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Società alternative
message 151:
by
Bruna
(new)
Jul 27, 2017 03:27AM

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Guarda, sicuramente rientra nel campo delle "società alternative". Qui l'elemento "fantastico" è predominante.. però se abbiamo inserito nella lista "i viaggi di Gulliver" allora anche questo ci può stare.
Per quanto riguarda le distopie il mio punto di riferimento è sempre "1984" dove l'elemento politico (anche in senso lato) è fondamentale e la società descritta amplifica all'estremo alcuni caratteri negativi del contesto socio-politico nel quale è stato scritto il libro (come fosse un monito).
Raffaele wrote: "Posto che leggendo la trama mi pare più un'utopia che una distopia, "Il padrone del mondo" non ce la faccio a leggerlo, la christian-fiction la salto volentieri in attesa di qualcosa di più interes..."
Senz'altro è un libro di parte. Però il discorso delle persecuzioni cristiane mi interessa e più in generale mi interessa il rapporto religione-società, forse propio perchè mi considero ateo.
Roberto wrote: "Senz'altro è un libro di parte. Però il discorso delle persecuzioni cristiane mi interessa e più in generale mi interessa il rapporto religione-società, forse propio perchè mi considero ateo."
Idem. Anche io sono atea e mi incuriosisce vedere cosa venga considerato negativo da un cattolico. Questo titolo era, insieme a Blocchi, l'unico di cui non avevo mai sentito parlare e spero veramente di trovare un doppio livello di lettura: distopia per i religiosi e magari leggera utopia per i non religiosi
Idem. Anche io sono atea e mi incuriosisce vedere cosa venga considerato negativo da un cattolico. Questo titolo era, insieme a Blocchi, l'unico di cui non avevo mai sentito parlare e spero veramente di trovare un doppio livello di lettura: distopia per i religiosi e magari leggera utopia per i non religiosi

L'ho letto poco tempo fa e non mi sembra abbia niente a che fare con le utopie o le distopie. Forse il tuo commento era pensato per un altro topic?
Ho iniziato, ho letto giusto il prologo: che bella immagine, quella della mobilia laccata con uno strato di amianto!

Ma in che senso non è il tuo genere? È il genere distopico che non ti piace?
Io sono affaccendato con la fine di un'altra lettura ma in qualche giorno conto di raggiungervi
Roberta wrote: "Ho iniziato, ho letto giusto il prologo: che bella immagine, quella della mobilia laccata con uno strato di amianto!"
Tutta salute ahahahah
Appena mi libero uno slot in biblioteca vado a prenderlo :D
Tutta salute ahahahah
Appena mi libero uno slot in biblioteca vado a prenderlo :D
Ho letto il prologo: metto lo spoiler ma non è che riveli chissà cosa.
(view spoiler) .
Lo poso qualche giorno, anche io avrei prima un altro libro da finire, ma per ora mi sembra abbia messo le basi per presentarsi bene, come distopia.
(view spoiler) .
Lo poso qualche giorno, anche io avrei prima un altro libro da finire, ma per ora mi sembra abbia messo le basi per presentarsi bene, come distopia.


