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GDL: Un uomo di O. Fallaci
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Anto_s1977
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Nov 29, 2017 12:52AM

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Attualmente sono a pagina 50, ma tempo permettendo credo che lo divorerò anche questa volta.


Impressionante davvero la folla

Impressionante davvero la folla"
Ho fatto la stessa cosa all'epoca, Mi aveva colpito la descrizione così minuziosa di quella folla strisciante come un polpo nero di morte. C'era gente anche attaccata ai lampioni.
(scusate l'intrusione al gdl, vi seguo con piacere nei commenti se non vi dispiace, è un libro a cui sono molto legata)


Uuhhh! Che faticaccia! Niente da dire: è un buon libro che ha degli alti e bassi e alcuni difetti, ma ci stanno tutti.
Prima cosa dire: non è da tutti scrivere una biografia che non sia noiosa e la Fallaci ci è riuscita senza dubbio all’ inizio che è strepitoso! Ti tiene incollato alle pagine in modo magistrale e continui a chiederti se riuscirà questo, per me sconosciuto Panagulis, a far scoppiare l’ auto del presidente! I toni cominciano ad alzarsi per poi adagiarsi un po’ a metà del libro ed, infine, alzarsi di nuovo alla fine. Tutto questo percorso richiede estrema attenzione sui particolari e questo è il suo punto debole.
La mia domanda è: quanto c’è di romanzo e di realtà dentro a queste pagine? Avrà esagerato il carattere o le azioni? Mi resta il dubbio.
La personalità di Panagulis è estremamente complessa e non sempre mi è stata chiara, ma la Fallaci ci ha provato.
Potrei spiegare meglio la trama, ma vorrei evitare, perché è un libro che va letto a cervello vuoto!
3 stelle e mezzo arrotondate per eccesso.




Ho dovuto leggerlo in fretta. Posso dire che è stata una lettura impegnativa, densa, piena di nuove scoperte.
Io non conoscevo nè Alekos ne il dramma greco. A scuola non se ne parla, nacqui molto dopo e di mio non ho avuto interesse o spunti.
Ho amato molti concetti che lui ha espresso: il bene ed il male che non sono sempre netti, l'uomo che non sempre è innocente e che si trincera dietro la parola ordini, l'illusione di passare dalla dittatura alla libertà ogni volta nella storia e la possibile origine della divisione che crediamo netta tra bene e male.
Sono contenta di aver fatto questa lettura che avrebbe però meritato calma.


E poi, ce la vedo la Fallaci che si mette gli asterischi per censurarsi da sola...sì sì ...

Poi ho immaginato in che stato d'animo possa averlo scritto, ripercorrendo tutta questa tragica storia: tanto è vero che anche quando parla di situazioni molto belle e positive, vissute con lui, permane sempre una nota di amarezza. Dall'altra parte, questo mi ha portato a pensare anche allo stato d'animo di Panagulis, nel sapere di avere i giorni contati, cercando di fare una corsa contro il tempo in certi momenti, in altri rassegnandosi a un destino già scritto ("Quel che deve essere è, quel che dovrà essere sarà").
Ho trovato stupenda, dettagliata, perfetta la descrizione della personalità sia di Panagulis, composta da mille sfaccettature (compreso il senso dell'umorismo, il sarcasmo, le sue passioni), sia di Oriana nel mostrarsi semplicemente come una donna di fronte ad un uomo (meraviglioso il modo in cui viene descritta la paura, la sensualità, la seduzione del loro primo incontro, e i suoi sentimenti contrastanti quando si vuole allontanare da lui, questo non amore, che poi in realtà è un amore devastante come un cancro).
Lo stile, come avevo già accennato, è esattamente come lei: elegante quando si tratta di scavare nell'animo umano, duro, crudo quando si tratta di parlare delle torture, senza sconti per nessuno. Quella sorta di formule fisse, di incisi come "non-posso-tengo-famiglia-capisci", sono molto particolari e sembravano una sorta di caricatura.
Infine, se consideriamo i classici come quei libri che nel corso del tempo continuano a parlare alle nuove generazioni, questo può farne parte: a distanza di 38 anni dalla pubblicazione, le riflessioni sulla politica dei politici, sul potere che non muore mai, sull'eroe, sul popolo, sull'abitudine, sui giornalisti chiamati "vili pennivendoli", sono ancora attuali.

Allora, il 30 aprile, l'ultima mattina di Panagulis, lui è in casa di sua madre a Glyfada, e dice che manca un mese e due giorni al suo compleanno, che è il 2 luglio... Ma mancherebbero DUE mesi e due giorni, no?
E mi chiedo, l'errore di chi è? Di Panagulis a cui ormai sfuggiva tutto, della Fallaci che magari non lo ha specificato nel testo, dell'editor? Mah! Forse non lo sapremo mai!