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Autori universalmente apprezzati che non riuscite a farvi piacere? Autori universalmente disprezzati che amate?

Per entrambi mi capita questo: adoro follemente un libro, ne odio un altro con la stessa intensità.

Per quelli da te citati, non ho niente contro Harry Potter, ma mi lascia indifferente.

Non ho un'avversione per l'autore però, solo per il libro.
Se devo pensare ad un autore di cui non toccherei un libro nemmeno con un palo, mi viene in mente Bill Bryson. L'unico suo libro letto mi ha lasciato un'antipatia tale da farmelo depennare per principio.
In genere sono sospettosa rispetto ai "casi letterari", ma cerco di tenere a freno il bias.


Non riesco ad apprezzare Shakespeare. Ho letto una dozzina di sue opere ma non capisco proprio perché sia così acclamato. Mi ricorda tantissimo Plauto e vari autori di tragedie e commedie dell'antica Roma. Dove sta l'innovazione tanto decantata?
Per quanto riguarda autori italiani Faletti e Carrisi. Trame assurde all'ennesima potenza.

Poi ci sono i Big, tipo Flaubert, Austen o Hesse, ma in quel caso si tratta più che altro di antiche antipatie per specifici libri, trattandosi di mostri sacri (dei quali riconosco tutto il valore) non escludo a priori di leggere prima o poi altre loro opere.
Di autori universalmente disprezzati non saprei chi citare, non so nemmeno se esistano autori siffatti, di scrittori tendenzialmente poco amati dal pubblico o disprezzati dalla critica che io invece amo mi vengono in mente Emilio Salgari, Ernesto Ragazzoni, Edmondo De Amicis, Ippolito Nievo e Gabriele D’Annunzio, sono sostanzialmente autori démodé, non so se valgono lo stesso. ;-p
Mi volete morto, prima Tolkien e poi Sanderson!
Io rilancio con Manzoni, che solitamente viene schifato ma a me I promessi sposi sono piaciuti tantissimo e ogni tot me li rileggo sempre con piacere.
Io rilancio con Manzoni, che solitamente viene schifato ma a me I promessi sposi sono piaciuti tantissimo e ogni tot me li rileggo sempre con piacere.
Silvia wrote: "di Baricco non ricordo molto, ho letto Novecento penso. non mi attira nulla di suo"
Io ho visto il film, poi ho letto il monologo da cui è tratto - e devo dire che sono due cose diverse ma entrambe fatte bene.
Poi ho provato a leggere Oceano Mare e ho salutato Baricco.
Io ho visto il film, poi ho letto il monologo da cui è tratto - e devo dire che sono due cose diverse ma entrambe fatte bene.
Poi ho provato a leggere Oceano Mare e ho salutato Baricco.

Poi va beh non mi piacciono né Moby Dick né Il vecchio e il mare ma qui ammetto che è un problema mio, ho un’invincibile e inspiegabile avversione per le storie di pesca, capisco però che altri li apprezzino e ne comprendo il valore.

Da ragazzo lesso Lo hobbit: carino ma personaggi taglliati con l'accetta.
Da quasi trentenne lessi in una estate Il signore degli anelli: bah, tutta 'sta grandezza me la sono persa; un tomone con i cattivi brutti e sporchi e i buoni belli e puliti.
Non ricordo nomi di autori sottovalutati o disprezzati (Rowlins è brutta sporca e cattiva per le dichiarazioni contro i trans non per come e quello che romanza)
Ho letto caterve di paranormal romance e young adult che non vengono considerati letteratura e mi sono piaciuti quasi tutti :D

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.

Baricco può essere tranquillamente lasciato dove sta, così come D'Avenia, tanto unoo è la brutta copia dell'altro (che comunque non era un granché).
Palahniuk, dopo alcuni romanzo interessanti, ora non fa altro che scriversi addosso quindi non sto più leggendo quello che pubblica.
Stephen King non non piace per niente e lo trovo sopravvalutato, così come Madeline Miller (la canzone di Achille mi fa arrabbiare solo a pensarci.).
Di autori sottovalutati ce ne sarebbero troppi, soprattutto in Italia dove si traduce per lo più quello che ègià un bestseller in altri paesi. Leggere in inglese davvero aiuta a scoprire altri autori a cui altrimenti non si conoscerebbero nemmeno



