Fratellanza della Fantascienza discussion
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SF Made in Italy



Ultimamente sono sempre più curiosa di questo Mondo9
https://www.goodreads.com/series/7635...
Stanno uscendo i romanzi su Urania 70. Sicuramente proverò con i racconti iniziali.

Credo che Nicoletta Vallorani sia un ottimo inizio!
Oltre a essere una scrittrice è anche una ricercatrice universitaria e ha scritto saggi critici su Fantascienza, SF e femminismo e su svariati autori tra cui anche per es. China Miéville o Nora K. Jemisin (@Alees ...).
Complessivamente ha scritto 6/8 romanzi di fantascienza ma in particolare alcuni sono ambientati nello stesso universo narrativo, di cui ha scritto:
Ho cominciato a costruire l’universo di Milano possibile molti anni prima di Eva. Già in Il cuore finto di DR c’era la metropoli che avrei continuato a perlustrare per anni e l’idea di quello che essa avrebbe potuto diventare. [...] E il punto, in effetti, alla fine è questo: il disegno che a poco a poco vado costruendo della mappa di Milano. Non com’è ora, ma come potrebbe diventare. E non ho ancora finito. Dunque, state pronti.
La lista completa è questa:
(Con Penelope De Rossi aka DR o D.R.)
1993 Il cuore finto di DR Premio Urania 1992
1997 Dream Box
(Con Nigredo e Olivia)
2002 Eva
2020 Avrai i miei occhi
2022 Noi siamo campo di battaglia (EDIT grazie @Debora)
In mezzo ci sono tre racconti (tutti ripubblicati in Eva: Nuova edizione ampliata):
1997 Snuff Movie, racconto incluso originariamente nella raccolta Tutti i denti del mostro sono perfetti e che ha come protagonista Ariel, già comparsa in Dream Box (mi sembra :-/ e tornata in Avrai i miei occhi
2001 Shangri-La, con Nigredo
2003 Taboulhe

Beh, lo spunto è stato tuo !
Anche a me attrae Mondo9 (tantissimo la copertina di Naila...); ho visto che i giudizi (anche dei membri della Fratellanza) sono abbastanza divergenti.

Credo che N..."
Grazie mille per le info. I romanzi Eva e Avrai i miei occhi sono autoconclusivi?

Eva è autoconclusivo. Credo che in Avrai i miei occhi (che non ho ancora letto) ritornino solo i personaggi e l'ambientazione. Mi sembra che @Francesca avesse già scritto in qualche post che non era necessario aver letto prima Eva.

Le mie ultime letture di fantascienza italiana sono state alcune distopie che non mi hanno del tutto conquistata e
La fine dell'uomo crudele e ben costruito.
Ho commentato nel topic della fratellanza l'ultima lettura Avrai i miei occhi
Carnac wrote: "Simona wrote: "Bella lì, @Carnac. Io ho programma di leggere "Avrai i miei occhi" e "Il cuore finto di DR", che spero mi invoglino ad attraversare la porta della fantascienza italiana"
Credo che N..."
2022 Noi siamo campo di battaglia per Zona42
sono stata alla presentazione venerdì 29
Ho letto Avrai i miei occhi senza aver letto Eva e un po' ho sentito la mancanza delle informazioni del primo libro che recupererò.
Leggerò presto Non muoiono le api su cui ho grandi aspettative dato che ne ho sentito parlare bene da lettori di cui mi fido oltre che dall'editor che l'ha seguito

Le mie ultime letture di fantascienza italiana sono state alcune distopie che non mi hanno del tutto conquistata e
La fine dell'uomo crudele e ben costruito.
Ho ..."
Grazie per la bella notizia del nuovo episodio della Vallorani! Le due segnalazioni sembrano entrambe molto interessanti :-)

- Clelia Farris, con testi pubblicati da Future Fiction e Delos Digital Clelia Farris
- Franci ConfortiFranci Conforti
- Francesca Cavallero Francesca Cavallero
Trovate le loro opere sia in digitale che in cartaceo.
Tra gli autori, voglio segnalare:
- Francesco Verso Francesco Verso
- Paolo Aresi Paolo Aresi
- Alessandro Vietti Alessandro Vietti
Se volete approfondire l'argomento delle autrici di SF, consiglio il blog di Laura Coci www.vitaminevaganti.com dove troverete molti ritratti approfonditi di autrici italiane e non, completi di bibliografie ect ect.
Buone letture a tutte/i.

