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GDL: Lacci di D. Starnone
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by
Anto_s1977
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Apr 14, 2018 09:36AM

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Mi sto appassionando alla storia di questa famiglia i cui legami sono regolati da complesse dinamiche.



Non penso sia necessario lo spoiler, comunque eventualmente leggete dopo :-D
Aldo e Vanda si sono sposati negli anni '60 quando erano ancora molto giovani, un po' per desiderio d'indipendenza e un po' per cercare di creare la famiglia tipo, quella in cui i legami rimangono forti per tutta la vita.
Ma la realtà è diversa dai sogni e dalle speranze!
Ad un certo punto Aldo si innamora di una giovane studentessa, vuole vivere questo nuovo ed improvviso sentimento senza il laccio che lo lega alla famiglia.
Per quattro lunghi anni si trascina questa situazione di incertezza: mentre Vanda si dispera e recrimina, Aldo si divide tra Napoli e Roma per continuare a frequentare i figli, ma questi man mano diventano degli estranei dai quali è più facile allontanarsi.
Poi il senso di colpa e la fine della storia con l'amante fanno sì che l'uomo ritorni in famiglia e ci resti. Si riprende la routine e questa routine dura per altri 30 anni. Ma non è una famiglia, è solo un insieme di persone che stanno nella stessa casa, che non si capiscono, che cercano di stare insieme per abitudine, senza un affetto sincero a legarli e soprattutto tanti silenzi e segreti a dividerli ancora e ancora...
Questa storia è raccontata da tre voci diverse. Inizia Vanda che, nel culmine della crisi familiare soffre e accusa; si prosegue poi con il racconto di Aldo che ricorda e rimpiange l'amore perduto ed infine i due figli, ormai adulti e scombinati che non hanno imparato ad amare, ma solo a fingere.
Un bel libro, che trasmette, però, un senso di claustrofobia, una mancanza di libertà rimpianta da tutti i protagonisti che si ostinano a perseverare nell'errore e a rimanere passivi di fronte ai lacci che imbrigliano le loro vite.

Amaro, scoraggiante, non banale. Tuttavia secondo me il libro manca di spessore. A parte due episodi, tra cui quello che dà titolo all'opera, che sono di una singolare bellezza, il resto non brilla. Colpa della mano evidentemente maschile con cui il libro è scritto. Starnone pretende di entrare anche nelle parti femminili senza essere davvero capace di immedesimarsi nel pensiero di una donna: il risultato è non veritiero, diretto e frettoloso, quando invece la rappresentazione del sentire femminile deve essere tutt'altro che rettilineo e monocorde. 7,5


Allora a me è piaciuto molto soprattutto per il fatto che l'approccio alla storia sia stato multifocale (si può dire?). Voglio dire che se tutta la storia fosse stata raccontata solo da Vanda, avremmo avuto una visione parziale e avremmo tutti detto: "guarda quello lì che bello str****!, Poverina lei". Leggendo la versione di lui, magari quel pensiero ce lo hai lo stesso però diciamo che la visione si modifica un pò...seguendo anche la vicenda fal punto di vista dei figli la situazione si complessifica e a me questo è piaciuto davvero molto!
Non sono capace di fare un analisi stilistica, dico solo che non ho sentito così forte il fatto che fosse una mano maschile a scrivere dal punto di vista femminile.

Comunque non mi sembra che abbia fatto un ritratto di Vanda così inesatto.
Inoltre concordo con Klela sul fatto che la storia raccontata da un solo punto di vista, sarebbe rimasta incompleta e parziale

Ah si si certo! Dicevo solo che non mi è pesato come forse è pesato a Lelena e non ci avevo pensato fino a che non ho letto il suo commento.


Il romanzo non mi è dispiaciuto, la trama è interessante e ho apprezzato anche l'idea dei vari punti di vista.
Sinceramente non mi ha infastidito la narrazione al femminile, anzi per alcuni aspetti ho preferito il punto di vista di Vanda a quello di Aldo che, tutto sommato, resta abbastanza in superficie. Molto azzeccata l'idea di usare l'episodio dei lacci sia come metafora dei rapporti familiari che come espediente drammatico per mandare avanti la storia. La lettura è gradevole e poco impegnativa, Starnone procede bene nella narrazione anche se tutta l'opera ha il sapore di una buona idea completata in maniera un po' scolastica. Per quanto capisca la "forza del tre" in una struttura ho sentito la mancanza della narrazione da parte del figlio, se poi avesse voluto mettere anche la ciliegina sulla torta.... perché non farci sapere anche quello che pensa il gatto?
Voto: 6,5