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Club di lettura > Società alternative

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message 401: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3775 comments Reynard wrote: "Va bene Roberta, allora propongo Stato sociale: Amaranto di Jack Vance, pubblicato anche col titolo "Gli amaranto". Se poi risultasse di difficile reperibilità ne scelgo un altro."

L'ho letto ad aprile per il tema del mese, questo il mio commento:

Non posso dire che Gli Amaranto mi abbia entusiasmato. Forse con gli anni ho perso il gusto per questo tipo di fantascienza senza fronzoli, che abbonda in personaggi e azioni e idee ma approfondisce poco. Diciamo che un altro autore ci avrebbe potuto tranquillamente riempire il doppio delle pagine, ma va bene anche così.


message 402: by Luca (last edited Nov 16, 2017 01:52PM) (new)

Luca Cresta | 207 comments Buona sera a tutti. Un piccolo comento a margine degli ultimi post... l'argomento e la stragrande maggiornaza dei testi nominati (lista iniziale e post successivi) sono testi di FANTASCIENZA. Scusate il maiuscolo voluto, ma, da grande appassionato al genere, sono sensibile all'argomento: leggere una distopia o un'utopia vuol dire leggere fantascienza, non è una parolaccia nè è sinonomo di testi dozzinali, come ben ha potuto constatare chi ha letto i titoli proposti. Chiamamo i generi letterari con il proprio nome. Chiudo l'inciso e sposo invece la proposta de "La mano sinistra delle tenebre" della LeGuin anche se non è ambientato sulla Terra, ma è una lettura magnifica. Anche The Female Man della Russ e Gli Amaranto di Vance sono ottimi testi. Il primo e l'ultimo sono disponibili in Ebook mentre "Female man" credo sia di più difficile reperibilità. A tal proposito, quasi tutte le opere di Jack Vance relative al ciclo Gaeano (Amaranto, il Grande pianeta, ect ect) possono essere classificate come utopie, ma permetteranno a chie vorrà leggere questi testi di scoprire probabilmente il miglior "creatore" di mondi e civiltà della letteratura moderna. Quasi tutti sono stati recentemente riproposti in ebook da Fanucci ed alcuni sono disponibili, sempre in digitale, come Urania.


message 403: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7326 comments Mod
Luca wrote: "Buona sera a tutti. Un piccolo comento a margine degli ultimi post... l'argomento e la stragrande maggiornaza dei testi nominati (lista iniziale e post successivi) sono testi di FANTASCIENZA. Scusa..."

Beh, non c'è dubbio che le storie di cui stiamo discutendo arrivino spesso e volentieri dalla grande categoria "fantascienza", ma ripeto che dobbiamo darci dei paletti. Ho chiamato il gruppo "società alternative" e non semplicemente "distopie" proprio per richiamare l'attenzione sul mio interesse per quegli scrittori che si sono immaginati variazioni alla nostra realtà. Non disdegno a priori le vicende ambientata su un altro pianeta e mi rendo conto che se leggiamo Cronache marziane ci troviamo, per forza di cose, la descrizione di una società e delle relazioni tra uomini in un nuovo contesto (o uomini e robot, o uomini e alieni), ma vorrei appunto evitare il nuovo contesto e rimanere su variazioni della realtà esistente.


message 404: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7326 comments Mod


Vi ho fatto una listopia coi titoli del primo post.
https://www.goodreads.com/list/show/1...

Vi inviterei ad andare a votare pochi libri, diciamo quei 3 o 4 che vorreste leggere il prima possibile. Così abbiamo anche una votazione informale che dovrebbe dirci quali sono i titoli più interessanti per il gruppo.


message 405: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2366 comments Luca wrote: leggere una distopia o un'utopia vuol dire leggere fantascienza

Permettimi, caro Luca, non sono molto d'accordo con la tua affermazione così categorica. Molte utopie o distopie sono certamente opere di sci-fi, ma non tutte, a partire dal libro che ha fondato in senso moderno il genere, ossia Utopia di Thomas More, che non può proprio essere rubricato sotto la voce fantascienza.

