
“Anita lasciava che il sole le scaldasse la pelle chiara.
"Su di una costa rocciosa bassi scogli di rocce rosse e la vista dal basso all'alto di una ragazza di spalle dinanzi al cielo azzurro per nessun orizzonte la vedo camminare col costume celeste."
"È scorretto dire che il desiderio provochi allucinazioni."
"È la vita che ci immagina vedere."
"Quanto a noi, agiamo per desiderio di immagini che non ci appartengono."
"Qualsiasi ricordo di una forma ne genera una diversa."
"È chiaro."
"Come mai sei arrivata in ritardo?"
"Ammiravo le nuvole" rispose Anita, guardando dritto dentro agli occhi del maestro.
"C'era qualcosa di particolare, nelle nuvole?"
"No, per niente.”
―
"Su di una costa rocciosa bassi scogli di rocce rosse e la vista dal basso all'alto di una ragazza di spalle dinanzi al cielo azzurro per nessun orizzonte la vedo camminare col costume celeste."
"È scorretto dire che il desiderio provochi allucinazioni."
"È la vita che ci immagina vedere."
"Quanto a noi, agiamo per desiderio di immagini che non ci appartengono."
"Qualsiasi ricordo di una forma ne genera una diversa."
"È chiaro."
"Come mai sei arrivata in ritardo?"
"Ammiravo le nuvole" rispose Anita, guardando dritto dentro agli occhi del maestro.
"C'era qualcosa di particolare, nelle nuvole?"
"No, per niente.”
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“Lampadine blu su alberi di rame nero, scolpiti spogli, come fossero fiori. Oltre le tende, ed il vetro della grande finestra, il porto illuminato. Il regista e la sua assistente siedono poggiati con la schiena su di un tronco freddo, al centro della stanza, immersi nella piccola foresta a cerchio. Le paillette del vestito lungo che il regista ancora indossa riflettono tanti piccoli bagliori blu elettrico, come congelate scintille sul suo corpo modellato da donna. Due calici di vino rosso poggiati per terra nel triangolo di spazio vuoto tra la coscia sinistra di lui e la coscia destra scoperta dell'assistente. Di sottofondo un leggero ronzio, simile a quello di un amplificatore. Le facce placide come nel sonno, se non per gli occhi di entrambi dondoli tra la porta d'ingresso ed i petali di luce sopra le loro teste. Sulla parete opposta alla finestra un letto matrimoniale con coperte a rombi bianco perla.
"È stata una bella giornata, come di primavera" dice a bassa voce il regista, con la voce resa grave dal vino.
"Qualcosa ti ha ispirato?"
"Le ombre, per adesso, sotto alla giostra."
"Qualcosa ti turba?"
Il regista non risponde, guarda il blu sulle sue ginocchia.
"Il trenino è stato fantastico. Ho riso molto, ma ho anche pianto."
"Tutti mi chiedono della stanza rossa.”
― Cielo, apri aria
"È stata una bella giornata, come di primavera" dice a bassa voce il regista, con la voce resa grave dal vino.
"Qualcosa ti ha ispirato?"
"Le ombre, per adesso, sotto alla giostra."
"Qualcosa ti turba?"
Il regista non risponde, guarda il blu sulle sue ginocchia.
"Il trenino è stato fantastico. Ho riso molto, ma ho anche pianto."
"Tutti mi chiedono della stanza rossa.”
― Cielo, apri aria
“La foresta d'argento al di là delle prime quinte. I veli trasparenti. Se si vuole, l'opposto della stanza rossa. Nessuna camera è ancora stata predisposta per la scena. Capelli biondi fatti crescere per anni, al solo scopo di ammaliare. Donne d'oro, dalla pelle bianca sotto fari bianchi.
"Cielo, apri aria."
"Non è davvero interessante l'audio originale. È la ripetizione che dà voce al senso."
La notte le avrebbe baciate sulle sponde del mare di luna.
"La bellezza si fa da sé. Tutto il resto lo chiameremo critica."
E intanto giravano ancora i ventilatori. La ballerina non ballava, in attesa di un nuovo Io.
Le attrici ripetevano le stesse battute, coi capelli all'indietro. Se mancava loro il fiato, c'era comunque il vento.”
― Cielo, apri aria
"Cielo, apri aria."
"Non è davvero interessante l'audio originale. È la ripetizione che dà voce al senso."
La notte le avrebbe baciate sulle sponde del mare di luna.
"La bellezza si fa da sé. Tutto il resto lo chiameremo critica."
E intanto giravano ancora i ventilatori. La ballerina non ballava, in attesa di un nuovo Io.
Le attrici ripetevano le stesse battute, coi capelli all'indietro. Se mancava loro il fiato, c'era comunque il vento.”
― Cielo, apri aria

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