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L'uccello beffardo
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GdL di Luglio: L'uccello beffardo di Gerald Durrell
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Bello, bello, bello. Un libro da riscoprire perché, a parte qualche espressione poco politically correct, è un libro che parla di ambiente in un periodo in cui ancora non molti erano sensibilizzati verso degli ecosistemi così complessi e autosufficienti. Sono contentissima di essermi imbattuta in questo libro mentre cercavo dei romanzi con animali esotici. Gerald Durrell lo avevo amato già con La mia famiglia e altri animali, ma questo romanzo è proprio stupendo. Personaggi divertenti, situazioni esilaranti. Un modo leggero per parlare di problemi reali, sempre più minacciosi a causa della globalizzazione.
Lo farei adottare come testo di narrativa nelle scuole medie.

Un libro diverso dal solito, che affronta il tema importante della tutela della natura in maniera atipica, con sorprendente ironia e spunti ilari, talvolta con esagerazioni al limite dell'assurdo. Sicuramente all'avanguardia all'epoca in cui fu pubblicato, presenta ancora spunti di attualità. Stile fresco e scorrevole, non stanca mai e invoglia a proseguire verso l'inevitabile lieto fine!

Ciao, io sono appena all’inizio ma darei tutto Gerald Durrell a un ragazzo che ama la natura. La trilogia di Corfù è meravigliosa, e questo nelle poche pagine che ho letto riprende temi importanti come lo sfruttamento delle risorse naturali che ho incontrato pochi giorni fa in un recente articolo che riguarda l’Islanda. Quindi di sicuro è attuale, oltre che divertente. 😊

assolutamente d'accordo con Tintaglia.
ma attenta al nome: dev'essere Gerald, anche il fratello maggiore scrisse ma non c'entrava nulla con Gerald.
Finito stamattina in spiaggia e che dire se non che l'ho adorato?
Ho amato molto la Trilogia di Corfù, ma onestamente non spaevo cosa aspettarmi da un Gerald Durrell romanziere.
Mi fustigo da sola per la mia mancanza di fiducia.
Un libro profondo raccontato con leggerezza e amore per tutte le creature.
Mi ha davvero depresso l'averlo letto subito dopo un articolo su The Passenger: Islanda, "Proteggere le mele mentre si abbattono gli alberi" di Andri Snaer Magnason, in cui si denuncia una situazione identica. L'Islanda, energeticamente autosufficiente grazie al geotermico, ha svenduto parte (BUONA parte) del suo territorio per la creazione di giganteschi bacini idroelettrici che servono ad alimentare fabbriche di alluminio, fra le più inquinanti al mondo. Nel fare questo hanno costruito dighe che bloccano antichi fiumi glaciali, danneggiando l'habitat dei salmoni, e che alla lunga ridurranno la produzione di energia pulita da erogare alla popolazione. Adesso vogliono allagare un pianoro che è l'unico luogo al mondo di nidificazione di un tipo di anatra.
Per uno sviluppo che, alla fine, non c'è stato, se non in poche decine di posti di lavoro. E le stesse aziende hanno iniziato manovre per fare lo stesso in Groenlandia.
Vi ricorda qualcosa? solo che là non ci sono stati un Kingy, un Hannibal, un Peter a difendere l'economia più profonda della nazione; ha vinto Loosa. :(
Ho amato molto la Trilogia di Corfù, ma onestamente non spaevo cosa aspettarmi da un Gerald Durrell romanziere.
Mi fustigo da sola per la mia mancanza di fiducia.
Un libro profondo raccontato con leggerezza e amore per tutte le creature.
Mi ha davvero depresso l'averlo letto subito dopo un articolo su The Passenger: Islanda, "Proteggere le mele mentre si abbattono gli alberi" di Andri Snaer Magnason, in cui si denuncia una situazione identica. L'Islanda, energeticamente autosufficiente grazie al geotermico, ha svenduto parte (BUONA parte) del suo territorio per la creazione di giganteschi bacini idroelettrici che servono ad alimentare fabbriche di alluminio, fra le più inquinanti al mondo. Nel fare questo hanno costruito dighe che bloccano antichi fiumi glaciali, danneggiando l'habitat dei salmoni, e che alla lunga ridurranno la produzione di energia pulita da erogare alla popolazione. Adesso vogliono allagare un pianoro che è l'unico luogo al mondo di nidificazione di un tipo di anatra.
Per uno sviluppo che, alla fine, non c'è stato, se non in poche decine di posti di lavoro. E le stesse aziende hanno iniziato manovre per fare lo stesso in Groenlandia.
Vi ricorda qualcosa? solo che là non ci sono stati un Kingy, un Hannibal, un Peter a difendere l'economia più profonda della nazione; ha vinto Loosa. :(
L'ho letto spinta dai vostri pareri positivi e mi è piaciuto.
Anche se un po' risente dell'età, è un romanzo fresco, divertente, ma fa anche riflettere - alcuni temi sono più che mai attuali.
Coloratissimo e dissacrante, Gerald Durrell ci conduce in un mondo che pare una fiaba ma ha molti legami con la realtà, riuscendo a descrivere dei personaggi che sono dei "tipi" che incarnano un campionario umano del tutto folle, esilarante.
Allo stesso tempo non manca di evidenziare il lato negativo, fatto di arrivisti, calcolatori, affaristi senza scrupoli, che qui appaiono sotto vesti quasi grottesche, come se faticassero nel non rivelare una natura tanto maligna perfino nei tratti nel volto o nella postura del corpo.
Le piccole manie, sull’isola si ingigantiscono tanto da diventare segnali identificativi del ruolo e del carattere delle singole persone, in una vertiginosa corsa verso il delirio.
Le descrizioni naturalistiche non si possono definire che vero sense of wonder.
Anche se un po' risente dell'età, è un romanzo fresco, divertente, ma fa anche riflettere - alcuni temi sono più che mai attuali.
Coloratissimo e dissacrante, Gerald Durrell ci conduce in un mondo che pare una fiaba ma ha molti legami con la realtà, riuscendo a descrivere dei personaggi che sono dei "tipi" che incarnano un campionario umano del tutto folle, esilarante.
Allo stesso tempo non manca di evidenziare il lato negativo, fatto di arrivisti, calcolatori, affaristi senza scrupoli, che qui appaiono sotto vesti quasi grottesche, come se faticassero nel non rivelare una natura tanto maligna perfino nei tratti nel volto o nella postura del corpo.
Le piccole manie, sull’isola si ingigantiscono tanto da diventare segnali identificativi del ruolo e del carattere delle singole persone, in una vertiginosa corsa verso il delirio.
Le descrizioni naturalistiche non si possono definire che vero sense of wonder.
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Buona lettura!