pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion

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Thomas Pynchon
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Thomas Pynchon
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Forse L'incanto rimane comunque il migliore con cui partire, se non altro per la brevità (è l'unico romanzo corto che ha scritto).
Comunque l'esagerazione e la forzatura sono trai suoi tratti distintivi, l'impressione di trovarsi in un film comico è spesso presente, anche nei momenti più drammatici.
Non ho letto tutto, chiaramente, ma L'arcobaleno della gravità credo sia il più considerato tra i suoi romanzi e di sicuro quello che mi è piaciuto di più, che difatti ha al suo interno diverse scene degne dei film di Stanlio e Onlio (dal piede nella marmitta alla scena sulla mongolfiera) per essendo un "serissimo" romanzo storico sulla Seconda Guerra Mondiale. Difficile però, molto difficile, perché non è nell'interesse di Pynchon far capire subito le cose, e siccome quando comincia a farle capire sono già passate 700 pagine e nel frattempo si sono incontrati un centinaio di personaggi, alcuni dei quali appaiono per poche righe a pagina 20 e poi ritornano a pagina 544 (e bisogna ricordarsi per forza quelle poche righe di pagina 20, se no non si capisce cosa sta succedendo), beh, insomma, la concentrazione richiesta è massima.
DFW sì e no: che l'abbia influenzato è evidente, tutta la letteratura americana dagli anni '70 fino attorno al 2000 è in qualche modo pynchoniana (peraltro, da quando ha smesso di esserlo ha cominciato a far discretamente cagare, con l'eccezione di Vollmann), però DFW, nonostante le complessità, è sempre piuttosto chiaro.
Comunque l'esagerazione e la forzatura sono trai suoi tratti distintivi, l'impressione di trovarsi in un film comico è spesso presente, anche nei momenti più drammatici.
Non ho letto tutto, chiaramente, ma L'arcobaleno della gravità credo sia il più considerato tra i suoi romanzi e di sicuro quello che mi è piaciuto di più, che difatti ha al suo interno diverse scene degne dei film di Stanlio e Onlio (dal piede nella marmitta alla scena sulla mongolfiera) per essendo un "serissimo" romanzo storico sulla Seconda Guerra Mondiale. Difficile però, molto difficile, perché non è nell'interesse di Pynchon far capire subito le cose, e siccome quando comincia a farle capire sono già passate 700 pagine e nel frattempo si sono incontrati un centinaio di personaggi, alcuni dei quali appaiono per poche righe a pagina 20 e poi ritornano a pagina 544 (e bisogna ricordarsi per forza quelle poche righe di pagina 20, se no non si capisce cosa sta succedendo), beh, insomma, la concentrazione richiesta è massima.
DFW sì e no: che l'abbia influenzato è evidente, tutta la letteratura americana dagli anni '70 fino attorno al 2000 è in qualche modo pynchoniana (peraltro, da quando ha smesso di esserlo ha cominciato a far discretamente cagare, con l'eccezione di Vollmann), però DFW, nonostante le complessità, è sempre piuttosto chiaro.

Se esagerazioni, artificiosità, farraginosità non ti attirano difficilmente Pynchon ti piacerà: è necessaria non solo una "sospensione dell'incredulità", ma una "sospensione della logicità e della comprensione" per apprezzarlo davvero....
E concordo anche sul fatto che non basta ti sia piaciuto DFW per apprezzare Pynchon - DFW vuole stabilire un legame empatico-affettivo-sentimentale con il lettore, Pynchon sembra voglia sfidare il lettore in un gioco intellettivo-colto-psicologico il cui fine non è mai chiaro.
Magari potresti anche provare con "Vizio di forma", dove Pynchon si ferma un attimo prima di disintegrare ogni senso e ogni logica e se ne esce con un rutilante omaggio psichedelico agli anni '60 che, forse, si riesce a tenere a bada....

I racconti di Entropia non sono un gran che però le prefazioni dell'autore ai singoli racconti meritano :)
L'arcobaleno di gravità e V, forse sono un tantinello coriacei :)
Vineland e Mason & Dixon forse sono i più fruibili ... forse :)

Eppure Mgcgio, anche se lo volevo impallinare per il Nobel, devo ammettere che sono stata contenta di leggere L'arcobaleno della Gravità, è talmente ricco che ti avvolge completamente nel bene e nel male, pieno di invenzioni, di curiosità, e sì, di cose illogiche e altre fin troppo logiche. Ho detestato invece l'incanto del lotto 49.

@Elalma: sicuramente prima o poi leggerò L'arcobaleno della gravità, quando ne troverò il coraggio.