Buone letture a tutte/i...."
Grazie Luca, leggerò con calma. Intanto qui: https://vitaminevaganti.com/2021/12/2... il link del ritratto della Vallorani sul blog che hai segnalato che riassume meglio di come ho fatto io il collegamento tra le varie opere della saga della Milano futura.

non so come, ma mi ero persa questo thread...
la Vallorani mi incuriosisce parecchio perchè ne ho sentito parlare da diversi miei contatti e sempre in modo molto positivo. E poi me l'hai già resa simpatica con l'accenno ai saggi critici su Miéville e la Jemisin.
A parte alcuni autori cui sono molto legata, leggo molto poco narrativa italiana in generale e, negli anni, penso di aver consolidato uno stupido pregiudizio verso il nostro panorama editoriale che mi piacerebbe riuscire confutare.
Addirittura farlo con qualche testo fantascientico nostrano sarebbe un colpo mortale per il mio arbitrario snobismo...

non so come, ma mi ero persa questa thread...
la Vallorani mi incuriosisce parecchio perchè ne ho sentito parlare da diversi miei contatti e sempre in modo molt..."
Per me è stato molto utile affacciarmi alla piccola e media editoria per smontare il pregiudizio
Trovi zona42, Moscabianca e Future Fiction per esempio che curano bei testi e autori competenti.
Mi vengono in mente anche
Andrea Viscusi Dimenticami Trovami Sognami
Michele Vaccari Urla sempre, primavera

prendo nota dei tuoi suggerimenti e vado senz'altro a dare un'occhiata alle proposte che hai indicato.
Essendo l'editoria italiana un settore che da anni convive a stretto contatto con il concetto di crisi, sono certa che, soprattutto nel mondo della piccola e media imprenditoria, ci siano professionisti che lavorano armati di grande tenacia, competenza e passione, e non ultimo il coraggio, nella scelta e compilazione dei loro cataloghi, e sarei felice di trovare nuovi autori da aggiungere alla mia limitata lista di preferiti italiani.

Il libro è I labirinti del terzo pianeta: Nuovi racconti italiani di fantascienza

Questa piccola storia è per le mie amiche scrittrici che condividono la scelta di “fare fantascienza”. Ce ne sono moltissime, ma per onestà cito, in rigoroso ordine alfabetico, quelle delle quali ho letto più di un racconto: Giulia Abbate, Francesca Cavallero, Franci Conforti, Elena Di Fazio, elisa emiliani, Giovanna Repetto, Laura Scaramozzino, Emanuela Valentini. Daniela Piegai, che ora fantascienza non ne scrive più, è stata maestra, stella polare e punto di riferimento in questo campo, dunque la ringrazio da qui, e non finirò mai di farlo di persona.

non so come, ma mi ero persa questa thread...
la Vallorani mi incuriosisce parecchio perchè ne ho sentito parlare da diversi miei contatti e sempr..."
Grazie Debora! Viste le vostre segnalazioni forse toccherà fare una lista :-)

Il libro è [book:I labirinti del terzo pianeta: Nuovi racconti..."
Del 1964, mica paglia, grazie per la segnalazione!

PS se si riesce è sicuramente meglio leggere prima Eva: Nuova edizione ampliata; non è indispensabile ma sicuramente facilita la comprensione di alcuni riferimenti (in uno dei racconti inclusi nell'edizione ampliata compare Ariel).