Io ho un problema con l'horror come genere, perché da un lato è molto facile spaventarmi quindi non posso leggere storie particolarmente spaventose, ma quelle che magari hanno un grado di "spaventosità" adeguato spesso non spingono abbastanza su concetti interessanti.
Poi sapevo che King ha un problema con i finali perché spesso è una critica che gli si fa.
Stephen King per me scrive male e basta. Ho letto Misery non deve morire e Quattro stagioni e, a parte la misoginia abbastanza evidente che si può imputare anche al periodo, proprio della roba illeggibile. Poi lui stesso ha ammesso di scrivere "salami", cioè libri di scarsa qualità e va bene così, ogni tipo di scrittore serve per la "biosfera".
Una mia teoria su Stephen King è che molte persone lo hanno letto durante l'adolescenza e ne serbano un bel ricordo, anche perchè le sue storie più famose hanno come protagonisti dei ragazzi, quindi continuino ad apprezzarlo. Spesso è il primo horror e questo influisce sul gusto personale, esattamente come per me, che ho letto subito Terry Pratchett e misuro il fantasy su di lui ancora adesso.
Una conversazione interessante, per un altro giorno però, sarebbe gli autori/i libri che riconosciamo non essere chissà che cosa ma che hanno comunque un posto nel nostro cuore.
Anche per me Sanderson non interessa molto, quindi come Sally Rooney, non ho mai letto nulla di suo. Al contrario di lei, però, penso che Sanderson possa essere un buono scrittore, ma vedendolo ovunque mi ha stufato ancora prima di cominciare.
Anche l'autore de Finché il caffè è caldo: se riuscite, vi consiglierei di andare a sentirlo parlare perchè merita la pena, ma i suoi libri no.
Ecco, secondo me, un elemento da considerare è anche l'eccessiva fama, l'exposure. E' necessario averla come autore (altrimenti nessuno ne leggerebbe i libri) ma troppa stroppia e la gente si stufa.
Per me è stato così per C'è ancora domani: ci credo che sia uno dei migliori film degli ultimi anni e sono contenta del suo successo, ma mi rifiuto di vederlo perché davvero era ovunque.

Amen! Ho letto solo un libro di King e ho trovato la sua scrittura scialba e noiosa ai massimi livelli.
A mio avviso Sanderson è ancor più illeggibile, i suoi libri sono un coacervo di frasi fatte: tutti i maschi "grugniscono", tutte le femmine "alzano il sopracciglio" ed è un profluvio di sospiri, sospirano tutti. In ogni singolo dialogo ci sono sempre un grugnito, un'alzata di sopracciglio e almeno 5 sospiri.
Pure Sanderson sostiene di scrivere appositamente male, per meglio esaltare la storia, dice lui; sarà… a me ricorda la favola della volpe e l'uva.
A mio giudizio ha anche seri problemi nella gestione dei personaggi, tende alla ripetitività nello sviscerare le loro personalità, non ha dei buoni tempi narrativi, sono romanzi poco equilibrati, fatti di lunghissimi momenti morti e finali al cardiopalma.
Ma dopotutto, sia King che Sanderson hanno altri indiscutibili talenti e va benissimo così, anzi, invidio chi riesce ad apprezzarli nonostante la pochezza della loro scrittura, vorrei poterlo fare anch'io! Non hanno bisogno di imparare a scrivere, vendono lo stesso; sono come Monica Bellucci, che non ha mai avuto bisogno d'imparare a recitare, tanto i registi l'hanno sempre chiamata lo stesso.
Su King non mi esprimo perché l'ho letto troppo poco, ma di Sanderson non ho problemi a riconoscere che è un eccezionale creatore di mondi e sistemi magici complessi, le sue storie sono epiche, grandiose e avvincenti; per rimanere in ambito cinematografico, io lo paragono a George Lucas, impareggiabile inventore di storie, ma i suoi film migliori sono quelli non sceneggiati e non diretti da lui.
Infatti io non vedo l'ora che producano una saga cinematografica o televisiva sulle Cronache della Folgoluce, perché la storia merita tantissimo, affidata a ottimi sceneggiatori e registi ne verrebbe fuori un autentico capolavoro.

