Da che parte soffia il messaggio di libertà di Bob Dylan?
Quanto resta del messaggio di libertà che cinquant’anni fa soffiava nelle parole di Bob Dylan? Quante sono le costrizioni, i pregiudizi, i limiti con cui oggi decliniamo la parola “libertà”?
La libertà non te la tolgono solo minacce e fucili, ma anche chi ti invita a non raccontare, a parlare di altro. Chi ti giudica per la religione che professi, per la sessualità che vivi.
Sono passati cinquant’anni e non è possibile abbassare la guardia perché la conquista di nuovi spazi di libertà non si è sopita, assume, anzi, nuove forme.
È dalla libertà di espressione e di opinione che discendono tutte le altre forme di libertà. Ci sono casi recenti che ci hanno imposto di riflettere nuovamente su quanto siamo liberi e su quanto siamo disposti a cedere per garantire la libertà altrui. Il 7 gennaio scorso la redazione della rivista satirica francese Charlie Hebdo è stata presa d’assalto e 12 persone sono rimaste uccise perché colpevoli di firmare vignette considerate contrarie a qualche dio. Più di qualcuno in quell’occasione ha cercato di dettagliare le motivazioni, di distinguere alcune sottigliezze per giungere alla conclusione che sì, forse, la libertà di espressione dovrebbe essere sottoposta a dei limiti. Ma chi può deciderne i confini?
Anche le mafie hanno un proprio “codice etico” interno che prevede punizioni diverse a seconda delle violazioni alle regole. Il limite è l’adesione al crimine: se sei dentro ti attieni a quelle regole, se sei fuori rispondi alle regole dello stato. Ma le regole del crimine costano care a tutti, non solo a chi le ha accettate.
Ci sono moltissimi casi di persone a cui è stata sottratta la libertà perché hanno cercato di esercitare il proprio diritto ad essere felici: la giovane ragazza turca Mutlu Kaya a cui hanno sparato perché voleva esibire la sua splendida voce ad un talent show, o Malala che si è battuta per il diritto allo studio delle ragazze pakistane (di entrambe ho parlato qui).
E poi ci sono coloro che per difendere la propria libertà vorrebbero negare quella altrui. La settimana scorsa un milione di persone ha manifestato per impedire il riconoscimento di diritti altrui, pur non avendo nulla da temere per sé stessi. E anche questi sono i nuovi contorni della lotta per la libertà.
Bob Dylan sarà di nuovo in Italia sabato a San Daniele del Friuli ospite del festival Collisioni per Aria di Friuli Venezia Giulia e prima di lui interverrò su questi temi. Mi piacerebbe davvero chiedergli se il vento della libertà soffia ancora e in che direzione sta andando…
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