Non è spam visto che sono consigli interessanti!
Ho visto che la prossima uscita di Urania è: I biplani di d'Annunzio di Luca Masali. Lo conoscete? Lo consigliate?

Assolutamente sì. Purtroppo Luca Masali ha abbandonato l'ambito fantascientifico ma ogni suo libro è assolutamente notevole. "i Biplani" sono forse il testo più famoso.

Non ho per ora aggiunto i libri di autori menzionati in generale senza indicazione specifica di titoli.
Segnalo poi che i libri di autori italiani candidabili attualmente per i cicli di lettura della Fratellanza sono:
*Lista aggiornata al 26/2/2023*
Nella Sacra Lista:
1. Miraggi di silicio di Massimo Pietroselli
Nelle Proposte:
2. Eclissi 2000 di Aldani Lino
3. Le Cosmicomiche di Italo Calvino
4. Ambrose di Fabio Carta
5. Arma Infero: Il Mastro di Forgia di Fabio Carta
6. Armilla meccanica 1: Nel cielo di Fabio Carta
7. I ciechi e le stelle di Giorgio Cicogna
8. Pinocchio 2112 di Silvio Donà
9. Il sogno del ragno di Carlo Menzinger
10.Cronache di Mondo9 di Dario Tonani
11. Avrai i miei occhi di Nicoletta Vallorani
12. Real Mars di Alessandro Vietti
Nel limbo (ma non candidabile): Nicolas Eymerich, inquisitore di Valerio Evangelisti (che secondo me vale comunque la pena di leggere ;-)

@Fabio io ho comprato Ambrose e lo leggerò appena smaltite un po’ di altre letture. Più probabilmente col prossimo ciclo! ;)


Aggiunto, grazie (aspetto poi giudizio finale)!
Io devo dire che mi rendo conto di avere un atteggiamento molto prevenuto rispetto ai romanzi autoprodotti. Non ho nessuna ragione fondata ma ho sempre pensato che rendano ancora più difficile la vita alle piccole realtà editoriali.
Però penso che alla fine la qualità emerga sempre e sono pronto a ricredermi :-)


Ho appena finito Non muoiono le api di Natalia Guerrieri, Moscabianca edizioni, 2021, consigliato da @Debora; è il romanzo d'esordio della Guerrieri, autrice modenese trentenne, che ha appena pubblicato un altro romanzo Sono fame.
La scrittura è notevole e la costruzione della storia, con toni a metà tra Cecità e un episodio di Black mirror, colpisce per precisione e bilanciamento.
Consigliato !


Ho sognato che la città era questa, ma che aveva uno strato diverso sopra e poi un altro ancora. Strati di città sovrapposti, che erano lo stesso luogo in molto modi diversi. E io riuscivo a vederli tutti e a passate attraverso il confine tra l'uno e l'altro.
Alla fine quello che resta nel piatto è il ricordo irriducibile. L'inizio di tutto.
Nicoletta Vallorani torna a raccontare le sorti della Milano possibile scegliendo però di non continuare da dove si era fermata con Eva e Avrai i miei occhi. Al posto di Nigredo è Lola, infermiera specialista di anatomia patologica, a indagare sui nuovi assassini e la continuità è affidata a Yuri, al Delfino e a qualche accenno sporadico di eventi passati (la cronologia interna è volutamente vaga...).
I veri protagonisti del romanzo sono i giovani, che prendono le sembianze dei ragazzi del Vivaio e di queli delle comuni instaurate nei licei cittadini, a cui l'autrice dedica pagine molto ispirate.
Nella postfazione (intitolata significativamente La materia del rispetto) scrive: "Il modo in cui la mia generazione, quella prima e in parte quella dopo, hanno tirato via il tappeto volante da sotto i piedi di chi stava crescendo, l’insistenza con la quale per anni noi adulti abbiamo ripetuto che il mondo andava sempre peggio, e che i giovani erano votati alla sconfitta, alla disoccupazione, all’incomprensione, a un certo punto mi ha provocato una rabbia ingovernabile. Nel mio orizzonte, di certo parziale, a preparare il futuro non ce la stiamo cavando benissimo, noi “grandi”, e per motivi a me oscuri ci industriamo anche a sfilacciare i sogni di chi prova a concepirne. Quando le ragazze e i ragazzi hanno provato a costruire qualcosa, abbiamo detto che si facevano illusioni. Quando sono scesi in piazza, li abbiamo accusati di ingenuità. Quando si sono documentati, li abbiamo sottoposti a interrogatori. Quando ci hanno creduto, abbiamo tentato di smontare ogni fede. Non sempre e non tutti, certo, ma mediamente è andata così".
La scrittura è bellissima, come ci ha abituato l'autrice, ma la trama è davvero rarefatta e, a tratti, molto difficile da seguire. La narrazione vera e propria, quella più simile ai lavori precedenti, inizia a poco meno di metà del libro, forse un po' troppo tardi per l'economia generale della storia.
La Vallorani si fa perdonare con alcune pagine meravigliose ma forse questo è il romanzo meno riuscito della serie o, semplicemente, non è pensato per gli adulti ma per i ragazzi che hanno vissuto la pandemia chiusi in casa davanti a uno schermo.



