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GDL: Ubik di di Philip K. Dick
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Anto_s1977
(new)
Dec 19, 2017 11:17AM

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Io potrei iniziare domani o dopo. Simona, che dici? Altrimenti slitto di qualche giorno e incastro altre letture. Senza problemi :)

Io ho iniziato oggi, ma ho letto giusto un paio di capitoli. Abbastanza per incuriosirmi!
In effetti all'inizio del romanzo dice di leggere bene le istruzioni prima di usare gli Ubik... cosa siano però, non l'ho mica capito!!!
Buona lettura e buon Natale :)
In effetti all'inizio del romanzo dice di leggere bene le istruzioni prima di usare gli Ubik... cosa siano però, non l'ho mica capito!!!
Buona lettura e buon Natale :)

Ancora troppo presto per esprimere commenti ma conto in giornata di essere in grado di farlo


Ancora troppo presto per esprimere commenti ma conto in giornata di essere in grado di farlo"
:-DD

Quando leggo questi apprezzamenti per PKD, mi commuovo sempre :-D
Terminato ora il capitolo 6 (view spoiler)
Non mi ci raccapezzo ancora molto, ma sono molto curiosa.
Ma poi l'Ubik cos'è??? No, non ditemelo!!! Ho capito che devo leggere attentamente le istruzioni e che è pericoloso, ma... di cosa stiamo parlando???? Argh e mega-argh. Vado a leggere che è meglio!
Non mi ci raccapezzo ancora molto, ma sono molto curiosa.
Ma poi l'Ubik cos'è??? No, non ditemelo!!! Ho capito che devo leggere attentamente le istruzioni e che è pericoloso, ma... di cosa stiamo parlando???? Argh e mega-argh. Vado a leggere che è meglio!


Sono stra-felice Simona, di libri di Dick ce ne sono una valanga... per fortuna :-)
Finito anche io. Lettura funestata da due giorni di mal di testa cattivo che probabilmente non mi hanno permesso di apprezzare appieno.
Cmq, il libro mi è piaciuto, ma la fantascienza è un genere che mi lascia tiepida. La storia è parecchio ingarbugliata, la prima metà a tratti è un po' lenta secondo me. Dopo l'esplosione sulla Luna, invece la narrazione prende vita e i colpi di scena non mancano fino al finale inquietante.
Non vi nascondo che mi ha colpito molto il tema delle persone in semi-vita, attualissimo in un momento in cui si discute di testamento biologico e eutanasia.
A livello letterario, invece, mi sarei aspettata qualcosa di più dal personaggio di Pat: misteriosa, con un potere molto particolare, una strana relazione con Joe, ma che alla fine quasi sparisce.
Cmq, il libro mi è piaciuto, ma la fantascienza è un genere che mi lascia tiepida. La storia è parecchio ingarbugliata, la prima metà a tratti è un po' lenta secondo me. Dopo l'esplosione sulla Luna, invece la narrazione prende vita e i colpi di scena non mancano fino al finale inquietante.
Non vi nascondo che mi ha colpito molto il tema delle persone in semi-vita, attualissimo in un momento in cui si discute di testamento biologico e eutanasia.
A livello letterario, invece, mi sarei aspettata qualcosa di più dal personaggio di Pat: misteriosa, con un potere molto particolare, una strana relazione con Joe, ma che alla fine quasi sparisce.

Nel romanzo è un messaggio inviato da Runciter che ribalterà (per un po' di tempo) la percezione che i protagonisti avevano fino a quel momento, nella vita di Dick è un interrogativo costante che lo accompagna per anni, un punto di partenza per una riflessione infinita, e non a caso è stato scelto anche come titolo della bella biografia che Emanuele Carrere ha dedicato al nostro PKD.
Basta ricordare l'ossessione di Dick per la sorella gemella (morta di malnutrizione a poche settimane dalla nascita) e il suo dubbio di essere, "in realtà" solo un sogno della sorella morta per capire come l' opera di Dick sia non solo il mezzo che l'autore ha scelto per garantirsi la sopravvivenza ma anche il suo strumento per indagare il mondo, la sua costante interrogazione dell'universo alla ricerca della realtà. Cosa è reale? Questa è la domanda che sottende molti dei numerosi romanzi di Dick, sia quelli di genere che quelli mainstream. Ed Ubik ne è un ottimo esempio.
Nel romanzo troviamo viaggi nello spazio, poteri psionici, ibernazione e semivita, tutti i temi più cari alla letteratura fantascientifica classica. Ma troviamo molto di più. Troviamo la provincia americana degli anni 40 e 50 che traspare tra le fibre del reale grazie a misteriose oscillazioni temporali, troviamo un intero universo postmoderno che vive di pubblicità, di comunicazione, di mercato, troviamo balsami miracolosi dal sapore ottocentesco tramutati in bombolette glitterate in fila sugli scaffali dei supermercati, troviamo un ragazzino dispettoso che come un demiurgo gnostico si diverte a coprire gli occhi degli uomini di veli di Maya sempre nuovi, troviamo una società che chiede soldi anche per aprire la porta di casa, organizzazioni planetarie e complotti da condominio, nonché Dio:
"Io sono Ubik. Prima che l'universo fosse io ero. Ho creato i soli. Ho creato i mondi.Ho creato le forme di vita e i luoghi che esse abitano; io le muovo nel luogo che più mi aggrada. Vanno dove dico io, fanno ciò che io comando. Io sono il verbo e il mio nome non è mai pronunciato, il nome che nessuno conosce. Mi chiamano Ubik, ma non è il mio nome. Io sono e sarò in eterno."
Ubik esce nel 1969, cinque anni prima degli avvenimenti del 2-3-74 che saranno la base non solo di svariati romanzi ma anche di 8000 pagine di "esegesi" tesa alla comprensione di quegli avvenimenti e, di conseguenza, dell'universo. Perché, in fondo, Dick ha fatto solo questo nella vita: Ha scritto e si è interrogato. Mi piace considerarlo uno scrittore più che un autore. La prosa di Dick ha quella pacata solidità che contraddistingue il vero mestierante, quello che scrive per pagare le bollette, ma è anche il prodotto di una mente tormentata, di una curiosità enciclopedica, di un pensatore e filosofo della controcultura, di un viaggiatore del tempo, di un uomo che riceve messaggi da una radio con la spina staccata, di uno gnostico del XX secolo, di VALIS.
Se vi piacciono la fantascienza, la psichedelia, la teologia, leggete tutto il Dick che potete, ma attenzione: troverete solo domande, nessuna risposta.
Voto: 9