Penso sia molto difficile identificare elementi rilevanti di natura fantascientifica in Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood, eminente romanzo distopico. Tutta la tecnologia che vi si trova è quella coeva alla scrittura del romanzo (1984), al punto che la protagonista incide su nastro magnetico la sua storia... La stessa Atwood preferisce per quest'opera il genere di "fiction speculativa".

A Clockwork Orange è un altro esempio di romanzo chiaramente distopico non di fantascienza: gli eventi narrati sono immaginati in una società molto vicina a quella del mondo occidentale e non ci sono innovazioni scientifiche o tecnologiche evidenti. Anche la Cura Ludovico (o Ludovico Technique) non è altro che un'applicazione delle ricerche di Pavlov o del behaviourismo.

Tra le distopie non fantascientifiche c'è anche un romanzo onirico, bellissimo e inquietante secondo me, L'altra parte di Alfred Kubin...


message 406: by Reynard (last edited Nov 17, 2017 11:43AM) (new)

Reynard Permettimi, caro Pierre, di dissentire: io concordo totalmente con Luca. Mi limito a evidenziare dei fatti incontestabili. Il racconto dell'ancella ha vinto il Premio Arthur C. Clarke ed è stato candidato al Premio Nebula e al Premio Prometheus. Sono tutti importanti premi di fantascienza, è curioso che un candidato a così tanti premi non appartenga a quella categoria. Anche arancia meccanica è fantascienza (vedi wikipedia). Si tratta del sottogenere della fantascienza definito sociologico o sociale.
E' un peccato che la fantascienza venga troppo spesso associata (da chi non la conosce) solo ad astronavi, alieni e poco altro. Non sapete cosa vi perdete.


message 407: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3775 comments Ho letto parecchia fantascienza quand'ero giovane e credo che, anche se si chiama "fantascienza" non debbano per forza esservi presente progresso tecnologico o grandi innovazioni scientifiche. Per quanto adori La mano sinistra delle tenebre secondo me non appartiene al genere "società alternative". Ve lo raccomando caldamente, però,


message 408: by Pierre (new)

Pierre Menard | 2366 comments Reynard wrote: "Permettimi, caro Pierre, di dissentire: io concordo totalmente con Luca. Mi limito a evidenziare dei fatti incontestabili. Il racconto dell'ancella ha vinto il Premio Arthur C. Clarke ed è stato ca..."

Nessun problema, Reynard, si fa per discutere accademicamente. Intanto vorrei chiarire l'equivoco in cui incorri se mi accusi di non conoscere la fantascienza/associarla a mostri e alieni. Conosco i principali autori di fantascienza, e apprezzo moltissimo Asimov, Bradbury, Heinlein e soprattutto il grandissimo Lem, quindi so di cosa stiamo parlando.

In secondo luogo, stabilire i confini dei generi è cosa estremamente difficile. A mio giudizio, ridurre il genere distopico nell'alveo della fantascienza è sbagliato, e questo facevo notare sopra. Sul romanzo della Atwood, come ho detto, è lei stessa a rifiutare l'etichetta, e mi pare che abbia buoni motivi per farlo.

Qui è riportato un dibattito fra Atwood e Le Guin che può essere interessante ai fini della nostra discussione (e mi sembra che sposi il tuo punto di vista):
https://www.theguardian.com/books/201...

Quanto al libro di Burgess, è opinabile che sia fantascienza. Non lo classificherei come tale. E in effetti l'etichetta compare sulla pagina di Wikipedia inglese solo nel riquadro di destra. Nel testo lo si definisce "dystopian novel". Secondo te, quali sarebbero i motivi per ritenerlo un romanzo di fantascienza? Il fatto che sia ambientato nel futuro? il fatto che esistano droghe sintetiche o che le si possa prendere liberamente con il latte? il fatto che gli scienziati operino un condizionamento su Alex che ricorda gli esperimenti di Pavlov o le teorie di Skinner? Non so, non mi pare abbastanza.

