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Risplendo non brucio
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La Sfida dei desideri > Gdl Novembre - Risplendo non brucio

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Manuela Rotasperti (manu_pota) | 701 comments È un altro bellissimo libro di Ilaria Tuti che, come ha già abituato i suoi lettori, ha dissotterrato un altro pezzetto "scomodo" e triste della nostra storia, un altro fatto non così conosciuto ma che merita di essere riportato alla luce per non dimenticare! È la volta della risiera di San Sabba, un ex opificio trasformato in un campo di concentramento nazista a Trieste, l'unico del territorio italiano ad essere dotato di un forno crematorio. Fu utilizzato per eliminare i "ribelli", gli oppositori politici, i partigiani e come campo di transito per gli ebrei destinati ai campi di sterminio. Per raccontare quelle pagine abominevoli, Ilaria Tuti non risparmia scene crude e forti, vere e dolorose nella loro spietatezza. Come un pugno nello stomaco arrivano le condizioni disumane dei prigionieri dei lager, costretti a rinunciare all'amor proprio, alla propria intimità, alla propria famiglia e derubati del proprio nome, sostituito da un numero... privati di dignità e identità, omologati tutti, senza eccezioni, a delle maschere di morte. Nel libro si legge: "chi entrava a Dachau diventava nessuno". Diventa impossibile restare indifferenti a tanto male ed automatico chiedersi cosa possa scattare nelle menti di uomini e donne tanto malvagi! In primis la figura di Hitler, che nel libro ritroviamo negli anni di internamento volontario nel proprio bunker, in seguito all'attentato del 20 luglio. Interessantissima la parentesi sulla sua infanzia: non sapevo che fosse stato paziente di Freud, che ne aveva consigliato il ricovero in una clinica psichiatrica infantile per i suoi sogni di morte. Chissà se il padre, sempre violento con lui, non si fosse opposto... E chissà quale sarebbe stata la risposta a queste domande: "Quando, in quel cuore bambino, era sbocciato un fiore nero e il ragazzo aveva iniziato a pensare che sterminare i propri simili fosse giusto? Quando l’umanità in lui era sparita per considerare altri non degni di venir chiamati esseri umani?". La trama è ben articolata e porta avanti due storie parallele, le storie di padre e figlia, lontani ma accomunati dallo stesso orrore, che finiscono per confluire nell'epilogo. Al tempo stesso, oltre al contesto storico reale, l'autrice si concede anche un filone più misterioso, due casi da risolvere, due colpevoli da individuare. La Tuti è sempre molto brava a sviare ogni supposizione, ogni sospetto, a rimetterli in gioco, con una cura per il dettaglio che non risulta mai ininfluente. Nonostante ciò c'è qualcosa che non funziona, qualche spiegazione mancata, qualche dubbio che rimane, ed è un peccato. Anche il finale l'ho trovato un po' frettoloso, avrei gradito qualche chiarimento in più, nonostante il gran finale mi abbia pienamente soddisfatta! Tra i personaggi ne ritroviamo alcuni realmente esistiti e la cui condotta fa rabbrividire, oltre ad alcune pratiche (come l'epurazione di minorati mentali e fisici) realmente attuate assolutamente disumane. Ho sicuramente apprezzato la ricerca storica della Tuti ed il taglio dato al libro, con un messaggio di speranza che viene proprio da quel protagonista che nella sua sofferenza riesce a restare umano... Bello, bello, bello, nonostante la parte mistery che non mi ha pienamente convinta!


Pippo.Gota | 4395 comments Finito ieri sera in una lunga corsa contro il tempo. Ieri sera qui da noi era freddo, ma quello che per noi imbottiti nei piumini è considerato freddo non mi fa neanche immaginare cosa può essere il freddo sentito con vestiti leggeri, indeboliti dalla fame e lasciati agonizzanti nella neve.
Perché lo facevano? Perché potevano.
Credo che alla fine non sia possibile trovare il motivo. Si, Hitler poteva anche aver mancato l'appuntamento con una terapia adeguata ma tutto il popolo tedesco che lo ha seguito?
Il romanzo mi è piaciuto, la Tuti è molto brava nello scavare le storie perdute, volutamente o no, del suo territorio


Pippo.Gota | 4395 comments Anni fa, quando il covid obbligava gli autori alle presentazioni on line, l'ho sentita conversare con Pulixi di un libro della Tuti che stava pubblicando (ricordarsi quale va oltre i miei sforzi di memoria) e l'amore per il suo territorio traspariva tutto. Un territorio considerato un po' mistico e intriso di leggende. Considerati i libri dell'interlocutore direi che da una parte all'altra dell'Italia questo amore li accomunava alla perfezione


Manuela Rotasperti (manu_pota) | 701 comments Wow, bellissima questa parentesi di comune amore per il nostro paese. Sono felice che il libro ti sia piaciuto! 😊


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