Elisabetta’s
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(group member since Sep 08, 2012)
Elisabetta’s
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from the Reading Challenges group.
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Divertentissimo e davvero esilarante!
Questo è il racconto di un papà che avendoci messo un po' troppo per prendere il latte, racconta che cosa lo ha trattenuto così a lungo: alieni, pirati, dinosauri in mongolfiera, vampiri e pony (sì, ci sono anche i pony con una stella azzurra sul fianco).
Davvero divertente!

Capisco fin troppo bene..

Premetto che non sono vegetariana (sono Emiliana!!!) ma fosse per me è per il mio stile di vita, le grandi industrie della carne potrebbero fallire.
È per questo che mi ha fatto impressione conoscere quanta parte del mondo sia coltivata a cereali per animali...
Ma questo libro racconta di più. Parte dagli albori quando mucca e toro erono considerati animali sacri e venerati, passando al Texas e all'inizio di quello che sarebbe stata l'America in futuro, un grande pascolo per vacche.
E sì, avevo gia sentito parlare che la prima causa del surriscaldamento sono i bovini e sono certa che occorra trovare una soluzione. Ma sono altrettanto certa che smettere di mangiare carne non sia la soluzione. Tutto va fatto con misura.
Libro interessante, ma troppo ripetitivo (spesso saltava da un argomento all'altro e poi doveva ripetersi riportando il capitolo precedente) e in alcune parti troppo truculento anche se sicuramente racconta il vero.

Ci sono messaggi per te! 622 mio, 618 Georgiana, 619 Caterina (anche se non è nella mia squadra sono buona e lo segnalo :P)... sei richiestissima!! ;)

https://www.intoscana.it/shared/intos...

Ambientato nella Polonia occupata, questo libro racconda della situazione a Varsavia negli anni 1939-1945.
Il protagonista, che è lo steso scrittore, Władysław Szpilman, racconta con incredibile freddezza, cosa ha passato in quel periodo.
Dotato di un forte intuito, ma molto di più di un incredibile fortuna, è riuscito a sopravvivere a questi anni, durante i quali lo hanno rinchiuso in un ghetto, lo hanno affamato, costretto a lavorare, a demolire quello stesso ghetto dove li avevano rinchiusi (pechè non c'erano più ebrei da rinchiudere, li avevano ammazzati tutti) a nascondersi, a sopravvivere di briciole.
La cosa incredibile e che nessuno, per molto tempo, ha reagito.
credo che lo shock sia stato così grande che la mente scacciava il pensiero di una così grande crudeltà senza alcun fondamento perchè inconcepibile.
Interessante come Władysław Szpilman sia stato alla fine aiutato da un tedesco ma che, nelle prime pubblicazioni, è diventato un austriaco in quanto non era tollerato in quel periodo che ci fosse un riconoscimento di bontà alla Germania.
Addirittura la primissima pubblicazione è stata ben presto dismessa, perchè tutti sapevano, ma non volevano che un libricino gli mettesse nero su bianco gli orrori che avevano subito e l'incapacità iniziale di reagire all'invasione.

Gaspare Torrente
Professione: latinista
è così che il simpatico protagonista di questa storia immaginava il suo futuro.
Sospinto da una insegnante di francese delle medie Gaspare lascia la sua piccola isola per trasferirsi a Torino, dove frequenta il liceo.
Qui si scontra per la prima volta con il mondo vero, perchè lui pensava di studiare ma in quella scuola, di fare versioni di latino, cosa che lui adora, proprio non se ne parla.
Invece si parla di cinture, di come essere alla moda e fare le cose giuste ma lui continua lo stesso a fare versioni di latino, sì, ma di nascosto.
E così Gaspare affronta il mondo, come una barca nel bosco.
La Mastrocola fa una parodia della scuola, dove gli insegnanti non vogliono insegnare (la prof di diritto fa vedere film, la prof di francese fa ascoltare frasi da una audiocassetta, ecc) e non è che all'università le cose siano dipinte molto diversamente, anche se lì, il nostro protagonista, riesce a fare una tesi di latino, anche se frequenta giurisprudenza. E alla fine chi trova un lavoro è perchè ha le conoscenze giuste, non perchè ha studiato.
Un protagonista simpatico, inverosimile, impacciato e, ammettiamolo, psicolabile, ma alla fine solamente una barca nel bosco.

Per comprendere questo libro bisognerebbe tornare indietro nel tempo, quando la società era rigida e la religione l'unica attività consentita.
Ma ovviamente questa era solo apparenza e dietro il velo religioso, c'era una voglia incredibile di vivere liberi.
La protagonista è Caithleen, una ragazza estremamente ingenua.
"una scimunotta fatta e finita" come direbbe la sua amica Baba.
Lo stile utilizzato dovrebbe rispecchiare il carattere docile e ingenuo della protagonista, ma è risultato essere "troppo". Non si capisce quanti anni ha la ragazza e anche se lo si desume, dopo il salto temporale di 3 anni non cambia nulla, cosa che mi irrita un sacco perchè risulta una diciotenne che parla come una quattordicenne.
Ma forse questo è stato lo stratagemma ideale per parlare di cose Tabù, di uomini vecchi e sposati (ma affascinanti) che amano le ragazzine (e sono riamati) e di padri violenti e ubriachi (che secondo Freud, spiegherebbe tutto).
Ho letto che è una storia autobiografica e mi dispiace, perchè è una storia triste e troncata improvvisamente (neanche King avrebbe fatto un finale così!).

Vi lasciamo passare le feste in tranquillità per iniziare il nuovo anno nel divertimento!!!

Io dovetti vedere il film, divertente la parte in Italia ma per il resto è una noia..."
pensa che invece nel libro la parte che mi è piaciuta di meno è proprio quella dell'Italia, piena degi stereotipi con cui ci etichettano gli stranieri. La cosa che irritava maggiormente, inoltre, era che essendo la sua storia vera, a queste cose lei credeva veramente. Sì d'accordo, effettivamente da noi si mangia bene, e lo dico da Emiliana, ma c'è anche altro in Italia da vedere.

Davvero? Al..."
mmm nel film uno dei due era sicuramente sposato, ma il rapporto era solo M/M o M/F, non erano mai tutti e tre nel letto, per essere esplicita. poi magari il libro è diverso.

è come paragonare la linea che è finita in quanto collega due punti e una retta che è infinita in quanto non ha inizio ne fine. però entrambi sono due segmenti così come tempo e infinito sono due concetti similari uno determinabile, l'altro no.