Posso aggiungere qualche titolo che mi pare non sia stato nominato al vaglio della giuria?
- MaddAddam Trilogy: L'ultimo degli uomini, L'anno del diluvio e L'altro inizio, anche se la qualita', secondo me, peggiora con il passare del tempo;
- Il signore delle mosche, anche se e' piu' sul deteriorare della civilta' rispetto ad una civilta' deteriorata;
- Crash e Il condominio, sul filone di cui sopra;
- Per ultimo il cuore, che forse e' gia' stato nominato da qualcuno, ma non lo vedo nella lista (e mi sono persa perche' e' stato bocciato, scusate), e che non e' proprio granche' (o almeno, a me non e' piaciuto)
Ora mi metto a leggere Il padrone del mondo, verra' discusso qui (come mi pare stia accadendo) o si creera' una pagina come per i Gruppi di Lettura?
alesssia wrote: "Questo club di lettura mi piace assai :)
Posso aggiungere qualche titolo che mi pare non sia stato nominato al vaglio della giuria?
- MaddAddam Trilogy: L'ultimo degli uomini, [book..."
Restiamo in questo topic ;)
Posso aggiungere qualche titolo che mi pare non sia stato nominato al vaglio della giuria?
- MaddAddam Trilogy: L'ultimo degli uomini, [book..."
Restiamo in questo topic ;)
alesssia wrote: "Questo club di lettura mi piace assai :)
Posso aggiungere qualche titolo che mi pare non sia stato nominato al vaglio della giuria?
- MaddAddam Trilogy: L'ultimo degli uomini, [book..."
Scusate l'assenza, ora guardo tutti i titoli nuovi che avete detto. Però non vorrei finire con una lista da 100 titoli nel primo post, semmai riprendiamo la molto meno rigida listopia come contenitore di titoli.
@Alessia, sì, per i club di lettura di formazione spontanea si commenta nella discussione originale
Posso aggiungere qualche titolo che mi pare non sia stato nominato al vaglio della giuria?
- MaddAddam Trilogy: L'ultimo degli uomini, [book..."
Scusate l'assenza, ora guardo tutti i titoli nuovi che avete detto. Però non vorrei finire con una lista da 100 titoli nel primo post, semmai riprendiamo la molto meno rigida listopia come contenitore di titoli.
@Alessia, sì, per i club di lettura di formazione spontanea si commenta nella discussione originale
Ok per Parole in disordine, ma sono più scettica su MaddAddam. A parte che è difficile incasellare la Atwood in un genere, visto la presenza di mutanti e del tipico scenario post-apocalittico lo terrei per un secondo momento, quando abbiamo finito le distopie pure. Stesso ragionamento per Per ultimo il cuore: dalla scheda di Goodreads mi sembra ruoti tutto attorno alla coppia. Ballard invece l'ho letto e mi piace parecchio, ma di nuovo, trovo che le sue ambientazioni siano un po' ristrette se la nostra intenzione è leggere di un mondo (o almeno mezzo) che non se la passa bene.
Vorrei invece sapere se qualcuno ha letto Il gregge alza la testa, che mi sembra abbastanza attuale.
Vorrei invece sapere se qualcuno ha letto Il gregge alza la testa, che mi sembra abbastanza attuale.
Non so se ci può stare anche Il complotto contro l'America
edit: no, in realtà immagina un passato diverso, non un futuro spaventoso
edit: no, in realtà immagina un passato diverso, non un futuro spaventoso
Moloch wrote: "Non so se ci può stare anche Il complotto contro l'America
edit: no, in realtà immagina un passato diverso, non un futuro spaventoso"
Beh può essere una ucronia
edit: no, in realtà immagina un passato diverso, non un futuro spaventoso"
Beh può essere una ucronia

Comunque questo post è bellissimo per prendere spunti. Grazie!

Nella distopia il cambiamento è sociale. La genesi di questo cambiamento può essere esplicitata o meno ma non è una discriminante."
Questo però non mi torna tanto. Se non esplicito la genesi di un cambiamento sociale, non posso escludere che alla sua base ci siano guerre e catastrofi, il che mi porterebbe a includere il primo caso.
Sono molto d'accordo che le modalità di modifica della società che conducono a una distopia siano ininfluenti e proprio per questo direi che non è corretto escludere alcuna di queste modalità, comprese quelle naturali o antropiche.

Nella distopia i..."
Bè, sì... un cambiamento nell'organizzazione politico-sociale dovuto a una catastrofe naturale può essere considerato comunque una distopia. L'attenzione non è sulla genesi (in questo caso un disastro naturale) ma sulla nuova struttura sociale formatasi.
Amalia wrote: "Roberto wrote: "Laura wrote: "Quindi, se in questo ipotetico futuro i cambiamenti sono dovuti a fenomeni più o meno naturali, non si parla più di distopia. Non lo sapevo. Grazie."
Nella distopia i..."
Se la storia parte, in stile Ken il Guerriero, da "mai mai scorderò la terra che tremò" è chiaramente un post-apocalittico. E non tutti i post-apocalittici si dedicano poi alla ricostruzione di una società, specialmente quelli che si concentrano su una persona o una coppia. La distopia non è qualsiasi storia ambientata in un mondo difficile, ma la parola fu coniata apposta per quei racconti, veicolati con qualsiasi medium, dove tendenze sociali, politiche e tecnologiche sono esasperate negativamente. Non bastano due righe che dicano "siamo in una brutta civiltà", ma va spiegato come mai si sia arrivati a degenerare così, come mai si sia costituito questo nuovo modo di vivere, quali vantaggi (apparenti o sostanziali) e quali svantaggi abbia, ecc.
Ho quindi pensato di aggiungere un'altra lettera al 1° post: la P di parodia. Libri come I viaggi di Gulliver infatti non sono nè utopia nè distopia, ma sono pur sempre una critica alla società attuale (al tempo dell'autore) e un tentativo di metterne in luce pro e contro spostando il punto di vista del lettore. Potremo leggerli, se vorrete, come complemento allo scopo del gruppo.
Nella distopia i..."
Se la storia parte, in stile Ken il Guerriero, da "mai mai scorderò la terra che tremò" è chiaramente un post-apocalittico. E non tutti i post-apocalittici si dedicano poi alla ricostruzione di una società, specialmente quelli che si concentrano su una persona o una coppia. La distopia non è qualsiasi storia ambientata in un mondo difficile, ma la parola fu coniata apposta per quei racconti, veicolati con qualsiasi medium, dove tendenze sociali, politiche e tecnologiche sono esasperate negativamente. Non bastano due righe che dicano "siamo in una brutta civiltà", ma va spiegato come mai si sia arrivati a degenerare così, come mai si sia costituito questo nuovo modo di vivere, quali vantaggi (apparenti o sostanziali) e quali svantaggi abbia, ecc.
Ho quindi pensato di aggiungere un'altra lettera al 1° post: la P di parodia. Libri come I viaggi di Gulliver infatti non sono nè utopia nè distopia, ma sono pur sempre una critica alla società attuale (al tempo dell'autore) e un tentativo di metterne in luce pro e contro spostando il punto di vista del lettore. Potremo leggerli, se vorrete, come complemento allo scopo del gruppo.