Classificheresti Il cerchio, certamente un romanzo distopico, come fantascienza? E La strada di McCarthy? Io avrei notevoli dubbi, soprattutto sul secondo. Eppure il genere post-apocalittico viene rubricato sotto il genere distopico.

Vi invito anche a leggere il libro di Kubin, per scoprire una rappresentazione di una terrificante distopia, priva di elementi fantascientifici.

@ Bruna. Potresti fare un esempio di fantascienza in cui non è presente "progresso tecnologico o grandi innovazioni scientifiche"?

Condivido quanto detto da Roberta. Al di là dei generi, il club è dedicato alle società alternative, non alla fantascienza in generale.


message 409: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments L'assunto che ho portato è che un romanzo che parla di società alternative è un romanzo di fantascienza, nella sua accezzione più ampia, cioè un testo ambientato nel futuro rispetto alla data di stesura, in cui vi siano elementi che al momento della stesura non fosse possibile realizzare e/o modelli sociali del tutto estranei alla realtà dell'autore. Questa per me è la definzione più corretta di SF, anche se non amo la SF sociale, distopica o utopica. Assumendo questo punto di vista, La strada è assolutamente un testo di SF, perchè è un romanzo post-apocalittico, così come lo è Cecità, in quanto descrive una società colpita da un evento chiaramente al di fuori della realtà. Poi anch'io concordo appieno con Pierre, quando afferma che è riduttivo "limitare" un testo ad un genere. Tuttavia mi dispiace profondamente quando sento affermare, e questo accade sempre con più frequenza qui in Italia, che "Questo libro non è fantascienza!", come se appartenere a questo filone e/o genere sia riduttivo e/o disdicevole. L'importante che il testo sia di buon livello e che faccia riflettere/sognare/divertire il lettore.


message 410: by Federica (last edited Nov 18, 2017 03:06AM) (new)

Federica | 29 comments Annosa questione quella dei generi letterari. Secondo la Theory of family resemblances di Mandelbaum i generi sono nuclei familiari i cui membri posseggono tratti comuni; l'assenza o la presenza di un tratto non determina l'esclusione dalla famiglia. I tratti peculiari, nel caso della narrazione a dominante distopica, sono la prospettiva paranoica, il modo ironico-satirico, una teleologia negativa e sospettosa nei confronti della Storia e della Scienza, il bisogno di esprimere il negativo del proprio tempo ed articolare un giudizio sulla realtà. Non è del tutto corretto parlare di futuro; nelle narrazioni distopiche il presente viene deformato intenzionalmente, a partire dai possibili sviluppi del mondo contemporaneo. Il "padre" è la letteratura fantastica- difatti la distopia è considerata un sottogenere (passatemi il termine) della fantapolitica (fantastico+politica); alla stessa famiglia appartiene la fantascienza. Il grado di parantela tra la distopia e la fantascienza varia da libro a libro.
Concludendo, a mio avviso, alcuni libri distopici possono per comodità essere etichettati come fantascienza, altri no.


message 411: by Reynard (last edited Nov 18, 2017 09:48AM) (new)

Reynard La discussione rischia di diventare spinosa e difficile da trattare in un forum, sarebbe bello poterne discutere davanti a una pizza collettiva.
Sul fatto che la Atwood rifiuti l'etichetta, in base a cosa lo dici? Se è solo perché definisce il libro "speculative fiction" mi pare un po' strumentale la tua implicazione, sia perché la speculative fiction include anche la fantascienza, sia perché la Atwood non parla comunque di distopia.
Mi farebbe anche piacere se mi dessi un riferimento dove si definisce il post-apocalittico come sottogenere del distopico (per me sono distinti seppur in modo a volte sottile).
Tutte le domande che poni su "Arancia meccanica" sono, a mio modo di vedere, ampiamente sufficienti a definirlo fantascienza.
Per me (e sottolineo per me) la distopia è un sottogenere della fantascienza, in particolare della fantascienza cosiddetta sociologica. Come appassionato di fantascienza cerco sempre di definire il sottogenere dei libri che leggo (ben si vede nelle categorizzazioni in cui ho suddiviso le mie letture qui su GR). Ovviamente è un punto di vista soggettivo e quindi opinabile.
Sugli altri libri, Il cerchio non l'ho letto, La strada di McCarthy non lo considero fantascienza e quindi nemmeno distopia (tra l'altro faccio parte della piccola minoranza che lo considera un libro sopravvalutato).
Si fa per discutere ovviamente, sappiamo bene che alla fine del confronto ciascuno resterà della sua opinione ;)


