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GDL: Corri, coniglio di J. Updike
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Anto_s1977
(new)
Feb 01, 2018 01:07AM

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Esatto, Daniela, più o meno attorno al 10.
Speriamo bene. Ieri mi è caduto l'occhio sulle recensioni e non sono molto rassicuranti!!!
Speriamo bene. Ieri mi è caduto l'occhio sulle recensioni e non sono molto rassicuranti!!!

Per ora mi piace ma non so se definirlo scorrevole, la trama è piuttosto scarna.
Iniziato oggi e lette una quarantina di pagine. Pensavo peggio. Certo è un po' dispersivo, molto descrittivo, però per ora mi incuriosisce capire cosa combinerà Coniglio.
Tra l'altro il pensiero che una persona a 26 anni si cacci in una situazione così sfortunata con la moglie mezza sbarellata e in cinta, la suocera non proprio simpatica, un figlio e la famiglia d'origine contro la moglie... Mamma che angoscia!!!
Tra l'altro il pensiero che una persona a 26 anni si cacci in una situazione così sfortunata con la moglie mezza sbarellata e in cinta, la suocera non proprio simpatica, un figlio e la famiglia d'origine contro la moglie... Mamma che angoscia!!!
Sono a circa un terzo, Coniglio è uscito a cena con il suo coach e con le sue amiche e quel che ne segue.
Mmm, non capisco dove voglia andare a parare l'autore. Se voleva dare una descrizione della provincia americana un po' squallida e senza prospettive, ci è riuscito benissimo! Ma mi sembra un po' statico. Ho ancora davanti più di 200 pagine e spero che succeda qualcosa!!! Voi a che punto siete???
Mmm, non capisco dove voglia andare a parare l'autore. Se voleva dare una descrizione della provincia americana un po' squallida e senza prospettive, ci è riuscito benissimo! Ma mi sembra un po' statico. Ho ancora davanti più di 200 pagine e spero che succeda qualcosa!!! Voi a che punto siete???

Devo dire che la partita a golf è fenomenale. Grande idea. Inoltre da che è comparso il personaggio del reverendo Eccles, mi sembra che la storia scorra meglio.
Magari sono io che mi sono abituata allo stile, comunque sono curiosa di scoprire (view spoiler)
Magari sono io che mi sono abituata allo stile, comunque sono curiosa di scoprire (view spoiler)
L'ho finito. Cari compagni di lettura sono sottosopra. L'ho trovato disturbante e fastidioso, ma anche geniale. Vi aspetto per dei commenti più sostanziosi.
E... sì, sarei curiosa di leggere il seguito.
E... sì, sarei curiosa di leggere il seguito.

