Elisa’s
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(group member since Oct 31, 2014)
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from the Reading Challenges group.
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Nei periodi di studio matto e disperatissimo, quando la voglia di leggere qualcosa di impegnativo è prossima allo zero, io mi butto sul fantasy, che è un po’ la mia comfort zone dei libri. A proposito di questo libro avevo letto una recensione molto positiva, che mi ha convinto a dargli una chance nonostante i miei pregiudizi iniziali, riguardanti soprattutto la presenza dei vampiri, che mi fanno sempre temere una scopiazzatura di Twilight. Mi è piaciuto? Ni. I personaggi sono molti e tutti ben delineati e questo è un punto a favore. Leggendo alcune recensioni ho visto che molti non sopportano la protagonista, mentre sono tutte fan di Axel, il bel principe senza macchia e senza paura. Io al contrario ho trovato molto più simpatica Eloise, anche quando non ne azzecca una (mi ha fatto troppo ridere quando ricollega una serie di indizi stile Sherlock Holmes e poi la sua conclusione si rivela totalmente errata), piuttosto che Axel con i suoi modi da stalker. I vampiri non mi hanno disturbato particolarmente, ma non li trovo neanche così interessanti; sono tutti bellissimi, fortissimi, potentissimi, che noia! Molto meglio i comprimari umani con i loro siparietti comici. La storia ha buone potenzialità, anche se, essendo il primo libro di una trilogia, molti avvenimenti sono solo introduttivi a quello che accadrà dopo. (view spoiler) Ho apprezzato comunque che la trama non si focalizzi unicamente sugli elementi soprannaturali, ma anche su intrighi politici e complotti vari.
Parlando invece di cose che non mi hanno convinto direi soprattutto lo stile. Perché infarcire un testo altrimenti scorrevole con metafore e descrizioni che vorrebbero essere poetiche, ma che risultano involontariamente comiche? In alcuni punti questi abbellimenti sono così pervasivi che si fa fatica a capire cosa sta succedendo. Per non parlare del fatto che se non ci avesse ripetuto continuamente quanto sono belli gli occhi viola di Ashton o i capelli biondi di Axel, il libro avrebbe un centinaio di pagine in meno. Sono comunque curiosa di leggere il seguito.

Il raffreddore lo combatto imbottendomi di arance e mandarini (i miracoli della vitamina c o dell'effetto placebo?). Buon fine settimana!

Un bel romanzo. La protagonista Rosamond è una donna anziana che racconta gli episodi cruciali che hanno segnato la sua vita partendo dalla descrizione di venti fotografie. Mi ha fatto pensare al film Titanic, soprattutto all’ultima scena, in cui ci scappa sempre una lacrimuccia. Trovo che Coe abbia una particolare abilità nel mettersi nei panni dei suoi personaggi, sia maschili che femminili e questo è ancora più evidente in questo romanzo, in cui gli uomini rimangono per lo più sullo sfondo, mentre al centro della storia ci sono tre generazioni di donne. E’ un libro che secondo me necessita di una certa indole per essere apprezzato pienamente; se siete un po’ nostalgici e vi trovate spesso a rimuginare sul passato guardando vecchie foto, lo amerete.


https://www.goodreads.com/book/show/9...
Il marito medico batterio..."
Va bene! Prima o poi devo leggerlo anch'io, il film è meraviglioso (anche merito di quel figo di Edward Norton)!

Carry On è uno spin-off del romanzo Fangirl. In Fangirl la protagonista Cath scrive fanfiction su Simon e Baz, personaggi di una immaginaria serie fantasy, e in questo libro Rainbow Rowell ci racconta la loro storia, in quella che diventa una parodia riuscitissima di Harry Potter.
Mi è proprio piaciuto e la mia recensione poteva benissimo essere una emoticon con gli occhi a cuoricino, ma vediamo di argomentare. Per prima cosa è un libro divertente e ironico, in alcuni punti stavo ridendo fino alle lacrime. I personaggi, soprattutto i due protagonisti, sono delineati benissimo, grazie anche ad un uso sapiente dei POV. La storia è avvincente, è uno di quei libri che è difficile mettere giù perché vuoi sapere come va a finire. Alcuni plot twist sono veramente azzeccati e numerosi clichè che di solito troviamo nei fantasy mediocri, qui vengono ribaltati con molta originalità. Il finale è quasi perfetto, anche se alcune domande rimangono senza risposta, per cui non mi dispiacerebbe se prima o poi saltasse fuori un sequel. Finalmente uno young adult di genere fantasy che non voglio lanciare dalla finestra (si dico a voi Percy Jackson e Shadowhunters!).


“Ma davvero questo qui ha vinto il Nobel?” (pensiero ricorrente durante la lettura)
Che delusione. E pensare che le premesse per un libro meraviglioso c’erano tutte: un’ambientazione affascinante (Istanbul, 1591), una storia d’amore, un giallo con dinamiche che richiamano Il nome della rosa (un miniaturista viene ucciso e l’assassino si nasconde tra i suoi compagni), temi interessanti (l’arte e il ruolo dell’artista, il conflitto tra Oriente e Occidente). Peccato che tutto questo sfoci in un libro che è una noia mortale. Descrizioni ridondanti, discorsi filosofici anche intriganti, ma ripetitivi fino alla nausea, personaggi che anche da morti continuano a sproloquiare, in un continuo allungare il brodo che forse ha lo scopo di mascherare una trama che a ben vedere non è neanche così originale o interessante. Il mio giudizio sembrerà drastico, ma mi sono sentita sollevata dopo averlo finalmente terminato e non lo consiglierei proprio a nessuno.

Raccolta di racconti incentrati su una serie di personaggi femminili. E’ un librino scorrevole e si legge in un paio di pomeriggi, ma non posso dargli più di due stelline. Il problema è che i personaggi di questi racconti sono tutti incredibilmente irritanti. Nessuna di queste storie, a parte forse l’ultima, mi ha suscitato la minima empatia e partecipazione e penso che le dimenticherò facilmente.


Per la tua task 3.15b può andar bene 'Harry Potter and the prisoner of Azkaban visto che [spoilers removed]?
:) grazie!"
Ciao! Va benissimo, ottima idea!

Questo libro ha molti aspetti positivi, ma anche alcuni difetti. Mi è piaciuta ovviamente l’ambientazione vittoriana e la storia, piena di intrighi, complotti, scambi di persona, come ci si aspetterebbe da un romanzo pubblicato a puntate (la versione ottocentesca delle attuali fiction). La narrazione è originale, caratterizzata dall’alternarsi dei punti di vista di vari personaggi, che saranno di volta in volta chiamati a “testimoniare” fornendo la propria versione dei fatti. Per quanto riguarda i difetti, i più macroscopici sono l’eccessiva lunghezza (di fronte ad alcuni “spiegoni” interminabili ti verrebbe da urlare “questa cosa l’avevamo capita venti pagine fa, procediamo oltre, please!) e una protagonista femminile insulsa, che per tutto il libro non fa altro che svenire e piagnucolare aspettando di essere salvata (mentre la sorella, l’unica nella famiglia dotata di intelligenza e intraprendenza viene subito friendzonata perché è bruttina).