Di lei ho letto solo una raccolta e l'ho trovata banale, lui non lo sopporto proprio.
Ho letto molti dei suoi libri ma penso che me ne siano piaciuti due in tutto e a volte copia palesemente Pratchett.
@savasansdir, anche a me pare strana la dichiarazione di Sanderson, più che altro perché un conto è scrivere male, un conto è scrivere in modo semplice e diretto per non distrarre dalla trama. Delle storie non importa solo il contenuto, spesso lo stile è di grande importanza e non curarlo minimamente mi fa strano. In più il suo editor dovrebbe dirglielo di variare, almeno di far alzare agli uomini il sopracciglio e di far grugnire qualche donna.

Al liceo la mia ragazza dell'epoca mi regalò L'alchimista dicendo che lo adorava. Inutile aggiungere che ci siamo lasciati. Lui e la Allende erano giustamente ignorati dal mio dipartimento di letterature ispano-americane all'uni.
David Foster Wallace.
Ho provato a leggere i racconti, i saggi, i fermaporta... non sono riuscito a finirne uno. Un polpettonismo che non ha nulla dell'erudizione e della precisione (o anche solo dello spasso) di Pynchon, cui viene spesso accostato.
La mia su Baricco l'ho scritta qui.


Ammetto di essere stato troppo severo, qualche raro personaggio in grado sia di grugnire che di alzar sopracciglia c’è, così come, chi non sospira, "prende un respiro profondo"; solo che all'ottantesimo "respiro profondo" del romanzo la voglia di accanirti fisicamente su di esso e dargli fuoco diventa quasi incontrollabile. Senza considerare l'uso criminoso che fa del corsivo per enfatizzare le parole importanti (se non erro questo lo fa anche King), il problema è che se me lo fai venti volte per pagina io inizio a leggere i discorsi diretti con lo stesso trasporto dei dialoghi di una telenovela.
Anche io ho problemi con Gaiman, lo preferisco di gran lunga come fumettista, i romanzi non sono scritti male, ma trovo che non abbiano corposità, è tutto tirato via in gran fretta, sono ottimi soggetti, non completamente sviluppati. Per me è assai meglio strutturato il film di Coraline, che non il romanzo di partenza, per esempio.

Non mi sarei mai immaginata che fosse così per l'Allende, avevo l'impressione che vivesse di gloria perpetua, data la quantità di libri che sforna.
Sinceramente mi era piaciuto molto La casa degli specchi, ma gli altri, anche se avevano premesse interessanti (i campi di internamento per giapponesi negli USA per dirne una), erano scialbi e ho smesso.
Mi fa strano che nessuno abbia nominato John Green, ma forse è una questione generazionale.
Pur avendo apprezzato Tutta colpa delle stelle, letto tra l'altro in condizioni di cronica mancanza di sonno e angst adolescenziale a palla, gli altri che ho letto non hanno mai lasciato il segno. Mai capito perché avesse tutto quest successo quando la formula è sempre la stessa ed è incapace di creare personaggi interessanti e profondi.

lui stesso ci tiene a precisare di essere un narratore non uno scrittore :)
Sono da sempre affascinato da Clive Barker quindi di King mi facevo bastare film e miniserie tratti dei suoi libri.
Poi ho letto It, l'ombra dello scorpione, Rose Madder, Il gioco id gerald e il ciclo Torre nera; non sono male, certo le versioni cine tlevisive son meglio, molto meglio :D

A mio parere, i suoi romanzi migliori sono davvero dei gran bei romanzi. E' letteratura di intrattenimento, non è Proust, ma è intrattenimento di qualità, a mio parere, con storie avvincenti e non banali nonostante rientrano nei canoni del genere horror o fantasy nel caso della serie della Torre Nera.
Poi certo, scrive tantissimo, e probabilmente la maggior parte delle cose che ha scritto non è granchè. Ma il suo meglio è davvero ottima narrativa, secondo me.

Ho provato più volte a leggerlo, ma sinceramente trovo noioso il suo modo di narrare. L'ho spesso visto elogiato per il suo umorismo, e in teoria dovrebbe essere nel mio cuore visto che io amo l'umorismo britannico, eppure a me i suoi libri (perlomeno quello che ho letto) non diverte affatto, mi sembra sempre forzato nel suo modo di scrivere, anche un po' pedante. Non ha, ad esempio, la creatività e il ritmo del Douglas Adams dei primi romanzi della guida galattica.