Del resto a me non piace nemmeno Wallace

Contro il giorno
opera al livello dell'Arcobaleno, ma più matura e multidimensionale (se possibile) in cui Pynchon fa un discorso anche sociale, storico, politico (ovviamente richiedendo uno sforzo al lettore).
Ci sarebbero migliaia di aspetti di cui parlare: cito solo l'importanza dell'Italia e della sua storia (che Pynchon mostra di conoscere molto bene) e la bellezza con cui vengono presi concetti matematici e scientifici complessi e trasformati in materia letteraria meravigliosa (dai numeri complessi, alla birifrangenza, fino ai quaternioni).
A chi masticasse l'inglese consiglio anche la visione del video del canale Leaf by Leaf, che apre parecchie prospettive interpretative ed è ricchissimo di stimoli
https://youtu.be/Qzx7GL_OwWc?feature=...


Possiamo sfatare una volta per tutte questo vizio di menzionare Thomas Pynchon e David Foster Wallace nella stessa frase?
Pynchon ha una ricchezza di riferimenti scientifici e culturali (talmente precisi che è stata necessaria una revisione* di A Gravity's Rainbow Companion: Sources and Contexts for Pynchon's Novel) che non ha nulla a che vedere con il polpettonismo di Foster Wallace.
* https://gravitys-rainbow.pynchonwiki....


Tyrone_Slothrop (ex-MB) wrote: "Dipende dal livello del tuo inglese"
Tieni conto che ho letto in inglese l'Ulisse, ma ci ho messo quasi due anni. Con questo potrei metterci pure di più, mi sa.
Tieni conto che ho letto in inglese l'Ulisse, ma ci ho messo quasi due anni. Con questo potrei metterci pure di più, mi sa.

La prima volta preferisco in idioma natio, per avere almeno una prima percezione generale senza la complessità di doversi chiedere se non capisco per difficoltà voluta del testo o per mie carenze in inglese. La rilettura in lingua originale permette sia di apprezzare meglio il testo, sia di percepire le particolarità sonore e musicali dei testi - ma questo è solo il mio modo.
In ogni caso, inglese o italiano, è un libro assolutamente da leggere - e, ripeto, per tre quarti del testo è anche abbastanza leggibile (sempre in termini pynchonani).
@ emmapeel: io reputo invece l'Arcobaleno comunque ancora superiore, il vero monumento letterario del Secondo Novecento - proprio perchè va "fuori controllo", perchè è un oggetto letterario che trascende i limiti spazio-temporali della letteratura. Come un qualunque oggetto a 4 dimensioni, noi limitati esseri tri-dimensionali possiamo percepirne solo una proiezione ridotta e incompleta - come un tesseratto che pare solo un insieme di cubi.
"Contro il giorno" rimane per certi versi più attaccato alla terra, perchè Pynchon ci tiene a dire alcune cose chiare e nette sul nostro tempo e sul nostro mondo - questo non toglie che l'aspirazione è sempre quella di andare al di là dello spazio-tempo, seguendo un quaternione che (forse) ci renderà liberi.

Mason & Dixon
soddisfazione doppia, dato che si tratta del mio 1000esimo titolo letto - traguardo che sono molto felice di associare a questo libro fantastico.
Sì, ora i capolavori di Pynchon sono due, indissolubili e paritetici: l'Arcobaleno per l'Europa, Mason & Dixon per l'America

Mason & Dixon
soddisfazione doppia, dato che si tratta del mio ..."
Tanti anni fa acquistai il volumone in inglese forte dell'aver completato sia Arcobaleno di gravità che V.
E' ancora lì intonso accanto a Underground di De Lillo.
Mi sa che ci riprovo, magari in italiano :D
Più che altro per avere indicazioni e consigli.
In teoria, Pynchon dovrebbe piacermi molto, essendo Wallace tra i miei autori preferiti, giusto? Ho letto spesso che Pynchon è una delle principale influenze di DFW.
Anni fa, provai L'incanto del Lotto 49, ma abbandonai la lettura dopo poche pagine. Non mi piaceva la scrittura: i personaggi mi sembravano troppo "forzati".
Un po' come quando un attore esagera un po' troppo con la propria interpretazione, e ti fa vedere che sta recitando, così mi sembravano poco naturali i personaggi (il loro modo di parlare, prima ancora di quello che dicevano).
Insomma, una scrittura farraginosa.
E' però un ricordo di un'impressione di una lettura (parziale) fatta tanti anni fa: è possibilissimo che sia completamente errata, e che io venga conquistato da questo autore. In fondo, a me piace molto il postmodernismo americano.
Quindi vi chiedo, qualche indicazione sui suoi romanzi migliori, e magari eventuali consigli su come approcciarsi alla sua opera.