuttavia ancora una volta questi tratti positivi possono essere usati facilmente per veicolare i loro contrari, che è un po' quello che vediamo oggi. La chiesa ferma sulle proprie regole che rifiuta di prendere atto dei cambiamenti dei tempi perde fedeli. Leggere quella descrizione di un enclave in cui i preti vanno ancora in carrozza e il papa gira sull'asinello non mi ispira affatto fiducia, è come finire a Knockturn Alley quando si voleva andare a Diagon Alley.
Tuttavia ancora una volta questi tratti positivi possono essere usati facilmente per veicolare i loro contrari, che è un po' quello che vediamo oggi. La chiesa ferma sulle proprie regole che rifiuta di prendere atto dei cambiamenti dei tempi perde fedeli. Leggere quella descrizione di un enclave in cui i preti vanno ancora in carrozza e il papa gira sull'asinello non mi ispira affatto fiducia, è come finire a Knockturn Alley quando si voleva andare a Diagon Alley.

Mi sarebbe piaciuto sapere come vivevano i comuni mortali in quelle società, come vivevano la loro religione o il loro ateismo. Invece, leggo solo delle elucubrazioni dei "big", dei potenti, dei capi... Ma, forse mi ero fatta delle aspettative diverse...
Cosa volete fare? Un libro nuovo già a settembre? Magari partire il 15 con la lettura? Oppure attendiamo ottobre?
Roberta wrote: "Cosa volete fare? Un libro nuovo già a settembre? Magari partire il 15 con la lettura? Oppure attendiamo ottobre?"
Io non ho ancora iniziato XD
Io non ho ancora iniziato XD

Oddio! Come ho potuto dimenticare di presentarvi Lo Zar non è morto. Grande romanzo d'avventure! Non so se metterlo come utopia (gli scapigliati si auspicavano la vittoria del fascismo) o ucronia (si immaginano la vittoria del fascismo), ma se avete tempo e modo di trovarne una copia leggetelo. E' un pastiche tutto italiano pieno di onore, amore, dedizione, gloria, fantapolitica, e chi più ne ha più ne metta.
Me voilà, inizio oggi e ne avrò per circa una settimana, a occhiometro (quindi mi andrebbe bene sia l'opzione metà settembre, sia primo ottobre) ma mi schiero con Roberto per la lettura ogni due mesi anche se questo significa andare per le lunghe: meglio un club che va piano ma che continua piuttosto che uno che si smembra per l'impossibilità di seguire tutto.

Per quanto riguarda la lettura in corso, infatti, sono giunta solo all' arrivo di Felsenburgh. Credo che adesso inizi la parte interessante...
Ok allora, leggete e ci rivediamo a settembre.
Intanto una banalissima provocazione: e se invece di cattolici nel romanzo ci fosse scritto musulmani?
Intanto una banalissima provocazione: e se invece di cattolici nel romanzo ci fosse scritto musulmani?