Per me è l'opposto, i film banalizzano le intuizioni di Dick.
Però so di essere tra i pochissimi a pensarla così

Ad esempio Philip K Dick, che secondo me ha sfornato delle grandi genialate, ma ammetto che magari lo stile può risultare ostico (ad esempio io non sono riuscito ad apprezzare "Un oscuro scrutare").
Condivido il parere di Giovanni su King: ha scritto dei gran bei libri ("La chiamata dei tre", "It", "Mr. Mercedes", "22/11/'63"), ma anche qualche boiata prodigiosa.
Infine Terry Pratchett, su cui ho pareri contrastanti anche io. "Good omens", tanto osannato, non mi ha fatto impazzire, mentre "Il piccolo popolo dei grandi magazzini " secondo me è un libro fenomenale: mascherato da libro per bambini ma nasconde una serie di messaggi molto profondi su religione e società.
Passando a quelli che disprezzo, giusto per fare arrabbiare qualcuno, mi aggiungo alla lista di quelli che non amano molto Tolkien. "Il signore degli anelli" è un mattone molto poco leggibile (mi ricordo che ai tempi mi arenai per mesi su "Le due torri") e che ha "solo" il pregio di aver dato il via ad un nuovo genere. Ma, ad esempio, mi piace molto di più il ciclo de "La ruota del tempo " di Robert Jordan (e adesso via con la shitstorm... ahahha).
Good Omens però non è Pratchett, è Gaiman con qualche innesto di Pratchett - e sono d'accordo con te


e non per colpa di questo o quel traduttore, Pratchett in originale è proprio un'altra roba

Letto a 14 anni Orgoglio e Pregiudizio, me ne sono innamorata ma poi riletto varie volte nel tempo l'ho cordialmente detestato. Gli altri libri della Austen li ho trovati anche peggiori.
Altra libro che non mi fa impazzire è Cime tempestose, anche se il percorso è stato inverso: riletto diverse volte, l'ho apprezzato di più ad ogni lettura.

Fra i (forse) poco amati ho apprezzato: Gabriele D'Annunzio, Alessandro Manzoni, Vitaliano Trevisan, Ottiero Ottieri.

Letto a 14 anni Orgoglio e Pregiudizio, me ne sono innamorata ma poi riletto varie volte nel tempo l'ho cordialmente detestato. Gli altri libri della ..."
Io lo lessi proprio perchè tutti ne decantavano la magnificenza. L'ho tovato un libro noiosissimo. Più tardi mi sono trovato nella condizione di doverlo vedere dal punto di vista di importanza letteraria, e quello ci può anche stare, perchè riassume le tendenze del tempo, la condizione delle donne ecc. Ma dal punto di vista del mero intrattenimento non riesco a capire come possa piacere. L'ho anche proiettato in classe, e il film non mi ha fatto cambiare idea. Cime Tempestose invece ha quella componente dark che non mi dispiace, almeno succede qualcosa.



Letto a 14 anni Orgoglio e Pregiudizio, me ne sono innamorata ma poi riletto varie volte nel tempo l'ho cordialmente detestato. Gli alt..."
I film tratti dalle opere di Austen e delle Bronte li ho tutti indistintamente amati (chi più chi meno) i loro romanzi ho sempre cominciato a leggerli e mai MAI riuscito ad andare oltre le prime 20/30 pagine.
La considero la mia più grande sconfitta letteraria :(

- Robinson Crusoe, letto durante l'adolescenza, partita con grandi aspettative di una lettura avventurosa, l'ho trovato di una noia mortale
- Qualcuno volò sul nido del cuculo, suggerito da una zia, l'ho trovato angosciante, come pure
- Che tu sia per me il coltello
Tutti e tre abbandonati con pochi rimorsi.

- Robinson Crusoe, letto durante l'adolescenza, partita con grandi aspettative di una lettura avventurosa, l'ho trovato di u..."
Anch'io ricordo Robinson Crusoe come una lettura molto noiosa.
Credo che non siamo gli unici ahah

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Non è un autore disprezzato, ma so che Murakami Haruki abbia una bella fetta di scettici, che sostengono scriva praticamente sempre lo stesso libro e che sessualizzi le sue protagoniste. Sono assolutamente d’accordo, eppure lo adoro