message 412: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7326 comments Mod
Andate pure avanti, io personalmente sto leggendo con interesse. Per quanto riguarda la pizza, se siete di Milano, ci incontriamo più che volentieri


message 413: by Michele (new)

Michele Giacomini | 15 comments Io la "speculative fiction" l'ho sempre immaginata come un unico calderone che comprende fantascienza,fantasy e horror. Magari è sbagliato,oh. E post-apocalittico e distopico sono per me due cose diverse, la distopia descrive una società indesiderabile, in cui parte o tutto ciò di quello che rende le condizioni di vita accettabili è compromesso,insomma una distopia è una società organizzata ma uscita da un incubo,invece il post-apocalittico presume una società già morta o morente, con talvolta scampoli di civiltà che cercano di riorganizzarsi ma su scala minore che precedentemente al disastro. A volte i due generi sono sovrapponibili, una società post-apocalittica può diventare distopica


message 414: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments Sempre disponibile alla discusiione ed alla pizza. Concordo anche sulla sopravvalutazione de "La Strada", un ottimo esercizio stilistico da parte di un grande scrittore,.


message 415: by Pierre (last edited Nov 20, 2017 07:57AM) (new)

Pierre Menard | 2366 comments Beh, la discussione non è fatta per convincerci a vicenda, ma per confrontarci. E ben venga!

> Sul fatto che la Atwood rifiuti l'etichetta, in base a cosa lo dici?
In base a ciò che lei stessa dice, come nell'articolo del Guardian citato sopra e anche qui:
https://www.wired.com/2013/09/geeks-g...
For her own books, she prefers the term “speculative fiction,” which she defines as stories set on Earth and employing elements that already exist in some form, like genetic engineering, as opposed to more wildly hypothetical science fiction ideas like time travel, faster-than-light drives, and transporters.

> perché la speculative fiction include anche la fantascienza, sia perché la Atwood non parla comunque di distopia.

A dire della Atwood, ciò è falso. La mia opinione è che non necessariamente, come sostenete tu e Luca, un distopico è sci-fi. Il romanzo della Atwood è distopico (non c'è dubbio), è speculative fiction, ma non è, secondo me e la Atwood, sci-fi. Il fatto che la sci-fi ricada nella speculative fiction non prova nulla, per la definizione di sottoinsieme.

> Mi farebbe anche piacere se mi dessi un riferimento dove si definisce il post-apocalittico come sottogenere del distopico (per me sono distinti seppur in modo

In questo sono d'accordo con te, ma è Wikipedia italiana, che tu hai citato, che fa questa suddivisione:
https://it.wikipedia.org/wiki/Distopia
Nella versione inglese la definizione di distopia è proposta in modo tale da includere il filone post-apocalittico come sottogenere implicito (vedi preambolo).
Se risali ai messaggi precedenti vedrai che questa suddivisione non mi convince molto, e in effetti siamo sulla stessa lunghezza d'onda, riguardo a ciò.

> La strada di McCarthy non lo considero fantascienza
Anche secondo me è sopravvalutato (o, come dice Luca, è un esercizio di stile), ciò non toglie che sia difficile definirlo non-distopico, visto che mette in scena un'umanità le cui strutture sociali ed economiche si sono dissolte e riorganizzate secondo una rigida legge della sopravvivenza darwiniana.

Una pizza, non lo so, ma secondo un po' di latte più ce lo dovremmo prendere tutti quanti... ;)


message 416: by Diabolika (new)

Diabolika | 1952 comments Mentre cercavo libri, sono incappata in questo: Vita privata di una nazione.