Nel romanzo è un messaggio inviato da Runciter che ribalterà (per un po' di tempo) la percezione che i protagonisti avevano fin..."
Gran commento!
Mmm, mi sa che dovrò approfondire :-)
Posso fare una domanda terra-terra???
(Bo', io la faccio, al massimo mi mandate a quel paese)
Ma secondo voi Ubik è davvero "dio"? Voglio dire in un mondo che non è mai davvero quello che uno pensa, anche Ubik che dichiara di se stesso questo forse mente.
Posso fare una domanda terra-terra???
(Bo', io la faccio, al massimo mi mandate a quel paese)
Ma secondo voi Ubik è davvero "dio"? Voglio dire in un mondo che non è mai davvero quello che uno pensa, anche Ubik che dichiara di se stesso questo forse mente.

Il problema è che già il concetto di essere è messo in discussione, il concetto di "essere davvero" poi è praticamente irraggiungibile. Runciter parla davvero con la moglie? Ha davvero lasciato quei messaggi? Le sigarette sono davvero invecchiate? Cosa è successo davvero? E potremmo andare avanti a lungo : Dick ha davvero visto il raggio rosa di informazioni? E le visioni psichedeliche? E la lettera Xerox? Ha davvero salvato il figlio grazie a Valis? Siamo davvero nel I secolo dopo cristo? E (cosa che lo preoccupava un po') Dick esisteva davvero? Per come la vedo io una buona strategia è di prendere i fatti per come vengono narrati, una vecchia legge della drammaturgia. Quello che dico, è. Il problema ovviamente è far rientrare informazioni contrastanti in un quadro coerente. D'altra parte noi usiamo nella nostra vita dispositivi che rispondono alle leggi della meccanica quantistica, leggi che sappiamo calcolare ma che non "comprendiamo" perché non siamo costruiti per esperire qualcosa di così lontano dalla nostra gamma sensibile. Il brutto è che una risposta giusta alla tua domanda temo non ci sia, il bello è che puoi scegliere la risposta che vuoi.
Se invece fossi un rappresentante di una qualche religione monoteista alla domanda "Ubik è davvero dio?" risponderei "Si!"
Ah-ah!!!
Io mi sono fatta questa riflessione: Ubik non è dio. Esiste? Booo
Ma soprattutto, rispetto al finale del libro e alla tua riflessione sulle "informazioni contrastanti" nella narrazione, io mi sono fatta il "viaggio" che in realtà forse forse alla fine Runciter è morto e Joe è vivo, viste le monete con la faccia di Joe.
Ma questo è un puro divertissement che nulla toglie al libro.
Valis è un altro romanzo di Dick, vero?
Io mi sono fatta questa riflessione: Ubik non è dio. Esiste? Booo
Ma soprattutto, rispetto al finale del libro e alla tua riflessione sulle "informazioni contrastanti" nella narrazione, io mi sono fatta il "viaggio" che in realtà forse forse alla fine Runciter è morto e Joe è vivo, viste le monete con la faccia di Joe.
Ma questo è un puro divertissement che nulla toglie al libro.
Valis è un altro romanzo di Dick, vero?

Come dice @Mickdemaria, credo che la migliore risposta sia quella di farsi trasportare dalle innumerevoli illuminazioni...
Sulle idee di uno "Dio" dickiano, consiglio la Trilogia di Valis insieme a Radio libera Albemuth, invece un libro molto vicino a "Ubik" è Le tre stimmate di Palmer Eldritch

Valis è un romanzo nel quale Dick sublima in forma letteraria le sue riflessioni in seguito al febbraio - marzo del 1974, avvenimenti che porteranno Dick all'elaborazione di Valis (Vast active living intelligence system). Parte delle 8000 pagine di esegesi sono state recentemente pubblicate da Fanucci, una lettura per Dick addicted :)
Ehm... magari le 8000 pagine tra un po' :-P
Cmq, mi segno i vostri consigli. Questo era il mio primo Dick e siete riusciti ad incuriosirmi
Cmq, mi segno i vostri consigli. Questo era il mio primo Dick e siete riusciti ad incuriosirmi

@Ajeje: Biblioteca? O se leggi anche in elettronico mandami un mp ;-)


@Ajeje: Biblioteca? O se leggi anche in elettronico mandami un mp ;-)"
Mickdemaria, prima o poi me lo farò regalare. Non leggo più in ebook ormai, ma grazie comunque dell'offerta :-D
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