Non l'ho più riletto ma all'epoca leggere una storia cyberpunk credibile ambientata tra la Torre Velasca e la stazione di Rogoredo era stata una rilvelazione. Comunque è una lettura più "classica" rispetto i romanzi più recenti. Aspetto le tue impressioni!

Io lo ricordo come una lettura piacevole forse solo un po' in ritardo su alcuni dei temi che affronta.

Su "Avrai i miei occhi", cui ho assegnato 4 stelline, ho scritto:
Quello della Vallorani è uno stile essenziale e minimalista con frasi brevi e brevissime. In certe occasioni poetico e toccante ma in altre di difficile interpretazione. Bisogna aspettare la metà del romanzo per avere delle descrizioni esplicite sulla storia della Milano qui rappresentata e qualche dettaglio sul passato dei protagonisti. Quando però queste informazioni arrivano, allora il quadro delle vicende si perfeziona e si entra in totale empatia con Olivia, Nigredo e gli altri personaggi.
Insomma ho aspettative molto alte per gli altri suoi romanzi e così a occhio e croce mi sa che leggerò anche "Lapponi e criceti"!


L'umanità avrebbe continuato a muoversi per sempre tra le dune di quel deserto che era diventata la Terra, infestato da miraggi di silicio creati da chissà chi, chissà perché?
Ora, la fantascienza ha la caratteristica di narrare di possibili futuri, e poiché non ha senso parlare di futuri tranquilli (perché non c'è sugo), è chiaro che in sé porta il germe dell'accusa, della denuncia.
Matrix raccontato da P.K. Dick. Così si potrebbe sintetizzare il romanzo di Pietroselli, che spoglia la narrazione di ogni possibile orpello per evitare di distrarre il lettore: Per quanto mi riguarda, la fantascienza dovrebbe essere il più possibile scevra da facili "effetti speciali", visto che è un fantastico strumento per esaminare i problemi dell'uomo e della società da una prospettiva speciale (ricordate il film Farenheit 451, girato in un ambiente povero, quasi orwelliano, con vecchi telefoni e automobili?).
Coerentemente l'approccio alla tecnologia è piuttosto analogico e non c'è alcuna concessione alle mode letterarie contemporanee (cioè del 1994), prima tra tutte il cyberpunk: Non mi piace il cyberpunk, che per me è soprattutto uno stile, un modo di scrivere utilizzando il più possibile parole che non significano nulla ma che fanno molto atmosfera (...)
Matrix raccontato da P.K. Dick. Gli elementi di un cocktail potenzialmente esplosivo non si mescolano però benissimo. Il risultato è una lettura gradevole ma con alcuni passaggi bruschi e un finale aperto che, come ha scritto qualcuno (tipo @Tex), sembrerebbe presagire a un seguito (:Reloaded?) mai arrivato.