Non so se può essere considerato per le nostre società alternative. Lascio a voi l'onere di deciderne il genere... ;-)


message 417: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments Pierre wrote: "Beh, la discussione non è fatta per convincerci a vicenda, ma per confrontarci. E ben venga!

> Sul fatto che la Atwood rifiuti l'etichetta, in base a cosa lo dici?
In base a ciò che lei stessa dic..."


Sempre meglio comunque che i toni ed i modi restino di civile confronto, com'è successo in questo caso. Come si può vedere dalla mia "libreria GR", sono soprattutto appassionato di letteratura di genere e la SF è la mia prima passione. Quindi al di là delle etichette, normalmente cerco di leggere tutto ciò che per me è SF. Il discorso delle distopie è molto complesso, anche perchè rappresentano una percentuale sempre maggiore delle opere di SF che vengono oggi pubblicate, in particolar modo in Italia. Da questo viene anche la mia scarsa considerazione de "La strada" di McCarthy, in quanto da lettore di genere, potrei citare almeno 5-6 testi altrettanto ben scritti e molto più interessanti dal punto di vista distopico. La Atwood poi è certamente una grandissima scrittrice di speculative-fiction (guarda caso SF), ma come vincitrice e candidata più volte ai maggiori premi di fantascienza. Da Wiki USA...

Speculative fiction and social science fiction
Atwood has resisted the suggestion that The Handmaid's Tale and Oryx and Crake are science fiction, suggesting to The Guardian in 2003 that they are speculative fiction instead: "Science fiction has monsters and spaceships; speculative fiction could really happen."[22] She told the Book of the Month Club: "Oryx and Crake is a speculative fiction, not a science fiction proper. It contains no intergalactic space travel, no teleportation, no Martians."[23] On BBC Breakfast, she explained that science fiction, as opposed to what she herself wrote, was "talking squids in outer space." The latter phrase particularly rankled advocates of science fiction and frequently recurs when her writing is discussed.[23]

In 2005, Atwood said that she does at times write social science fiction and that The Handmaid's Tale and Oryx and Crake can be designated as such. She clarified her meaning on the difference between speculative and science fiction, admitting that others use the terms interchangeably: "For me, the science fiction label belongs on books with things in them that we can't yet do... speculative fiction means a work that employs the means already to hand and that takes place on Planet Earth." She said that science fiction narratives give a writer the ability to explore themes in ways that realistic fiction cannot.

Come tanti, autori e lettori, identifica come SF solo ciò che è legato allo spazio, agli alieni, ect ect. Ma quello che era SF negli anni 50 ed oggi è realtà ? Sono comuqnue discorsi un po' accademici. Resta una grande scrittice ed il suo trittico distopico costituisce certamente una serie di ottimi testi.


message 418: by Reynard (new)

Reynard A mio modesto parere La strada può avere al massimo una ambientazione distopica (ma allora tantissimi libri di FS cadono in questa categoria), non la considero però una distopia dato che non c'è un adeguato approfondimento sulla società.


message 419: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7326 comments Mod
Diabolika wrote: "Mentre cercavo libri, sono incappata in questo: Vita privata di una nazione.

Non so se può essere considerato per le nostre società alternative. Lascio a voi l'onere di deciderne ..."


Voglio! E ancora una volta il numero di libri da leggere sale inesorabilmente. Secondo me ci sta, ma non so se definirla più distopia o ucronia


message 420: by Nazzarena (new)

Nazzarena | 3143 comments Mod
Roberta wrote: "Diabolika wrote: "Mentre cercavo libri, sono incappata in questo: Vita privata di una nazione.

Non so se può essere considerato per le nostre società alternative. Lascio a voi l'o..."