La mia lettura di questo classico della letteratura americana ha avuto diverse fasi: un agile e promettente inizio, una fase di stanca, un finale sorprendente. In una bella prosa ricercata, martellante e dotata di una sorta di spietatezza, la trama racconta una manciata di settimane di Harry "Coniglio" Angstrom, ex campione di basket rimasto incatenato ai successi adolescenziali, attuale uomo senza qualità nella provincia americana del dopoguerra.
Coniglio è un grande esempio di antieroe in un romanzo in cui di eroi ce ne sono veramente pochi. Updike narra come fosse la voce di una coscienza collettiva, senza giudicare, senza prendere le parti dell'uno o dell'altro, e restituendoci così l'affresco di una comunità basata sul dolore, sulla difficoltà di vivere, tenuta in piedi di volta in volta dalla nostalgia, dalla speranza o dall'alcool, nella quale le cose per cui vale la pena vivere sono sempre più sfocate e più lontane. E Coniglio nella sua corsa insensata verso il nulla è forse il più sfocato e il più lontano dei personaggi. Eppure è anche un grande esempio di perdente ribelle contro un mondo ostile che non capisce e che non lo capisce; perchè dovremmo interessarci ad un personaggio così opaco? Coniglio non ha capacità intellettuali, non ha sogni, non ha una meta. Quello che ha è la vita, la vita come forza biologica cieca tesa alla sopravvivenza e alla replicazione, la vita che in Coniglio diventa "scopa e corri", una sorta di inutile agitarsi di particelle che si muovono non per volontà ma per le condizioni ambientali in cui sono immerse, senza pensiero, senza empatia, senza un vero perché, "...come una barca senza timone che continua a strusciare contro gli stessi scogli". Durante il loro ultimo incontro la vedova Smith dice "Ecco quel che lei possiede, Harry: la vita. È uno strano dono e io non so come dovremmo servircene, ma so che non ne abbiamo altri e so che è buono"
Eppure il nostro eroe non è, tutto sommato, tanto peggio degli altri, dell'ex prostituta Ruth, dell'alcolista infanticida Janice e della sua pessima madre, del fallito allenatore Tothero, o anche del reverendo Eccles, peretto esempio di un uomo alla ricerca di una strada e di una verità che continua a non trovare.
Un branco di personaggi mediocri come mediocri siamo un po' tutti, forgiati dal dolore e dalle difficoltà che alla lunga hanno vinto e in cui possiamo ritrovare i nostri dolori, le nostre miserie, la nostra inadeguatezza. E allora se questo è il mondo che possiamo fare? A ciascuno la possibilità di scegliere la propria strada, Coniglio continuerà a vivere la propria realtà di animale sensibile, che "...non si rende conto di quello che dice a Eccles; è conscio soltanto delle pile di merci in pacchi stridenti che riesce a scorgere attraverso i vetri della cabina telefonica...... annuisce. Sente che non si opporrà mai più a nulla... ", e poi... corre.
Voto:8
Il romanzo mi è sembrato talmente compiuto che non so se leggere il resto della serie di Coniglio... Da una parte mi dà l'idea che siano romanzi nati solo per il successo del primo, dall'altra... sono curioso! ;)

La prima cosa che mi ha colpito è stata la diversa percezione dell'età rispetto ad oggi (il libro è stato scritto nel 1960): Coniglio pensa della moglie "questi minuscoli progressi nella vecchiaia...", ma lui stesso vede la sua gioventù lontana. Coniglio ha 26 anni e la moglie circa tre anni meno :O
Per il resto, al momento vedo un bel gruppo di immaturi, o comunque già in crisi di mezza età.

Molto bella la scrittura di Updike, sicuramente leggerò gli altri (anche perché due hanno vinto il Pulitzer ;) )
Vi copio il mio commento. In effetti a rileggerlo a distanza di qualche giorno, mi ci ritrovo:
"La prima parte è piuttosto statica, succede pochissimo e quel poco è minuziosamente descritto, al punto da rasentare la noia, poi circa a metà, la storia si sblocca. Si comincia a respirare un'aria di tragedia, ma quando arriva, non era quello che mi sarei aspettata. E' peggio, molto peggio.
Il protagonista è un mediocre che vive nel passato e dei suoi successi da giocatore di basket liceale, è egoista, pensa solo a se stesso e non ha un minimo di sensibilità nei confronti delle persone che lo circondano (specialmente le donne). Non compie scelte o meglio, le compie e come, ma sempre sotto il segno della fuga (da cui il titolo).
La storia è disturbante, eppure...
La mia non è una stroncatura. Non posso negare che il libro è scritto benissimo e ho percepito una punta di genialità nello svolgimento dell'azione, però è spiazzante e forse per questo fatico ad andare oltre le 3*"
"La prima parte è piuttosto statica, succede pochissimo e quel poco è minuziosamente descritto, al punto da rasentare la noia, poi circa a metà, la storia si sblocca. Si comincia a respirare un'aria di tragedia, ma quando arriva, non era quello che mi sarei aspettata. E' peggio, molto peggio.
Il protagonista è un mediocre che vive nel passato e dei suoi successi da giocatore di basket liceale, è egoista, pensa solo a se stesso e non ha un minimo di sensibilità nei confronti delle persone che lo circondano (specialmente le donne). Non compie scelte o meglio, le compie e come, ma sempre sotto il segno della fuga (da cui il titolo).
La storia è disturbante, eppure...
La mia non è una stroncatura. Non posso negare che il libro è scritto benissimo e ho percepito una punta di genialità nello svolgimento dell'azione, però è spiazzante e forse per questo fatico ad andare oltre le 3*"