Intanto una banalissima provocazione: e se invece di cattolici nel romanzo ci fosse scritto musulmani?"
Me lo sono chiesta anche io! Credo che il libro risulterebbe più attuale (anche se nella sostanza non cambierebbe assolutamente nulla) e forse riuscirebbe anche ad aumentare le vendite.
Ho trovato "strano" che la religione musulmana venga poco presa in considerazione e solo per dire che i maomettani si sono adattati con grande facilità ai cambiamenti imposti da Felsenbourgh: evidentemente l'Islam non era percepito da Benson come un attore importante dello scacchiere mondiale.
Non mi stupisco che Benson non abbia considerato l'Islam, credo che fino al 1978/79 (con Iran, Afghanistan) gli occidentali non considerassero una minaccia i paesi musulmani. Del resto nella WWI alcuni erano alleati di Francia e GB e altri no, Hitler stringeva accordi grazie al comune antisemitismo...
Bruna wrote: "Sono arrivata a metà ma... che noia!"
Ma solo a me fa anche un po' paura, sotto tutta quella noia? Questo è un pamphlet per la prossima guerra santa travestito da operetta morale.
Curiosità da wikipedia: Nel romanzo vi è un tema tipico dell'escatologia cattolica: la lotta tra l'Anticristo, Giuliano Felsemburgh, e l'Ultimo Papa, eletto col nome di Silvestro III (fino ai primi anni del XX secolo Papa Silvestro III non era considerato legittimo, bensì un antipapa), successore di Giovanni XXIV (gli antipapi Alessandro V e Giovanni XXIII, invece, fino ad allora erano considerato veri papi). Nella prima edizione italiana del romanzo, del 1920, il traduttore Corrado Raspini, curiosamente, non rende "Pope John XXIV" in "Papa Giovanni XXIV" ma "Papa Benedetto XVI". Ciò può essere spiegato, forse, col fatto che il papa regnante allora era Benedetto XV e Giovanni XXIII era di ben cinque secoli prima..
@nazzarena so che non hai ancora iniziato quindi cerco di non spoilerare troppo coi miei dubbi, ma non mi riferivo necessariamente all'Islam dei tempi. Diciamo che a un certo punto c'è un papa e una congiura che, se scrivessimo imam e fatwa, potrebbe riportarci ai commenti della pagina fb di Salvini. Solo che, essendo scritto e letto da un pdv cattolico, la vicenda diventa più comprensibile, più scusabile. La ribellione diventa resistenza, ecc...
Ma solo a me fa anche un po' paura, sotto tutta quella noia? Questo è un pamphlet per la prossima guerra santa travestito da operetta morale.
Curiosità da wikipedia: Nel romanzo vi è un tema tipico dell'escatologia cattolica: la lotta tra l'Anticristo, Giuliano Felsemburgh, e l'Ultimo Papa, eletto col nome di Silvestro III (fino ai primi anni del XX secolo Papa Silvestro III non era considerato legittimo, bensì un antipapa), successore di Giovanni XXIV (gli antipapi Alessandro V e Giovanni XXIII, invece, fino ad allora erano considerato veri papi). Nella prima edizione italiana del romanzo, del 1920, il traduttore Corrado Raspini, curiosamente, non rende "Pope John XXIV" in "Papa Giovanni XXIV" ma "Papa Benedetto XVI". Ciò può essere spiegato, forse, col fatto che il papa regnante allora era Benedetto XV e Giovanni XXIII era di ben cinque secoli prima..
@nazzarena so che non hai ancora iniziato quindi cerco di non spoilerare troppo coi miei dubbi, ma non mi riferivo necessariamente all'Islam dei tempi. Diciamo che a un certo punto c'è un papa e una congiura che, se scrivessimo imam e fatwa, potrebbe riportarci ai commenti della pagina fb di Salvini. Solo che, essendo scritto e letto da un pdv cattolico, la vicenda diventa più comprensibile, più scusabile. La ribellione diventa resistenza, ecc...
Per altro il monsignore, non pago di questa distopia, ha scritto anche un'utopia in cui il cattolicesimo ha vinto e conquistato il mondo intero: L'alba di tutto. Non credo la leggerò

Non credo neanche io che leggerò altro di Benson, ma per quanto noiosa ho trovato interessante la lettura perché mi ha dato tanti spunti di riflessione.

Bruna wrote: "Più che altro io sono spinta a chiedermi se alcuni dei concetti di base - che la pace mondiale non sia auspicabile se non è dovuta alla vittoria del cattolicesimo o che non si debba diminuire le so..."
Esatto.Ma non ce le hanno insegnate perché, con 150 in più sulle spalle, la chiesa si era già ammorbidita oppure il nostro autore era un estremista dei primissimi del '900? Stando alla sua biografia su wikipedia temo che fosse invece un vero campione della fede, apprezzato da colleghi e superiori.
Esatto.Ma non ce le hanno insegnate perché, con 150 in più sulle spalle, la chiesa si era già ammorbidita oppure il nostro autore era un estremista dei primissimi del '900? Stando alla sua biografia su wikipedia temo che fosse invece un vero campione della fede, apprezzato da colleghi e superiori.


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Tranquilla. La Atwood piace proprio tanto :)
Intanto io continuo a cercare di leggere questo Signore del Mondo, ma il mondo cospira contro di me e ogni volta che lo prendo in mano vengo interrotta da chiunque e qualsiasi cosa. Ma insisto: ho ripreso il prologo, che per quanto non indispensabile alla narrazione ho gradito come introduzione, e rifletto su questo mondo a tre macronazioni.