Wow *_*
A occhio direi più ucronia.


message 421: by Roberto (new)

Roberto Baptister Perdonatemi, dagli ultimi commenti mi sembra di essermi perso una discussione interessante che recupererò una volta tornato in Italia... Vorrei sapere se abbiamo deciso cosa leggere a dicembre-gennaio.


message 422: by Simona (new)

Simona Fedele | 633 comments Sì, Roberto: Reynard (post 394) ha scelto Stato sociale: Amaranto


message 423: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3775 comments Sto leggendo Il tallone di ferro e, cavolo, sembra un'esposizione semplificata ma rigorosa della teorie classiche di Marx e Engels. Personalmente mi piace molto, ma forse bisogna aver fatto studi economici per sentire il brivido, forse qualcuno potrebbe trovarlo troppo somigliante a una serie di dibattiti persino un po' noiosi. E non voglio nemmeno cominciare a parlare dell'attualità di certe osservazioni, nonostante la moltissima acqua passata sotto i ponti (e qualche volta sopra i ponti, nel senso che questi metaforici ponti sono stati distrutti da altrettanto metaforiche piene).


message 424: by Nazzarena (new)

Nazzarena | 3143 comments Mod
Bruna wrote: "Sto leggendo Il tallone di ferro e, cavolo, sembra un'esposizione semplificata ma rigorosa della teorie classiche di Marx e Engels. Personalmente mi piace molto, ma forse bisogna ave..."

Io l'ho trovato attualissimo, nella parte in cui sottolinea quanto i lavoratori fossero schiacciati dagli industriali. E la parte didascalica mi è piaciuta molto. Non so, forse bisogna essere predisposti in un certo modo per non sentirlo pesante?


message 425: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7326 comments Mod
Bruna wrote: "Sto leggendo Il tallone di ferro e, cavolo, sembra un'esposizione semplificata ma rigorosa della teorie classiche di Marx e Engels. Personalmente mi piace molto, ma forse bisogna ave..."

Guarda, non è quello. Mi è andata di traverso la rappresentazione dell'uomo proletario dal collo taurino e dalle braccia possenti, un po' troppo cliché per i miei gusti, e della fanciulla borghese che sbava sui muscoli della classe inferiore. Troppo cliché per me. Da lì non sono più riuscita a concentrarmi seriamente. So che è una stupidata, ma mi ha urtato quel tanto che è bastato per farmelo apprezzare meno del dovuto.


message 426: by alesssia (new)

alesssia | 266 comments Io l'ho appena iniziato, credo di essere al secondo/terzo capitolo, ma lo trovo molto piacevole -- ma io apprezzo le parti didascaliche, soprattutto se le condivido (le apprezai anche nel "Signore del Mondo", ma li' non le condividevo per nulla!).

Ci sono alcune cose che mi fanno sorridere, come scusarsi perche' a 24 anni non si e' ancora trovato marito. Quanto sono cambiate le cose in circa 100 anni!


message 427: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3775 comments @Roberta, perfettamente d'accordo con te: non l'ho detto ma è il limite che ci ho trovato anch'io. Solo che a me invece di irritare fa ridere - anche perché mi sa un po' di self-insertion, utilizzando un termine mutuato dalla fanfiction: Jack London da giovane era relativamente proletario e aitante (dalle fotografie non saprei dire se il collo fosse proprio taurino), e non mi sorprenderebbe che ricche fanciulle figlie di docenti universitari lo concupissero, anche se magari con intenti meno adoranti di quanto si immaginasse lui. Comunque il ritratto del predicatore socialista è un punto debole anche a prescindere dal rapporto con la narratrice: a me per il momento sta piuttosto antipatico, ma aspetto di vederlo nel suo ambiente sperando che migliori.


message 428: by Simona (new)

Simona Fedele | 633 comments Io non sono riuscita a trovare Ernest antipatico. Anzi, al contrario, l'ho trovato carismatico e molto interessante. Mentre Felsenburgh ne "Il padrone del mondo" era un essere quasi "etereo", distante e di cui avere timore, Ernest l'ho trovato molto terreno e mi ha ispirato sicurezza. Forse proprio per la sua fisicità e per la passione che metteva nella sua "evangelizzazione" e nel suo rapporto con Avis. Insomma, il fatto che lavorasse, amasse e vivesse come tutti gli uomini me lo ha reso più umano e molto piacevole


message 429: by Nazzarena (new)

Nazzarena | 3143 comments Mod
Simona wrote: "Io non sono riuscita a trovare Ernest antipatico. Anzi, al contrario, l'ho trovato carismatico e molto interessante. Mentre Felsenburgh ne "Il padrone del mondo" era un essere quasi "etereo", dista..."