Che i post-apocalittici, in cui di fatto c'è una società distrutta che tenta di ricostruirsi, non siano distopici, sono d'accordo al cento per cento. La distopia è un'ambientazione strutturata, funzionante, vicina o meno al punto di rottura e con caratteristiche indesiderabili più o meno evidenti superficialmente.
In tal senso, il racconto dell'ancella è una distopia, perché l'ambientazione è quella di una teocrazia maschilista, basata sull'acquiescienza e sul terrore. Ne viene spiegata anche la genesi.
Ma sul fatto che sia necessario seguire il percorso della degenerazione per osservare la nascita della società distopica non sono d'accordo. Il mondo della trilogia Beauty, di Westerfeld, per i primi due romanzi è tracciato in modo perfettamente convincente - tanto che a tratti, volutamente, non se ne percepisce nemmeno l'aspetto distopico - e solo al terzo romanzo ne vengono svelati alcuni misteri.
Analogamente, il mondo di The Giver (dimenticando il film traditore), non spiega mai la genesi, ma mostra una distopia pura e semplice.


Avevano mai spiegato le origini della catastrofe, tipo con flashback o ricordi vari?

Vorrei suggerire un paio di titoli che rientrano in pieno nell'argomento, ovvero:
Herland, che tradotto in italiano potete trovare qui: La terra delle donne. «Herland» e altri racconti, romanzo utopico del 1915 scritto dall'attivista femminista Charlotte Perkins Gillman. Il libro parla di tre uomini che capitano su di un isola in cui la società è composta interamente da donne. Interessante.
Anche il buon vecchio Vonnegut, Kurt ha navigato in queste acque: nel suo romanzo d'esordio Piano meccanico, uscito nel 1952 (un anno prima di Fahrenheit 451), rientriamo in pieno nel romanzo distopico, con la classe degli ingegneri che domina sulla classe povera. Uno dei miei Vonnegut preferiti.
Per ora è tutto, magari me ne verranno in mente altri...
Io, ma è ricco! Dato che voglio fargli una bella recensione mi sono fermata. Il piano è di riprenderlo a ferragosto, quando sarò sola in piscina, con quadernetto alla mano per segnarmi le cose.
ma, ma, ma... io non l'avevo già citato Piano meccanico? @Roberta, forse ti è sfuggito di inserirlo nella lista.
...e grazie per l'ennesimo titolo :D
...e grazie per l'ennesimo titolo :D


...e grazie per l'ennesimo titolo :D"
O forse è scappato a me :)
edit: sì, mi era scappato. Sorry!


Io sono a circa 2/3. Nonostante la christian-fiction (e non solo fiction!) non sia proprio il mio genere preferito, devo dire che il libro non mi dispiace per nulla. Forse un po' noiose alcune descrizioni religiose e un po' buffo qualche "sermone" infilato qua' e la', ma in generale concordo con Roberto: datato, ma scorrevole!
Curioso come la vittoria dell'Umanesimo sul Cristianesimo sia per me piu' un'utopia che una distopia :)
Non aggiungo altro per evitare spoilers!

@Roberto sei andato a cercare e leggere il prologo o hai deciso di lasciarlo alla fine?

@Roberto sei andato a cercare e leggere il prologo o hai deciso di lasciarlo alla fine?"
No, l'ho letto subito... e ho fatto bene! Introduce l'atmosfera ma non aggiunge niente che non sia desumibile dai primi capitoli!

Finisco il libro per la parola del mese, e poi lo inizio anche io.
Roberto wrote: "Simona wrote: "Io o comincio fra qualche giorno, voglio prima finire Via col vento.
@Roberto sei andato a cercare e leggere il prologo o hai deciso di lasciarlo alla fine?"
No, l'ho letto subito...."
Grazie per la dritta.
@Roberto sei andato a cercare e leggere il prologo o hai deciso di lasciarlo alla fine?"
No, l'ho letto subito...."
Grazie per la dritta.


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