concordo, disperato e bellissimo

La raccolta è un tre stelle, senza infamia senza lode. Non ho trovato quella scintilla o colpo di genio che ho trovato invece in altri racconti di fantascienza. Una lettura piacevole, immagini che a volte restano a volte scivolano via, scrittura altalenante a seconda dell'autore.
Di buono ha però, come tutte le raccolte, l'apertura alla scoperta di qualche nome. Guardando infatti le bibliografie degli autori, si scoprono scrittori abbastanza prolifici e da approfondire, che magari danno il loro massimo in forma di romanzo o non nel solarpunk.

:-) grazie Clyon, riporto di seguito la lista dei racconti. Alcuni autori sono già stati segnalati mentre altri sono new entry per questo topic. C'è qualche racconto che ti è piaciuto più di altri?
Solstizio di Franco Ricciardiello
La prima legge di Davide Del Popolo Riolo
Nutopia, di Stefano Carducci e Alessandro Fambrini
La semina, di Serena M. Barbacetto
Nero assoluto, di Romina Braggion
La seconda chance, di Silvia Treves
L’ora blu, di Nino Martino
Solar Storm, di Lukha B. Kremo
Giochi di luce, di Franci Conforti
Il libro di Flora, di Giulia Abbate

Se dovessi dirne 3, così, direi:
- Nutopia (questo mi è piaciuto proprio)
- La semina (questo è scritto bene, mi ha divertita)
- Nero assoluto (questo è una riflessione sul dolore)
Noto ora che sono in fila...magari quel giorno ero di umore propizio ^^'

Ha vinto il premio Urania con Spine
L'aveva già citata @Luca
@Carnac, ti va di aggiornare il tuo primo post con i nomi che abbiamo fatto? Così è più facile ritrovarli!

se qualcuno volesse "assaggiare" il mio lo trova qui: https://www.amazon.it/societ%C3%A0-de...


CyberWorld aprì i battenti ufficialmente il primo gennaio 2048. In un certo senso era grottesco che un posto dove non esistevano differenze di sesso, di religione, di pelle, dove non si costruivano ghetti, o si praticava l'emarginazione o si combattevano guerre, fosse in realtà un non-luogo, in quanto esisteva solo nell'infinito flusso ottico che, come una linfa binaria, portava la vita informatizzata in ogni angolo del pianeta. Era come dire che uno spazio del genere avrebbe potuto vivere solo nelle fantasie degli uomini. Ma per la prima volta nella storia, l'uomo avrebbe potuto dar corpo fisico ai propri sogni.
Romanzo vincitore del Premio Cosmo 1996. Nonostante i debiti con gli autori della prima ondata cyberpunk siano espliciti (uno dei personaggi di cognome fa Gibson...), non si tratta di una mera replicazione di clichè di genere ma di una visione originale, tra le più precoci in Italia.
Nel complesso è una lettura piacevole che risente forse della troppa carne al fuoco e di un po' di confusione verso il finale (è comunque il romanzo di esordio di Vietti, che all'epoca aveva 26 anni).

Intervista a Nicoletta Vallorani per Noi siamo campo di battaglia.


Intervista a Nicoletta Vallorani per Noi siamo campo di battaglia."
Grazie per la segnalazione!
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Forse, senza voler invocare l'autarchia, potremmo però segnalare (qui?) con post quando capita di leggere un bel romanzo di fantascienza in italiano o organizzare un gruppo di lettura.
Certo, da Proxima Centauri, lo Stivale non si distingue ma anche tra le stelle c'è posto per un po' di campanilismo...
Tempo fa avevo creato questa lista sui vincitori del Premio Urania. Magari può essere lo spunto per qualche riscoperta ;-)