This. Io non l'ho trovato così carismatico, però era adatto al ruolo.

Ho letto una breve biografia di JL e concordo con Bruna, c'è tanto di suo in Ernest, come anche in Martin Eden.


message 430: by Roberta (last edited Nov 23, 2017 02:53AM) (new)

Roberta (driope) | 7326 comments Mod
Esperti di fantascienza, date una mano a Ylyth nel post 1083

https://www.goodreads.com/topic/show/...


message 431: by alesssia (new)

alesssia | 266 comments Sto andando avanti nella lettura, e mentre esploro in maniera semplice la lotta di classe, con clero e milizia che entrano nel gioco, sto anche cambiando opinione si Avis (che non e' quella santerellina che a 24 anni non si e' ancora sposata, (view spoiler) e su Ernest, che mi sta iniziando a sembrare un po' noioso nella sua saccenza e abilita' di manipolare la gente in modo da indirizzare il messaggio al lettore -- nel senso: ok, interessante, spiegato bene, ma un po' forzato (deve essre lo stile dell'epoca, con buona pace dei guesti moderni).

Una domanda: sono al 40% del libro, questo "Tallone di Ferro" quando compare sul serio? Sino ad ora di distopico vedo ben poco :))

Ah, lo sto leggendo in inglese, quindi non so se i nomi (ma soprattutto i cognomi) dei personaggi sono tradotti, ma in inglese hanno un loro senso che apprezzo :)


message 432: by Roberto (new)

Roberto Baptister grazie simona!


message 433: by Roberto (new)

Roberto (aroman60) | 48 comments Roberta wrote: "Esperti di fantascienza, date una mano a Ylyth nel post 1083

https://www.goodreads.com/topic/show/..."


Le ho accennato a 'Non lasciarmi' di Ishiguro. Fantascienza ma non troppo.


message 434: by Nazzarena (new)

Nazzarena | 3143 comments Mod
alesssia wrote: "Ah, lo sto leggendo in inglese, quindi non so se i nomi (ma soprattutto i cognomi) dei personaggi sono tradotti, ma in inglese hanno un loro senso che apprezzo :)"

Oibò, i nomi non erano tradotti, ma sai che non ci ho mica fatto caso? Erano nomi parlanti?


message 435: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3775 comments Nazzarena wrote: "alesssia wrote: "Ah, lo sto leggendo in inglese, quindi non so se i nomi (ma soprattutto i cognomi) dei personaggi sono tradotti, ma in inglese hanno un loro senso che apprezzo :)"

Oibò, i nomi no..."


Nemmeno io ho fatto caso ai nomi, ho solo pensato che la narratrice avesse uno strano nome di battesimo...


message 436: by alesssia (new)

alesssia | 266 comments Nazzarena wrote: "alesssia wrote: "Ah, lo sto leggendo in inglese, quindi non so se i nomi (ma soprattutto i cognomi) dei personaggi sono tradotti, ma in inglese hanno un loro senso che apprezzo :)"

Oibò, i nomi no..."


Non ho il libro davanti, ma due che mi ricordo sono:
Ernest Everhard -> sempreduro (e mi sembra adatto per questo personaggio, che non si ammorbidisce mai, sempre a difendere a spada tratta la verita')
Vescovo Morehouse -> Piucase (view spoiler)


message 437: by Nazzarena (new)

Nazzarena | 3143 comments Mod
alesssia wrote: "Non ho il libro davanti, ma due che mi ricordo sono:
Ernest Everhard -> sempreduro (e mi sembra adatto per questo personaggio, che non si ammorbidisce mai, sempre a difendere a spada tratta la verita')
Vescovo Morehouse -> Piucase"


È vero, hai ragione.


message 438: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3775 comments Grazie, Alesssia, non ci avevo proprio fatto caso.

E menomale che non li hanno tradotti. aggiungerei, perché se li avessero tradotti alla lettera, Ernesto Sempreduro, dai.


message 439: by alesssia (new)

alesssia | 266 comments Bruna wrote: "Grazie, Alesssia, non ci avevo proprio fatto caso.

E menomale che non li hanno tradotti. aggiungerei, perché se li avessero tradotti alla lettera, Ernesto Sempreduro, dai."


Infatti quando ci pensai mentre Avis descriveva la passione del marito, un sorriso mi e' scappato :)


message 440: by Reynard (new)

Reynard E basta parlare di priapismo, suvvia ROTFL


message 441: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments Roberto wrote: "Roberta wrote: "Esperti di fantascienza, date una mano a Ylyth nel post 1083

https://www.goodreads.com/topic/show/......"


fatto!


message 442: by Bruna (new)

Bruna (brunacd) | 3775 comments Oggi ho finito Il tallone di ferro. Confesso che la parte più avventurosa mi ha lasciato perplessa, anche se (view spoiler). Resta il fatto che nella narrazione sono entrati e usciti come meteore troppi personaggi secondari di cui troppo poco ci viene detto. Osservazione finale: questo libro mi ha ricordato per la sua struttura Il racconto dell'ancella (view spoiler), può darsi che la Atwood debba qualcosa a London, non ci sarebbe niente di male.


message 443: by Patryx (new)

Patryx | 1056 comments Mi sono imbattuta in questo titolo:
Il Tempo del Ginepro

Mi sembra interessante.


message 444: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7326 comments Mod
Patryx wrote: "Mi sono imbattuta in questo titolo:
Il Tempo del Ginepro

Mi sembra interessante."


Tanta roba, però! Nessuno che l'abbia già letto e ci possa dire qualcosa?


message 445: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments Letto un paio di decine di anni fa; il testo è ottimo e la traduzione pure. come tutti i Nord curati da Pergameno/Nicolazzini, vale la pena. Si tratta di un post-apocalittico abbastanza interessante, anche se non la migliore prova della Wilhelm, che ha dato il suo meglio nei racconti. La parte migliore è sicuramente quella in cui si descrive la vita rurale dell'Oregon post-catastrofe. Il liboro ha un aprotagonista femminile ed è anche abbastanza "crudo", per il periodo in cui fu pubblicato. Comuqnue resta un romanzo che si legge volentieri.


message 446: by alesssia (last edited Nov 27, 2017 12:48AM) (new)

alesssia | 266 comments Finito The Iron Heel ieri sera. Devo dire che mentre i primi 3/4, lenti e didascalici, mi sono piaciuti, l'ultimo quarto, piu' diciamo "avventuroso", mi ha lasciato un po' cosi', incluso (view spoiler). Concordo con Bruna sul fatto che sono stati introdotti troppi personaggi secondari, spesso il nome, una riga e via(view spoiler). Peccato, alcune di alcuni di loro mi sarebbe piaciuto sapere di piu' :)


message 447: by alesssia (new)

alesssia | 266 comments Ho appena iniziato a leggere I trasfigurati. Che ne dite? Puo' essere aggiunto nella lista delle "distopie"?


message 448: by Roberta (new)

Roberta (driope) | 7326 comments Mod
Il tizio dei trifidi! Non so, non conosco il libro per niente. scorrendo tra le schede di Goodreads sarei più per il post apocalittico, però


message 449: by alesssia (new)

alesssia | 266 comments Si, effettivamente la parte distopica deriva da un apocalisse piu' che da una deriva della societa'. In ogni caso, sembra un buon libro --almeno dalle prime 30 pagine :)


message 450: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments Solida SF, come pure Il giorno dei trifidi Il risveglio dell'abisso I figli dell'invasione Chocky, molto distante da distopie o post-apocalissi.


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